Brutto Toro, brutta sconfitta

26.10.2011 09:04 di  Marina Beccuti   vedi letture
Brutto Toro, brutta sconfitta
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© foto di Giuseppe Celeste/Image Sport

Flavio Bacile

 

Un brutto Toro, non c’è il minimo dubbio, una prestazione da dimenticare sotto certi punti di vista, ma che deve insegnare molto ai granata, dall’altro. Un salto indietro di almeno un anno, fantasmi ed incubi già visti, poco gioco, tanti errori, e tanti uomini sotto la normale sufficienza. Un altro Toro quello visto a Gubbio, un Toro che vorremmo presto dimenticare, senza quel carattere che aveva contraddistinto il Toro di Ventura da tutti i precedenti, una squadra che ha ricordato molto quelle passate, per atteggiamento in campo, per una lunga serie d’errori nei passaggi, per la “solita cavolata” in difesa, per la pochezza d’idee, che non può appartenere però a questo gruppo.

Una partita che poteva anche finire in pareggio, questo è il dato più sconfortante, perché il Toro, quando si è messo a giocare, troppo tardi è ovvio, con la rabbia agonistica, con l’intelligenza tattica e le possibilità tecniche che gli appartengono, ha dimostrato che poteva vincerla questa partita, spendendo il giusto dal punto di vista fisico. Troppi errori, a volte anche banali, che hanno permesso al Gubbio di Simoni, a proposito bentornato in panchina, di portare a casa l’intera posta, forse più facilmente di quanto pensasse. Una partita persa per una lunga serie di errori, condita da un disastro difensivo che vede Coppola come principale indiziato. Le incertezze del portiere, quando si trova ad operare con i piedi, alla fine possono essere il più grande handicap di questa squadra, senza però tacere che ha volte sono proprio i compagni di squadra i primi a metterlo in grave ambasce. Vedere per credere, una rimessa laterale di Parisi, che non solo mette Coppola in grossa difficoltà, ma che per poco non regala a Ciofani il più facile dei gol.

Ho già detto che in tanti, sempre a parer mio, hanno giocato sotto, e non poco, quella che è la normale sufficienza, anzi per essere più crudi, dico che tolta la prestazione del capitano e quella di Glik, migliore del pacchetto difensivo, nessuno può essere contento della propria prestazione. Antenucci si è visto pochissimo, per non dire nulla, Vives sembra un lontano parente del giocatore visto a Lecce, sia dal punto di vista caratteriale sia dal punto di vista dell’iniziativa personale, Stevanovic dopo i primi quindici minuti è uscito lentamente dal match fino ad essere sostituito, Sgrigna non si è mai acceso ed ha viaggiato a fari spenti, Iori ha sbagliato una miriade d’appoggi, Parisi fatti salvi due cross sul finire della partita mi pare abbia fatto pochissimo, lo stesso Ogbonna è apparso quasi svagato, salvo poi riprendersi in alcune fasi del match. Quanto al cambio d’atteggiamento dopo l’infortunio di Buchel, ci credo pochissimo, una grande squadra, una almeno che vuole vincere il campionato, deve saper gestire anche questi momenti. Insomma ha proprio ragione Ventura, come si fa a riconoscersi in una prestazione del genere?


Ora c’è l’Empoli, c’è da chiedersi prima che Toro ci sarà in campo, prima ancora di pensare al risultato. Ventura in sala stampa era piuttosto scontento e incupito, non ho dubbi che sarà una settimana intensa quella dei granata, così come penso che contro i toscani sarà un Toro profondamente diverso a cominciare dagli uomini che scenderanno in campo. Non siamo certamente al chi sbaglia paga, ci mancherebbe altro, sarebbe ingiusto per una compagine che fino ad ieri sembrava pronta a frantumare record e campionato, ma la partita di Gubbio, qualcosa avrà pur portato dietro, a cominciare dal fatto che certe serate non devono più ripetersi. Perdere non fa mai piacere a nessuno, anche se ha volte la prestazione può attenuare il giudizio finale. Contro il Gubbio, il Toro di Ventura non era in campo.


Era proprio un altro Toro.