Cairo, altro colpo al Fila: un campetto al posto del Museo
Non stanziati i fondi per le opere promesse, il Torino chiede gratis l’area museale per preservare l’erba degli altri terreni in cattive condizioni.
La Fondazione ha dato l’ok perché il lotto 3, quello dove dovrebbe sorgere il Museo del Toro ora ospitato a Grugliasco a Villa Claretta e nato e portato avanti solo dall’impegno dei volontari tifosi, va già in rovina e si tutela con una clausola: Basterà?, si chiede Tuttosport.
LA CLAUSOLA – Il Torino ha proposto di restituire l’area, previo preavviso di tre mesi, quando saranno reperiti i fondi per edificare il Museo del Toro. Domenico Beccaria, presidente del Museo e consigliere della Fondazione, al quotidiano sportivo ha detto in merito al concedere al Torino Fc l’area per farne un campetto in più in modo cha la squadra lo possa utilizzare in allenamento per, appunto, preservare il campo principale e quello secondario che non versano in buone condizioni: “Una clausola precisa e vincolante e, qualora non bastasse, un’estensione del contratto” e ha aggiunto;: “Non mi fido delle garanzie che pretenderemmo (come Fondazione, ndr) per firmare la proposta approvata in delibera nell’ultimo consiglio. A quella clausola ha già dato il suo assenso Ferrauto (l’uomo di Cairo in Fondazione, ndr). In caso contrario un domani saremmo pronti anche a occupare l’area, come tifosi. Ma il fatto è che quella lingua di terra, a ridosso di via Giordano Bruno, adesso è veramente abbandonata a se stessa, tra erbacce e rischio anche che si riformi una colonia felina con tutti i problemi che comporterebbe e già in passato aveva creato”.
LA CHIOSA DI TUTTOSPORT – Detto che ci si chiede come sia possibile, e accettabile, che le zone non ancora utilizzate del nuovo Filadelfia (inaugurato il 25 maggio 2017, ndr) siano già in condizioni tanto pietose, colpisce quest’ulteriore, brillante operazione di accaparramento gratuito: un'altra fetta destinata e promessa ai tifosi diventata di pertinenza del Torino Fc, attraverso quella che viene definita “cessione temporanea”. Proprio in questo periodo di dissenso diffuso e contestazione montante, potrebbe bastare un gesto – tipo, appunto, fare sto’ benedetto Museo – per restituire un sorriso e ricompattare almeno un po’ un sentire comune, uno spirito di appartenenza e condivisione dei valori e della passione granata. Cairo, invece, insieme al suo Torino ha scelto di arroccarsi una volta di più sull’Aventino dell’isolamento. L’isolamento dal sentire del popolo granata. Persino peggio del suo mercato.