Bianchi: terapia d'urto
Operazione recupero Rolando Bianchi. L’ex attaccante del Manchester City è un giocatore da ricostruire, e non da oggi. Da due anni si accumulano macigni sulle sue spalle di venticinquenne, e soprattutto sulla sua testa che, da buon centravanti, vive o muore su fragilissimi equilibri.
Ma il Torino ha bisogno del vero Bianchi, di un attaccante con la mente libera da fantasmi e paure, sfrontato come dev’essere un attaccante che funziona. Il primo passo dell’Operazione recupero Rolando Bianchi è stato mosso da De Biasi mercoledì scorso, allorquando lo ha portato in panchina preferendogli Roberto Stellone. Scelta che con ogni probabilità sarà ripetuta a Marassi.
Crediamo che Bianchi sia il giocatore che maggiormente è stato penalizzato e abbia patito la crisi del contesto: inevitabile la panchina. Ma la promozione di Stellone non è una bocciatura. Meno male che il reparto offensivo granata sia, finalmente, nutrito: Abbruscato, Amoruso, Bianchi, Malonga, Stellone, Ventola: la stagione è lunga e impervia, servono e serviranno tutti. Non è un modo di dire. E il miglior Bianchi serve più di tutti.