Chievo, Di Carlo: “La squadra è viva, lotta e gioca, ma non siamo concreti. Mai più un finale così”

03.03.2019 18:18 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin
Domenico Di Carlo
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Domenico Di Carlo
© foto di Daniele Buffa/Image Sport

L’allenatore del Chievo, Domenico Di Carlo, in conferenza stampa ha commentato la sconfitta con il Torino. Ecco che cosa ha detto:

Una buona prestazione con il Torino la vostra, ma per ottenere i risultati bisogna segnare.

“Analisi perfetta, sono d’accoro. E’ l’analisi che noi allenatori facciamo a fine partita. Siamo venuti a giocare  a viso aperto come avevamo detto ieri così come avevamo detto che avremmo cercato di vincere. Ci abbiamo provato e abbiamo giocato a viso aperto cercando di essere alla pari del Torino che è una grande squadra. Sapevamo di doverli mettere in difficoltà negli spazi centrali e laterali e sapevamo che l’intelligenza tattica di Mazzarri è quella di mettere in campo giocatori che possono cambiare la partita ed è successo con l’ingresso di due grandi giocatori come Rincon e Zaza. I nostri cambi sono stati anche forzati (infortuni di Schelotto e Jaroszynski, ndr) e questo mi dà fastidio perché un conto e quando si vuole cambiare la partita inserendo giocatori diversi un altro se si deve sostituire un terzino con un altro e un attaccante con un altro. Posso dire che la squadra è viva, lotta e gioca e che possiamo fare dire il mea culpa sul fatto che non siamo concreti. Nelle tre partite che con Udinese, Genoa e Torino abbiamo creato quattordici palle gol e zero reti. E’ un problema, gli episodi non ci girano a favore. Alle volte la palla va in porta anche se si tira cin gli occhi chiusi, ma in questo periodo non entra. Bisogna continuare a lavorare. Sono molto arrabbiato e anche la squadra per gli ultimi quattro minuti perché non si può mollare così in serie A. Dobbiamo cercare di mettere sempre sul campo fino all’ultimo secondo tutto l’orgoglio che abbiamo per il Chievo e per la maglia. Non voglio più vedere i miei giocatori comportasi come hanno fatto nei minuti finali perché perdere tre a zero così non ci fa bene. Perdere uno a ero con una buona prestazione ci può stare, ma perdere tre a zero così, secondo me, non è giusto. Non è giusto per i giocatori che hanno fatto una partita positiva sotto l’aspetto dell’intensità, del gioco della corsa e delle occasioni”.

Cosa pensa di poter fare per risolvere il problema del gol?

“Purtroppo il gol non arriva, ma non voglio farlo diventare un problema perché la squadra finché corre e lotta non c’è problema poiché abbiamo una buona organizzazione di gioco e dobbiamo essere più bravi in attacco e poi commettiamo due errori in difesa e prendiamo gol in una maniera incredibile, ma questo attiene anche alla qualità degli avversari: due tiri come quelli di Belotti e Rincon sono da grandi giocatori come è giusto che sia per il Torino”.

Crede che vi possiate salvare?

“E’ inutile parlarne. Dobbiamo guardare a noi stessi e non alla classifica altrimenti ognuno di noi pensa che siamo retrocessi, ma guardando la partita non si sembra perché che siamo una squadra da retrocessione, però se siamo lì sotto bisogna capire che siamo in quella posizione perché non vinciamo le partite. La cosa importante è che dobbiamo credere, lavorare e lottare poiché in ogni partita può succedere sempre qualche cosa e io sono convintissimo che se nella prossima gara saremo bravi a rimettere un po’ a posto la testa per affrontare il Milan in un certo modo possiamo privare a fare ciò che abbiamo fatto oggi, ma in modo più concreto”.      

Il Torino può lottare fino alla fine per l’Europa League?

“Per la qualità dell’allenatore e di giocatori che ha il Torino sì, perché ha grandi giocatori e lo abbiamo visto oggi. In una partita dove il Torino non ha espresso un gioco importante, perché li abbiamo pressati a tratti alti e a tratti bassi in modo da non dare punti di riferimento, la qualità dei suoi giocatori - Belotti, Rincon, Falque, Berenguer, che sono calciatori con qualità da medio alta classifica – ha fatto la differenza. Se il Torino ha vinto tre a zero se l’è meritato perché è stato molto concreto e ci ha creduto fino alla fine, noi, invece, ci abbiamo creduto fino al novantesimo. Dopo l’uno a zero e una palla che doveva essere esaminata dal Var per un fallo di mano, ma non voglio stare a discutere se c’era o non c’era, abbiamo protestato un po’ e da quel momento in poi non siamo stati più squadra e gli ultimi tre minuti hanno rovinato un po’ tutta la prestazione di una squadra che ha fatto bene qui a Torino anche se abbiamo perso, ma con gioco, voglia e determinazione. Non facciamo gol e dobbiamo lavorare su questo”.

Che cosa si è fatto Schelotto?

“Erano sei mesi che non giocava, la prima partita l’ha fatta molto bene e oggi ha avuto un trauma discorsivo al ginocchio e si deve capire di che cosa si tratta esattamente. Mi spiace per lui”.

Si è molto arrabbiato dopo il terzo gol, ma perché ha detto qualche cosa a Bani visto che l’errore l’aveva fatto Andreolli?

“Non me la sono presa con Bani. Per me Bani è il leader della difesa, è un ottimo giocatore e ha fatto una grande partita. Per come voglio io i difensori non devono mai mollare fino al fischio finale e lui è il leader e sul due a zero deve richiamare i compagni in modo che non si subisca il terzo gol. Bani oggi ha fatto una grande partita”.

L’errore è stato di Andreolli?

“Assolutamente. In occasione del secondo gol l’errore era stato di Dioussé e il primo di Leris che ha perso palla in messo al campo”.

Però il primo gol è stato una prodezza di Belotti.

“Anche il secondo gol è stato una prodezza, ma sia in occasione del primo sia del secondo gol noi abbiamo perso palla”.

Meglio non parlare del gol che si è mangiato Djordjevic .

“Anche Giaccherini nel primo tempo poteva fare meglio. Noi le nostre occasioni le abbiamo, ma la negatività ci viene addosso perché ci si deve chiedere: “Ma chi fa gol?”. La bacchetta magica non ce l’ha nessuno, probabilmente paghiamo pesantemente il momento, ma non dobbiamo mollare e lo ripeto a me stesso, ai giocatori, ai tifosi e ai nostri giornalisti”.

Forse anche il destino è contro il Chievo?

“Quando dico che bisogna portare gli episodi dalla nostra parte mi riferisco alle occasioni che si creano e che vanno realizzate, anche oggi non ci siamo riusciti. Come ho detto in tre partite con Udinese, Genoa e Torino abbiamo avuto dodici-tredici occasioni da gol e se non si segna la squadra deve solo pensare a migliorare in allenamento e non mollare su ciò che di buono abbiamo fatto fino ad oggi. Gli episodi possono arrivare e prima o poi il gol arriverà per ogni attaccante. Mi spiace per loro perché s’impegnano, ma abbiamo solo bisogno di essere più cattivi e per esserlo bisogna volerlo di più”.