AMORUSO e Bianchi, domenica sfidano il loro passato a Reggio
di Fabio Vergnano
Dall’amaranto al granata. I colori di maglia sono simili, la voglia di gol assolutamente identica. La coppia molto normale di cannonieri si è ricomposta a mille chilometri di distanza dopo aver seguito percorsi che parevano non doversi ricongiungere più. Cairo ha fatto il doppio colpo e dopo essersi ritrovati, Amoruso e Bianchi domenica tornano a Reggio Calabria da avversari. Nella città dei Bronzi di Riace, che li aveva eletti a simbolo altrettanto prestigioso di rivalsa nella stagione del dopo Calciopoli.
La loro amicizia, in realtà è nata con un anno di anticipo, quando per la prima volta si ritrovarono insieme nella Reggina. Ma quella fu una stagione nera per Bianchi che si infortunò subito con la Under 21 e giocò alla fine soltanto 9 partite segnando un gol. Amoruso gli fu accanto come un amico, lo incoraggiò nella fase della rieducazione. Bianchi non dimenticò e per ricambiare decise di aiutare il compagno a fare il maggior numero possibile di gol. Infatti il grande riscatto si materializzò un anno dopo. Partiti con la zavorra di 15 punti di penalizzazione, i «gemelli del gol» si scatenarono e anche grazie al gioco che Mazzarri seppe dare alla squadra, contribuirono a raggiungere un’impensabile salvezza segnando 35 gol in coppia, miglior attacco della stagione 2006-2007. La loro partita capolavoro fu quella con il Parma: 3-1 per la Reggina, entrambi in gol, il Granillo ai loro piedi. Calcio spettacolo e non di seconda mano.
Reggio Calabria, città in cui il tifo non è mai stato vissuto in maniera esasperata anche quando tutto volgeva al peggio, li ha adottati e domenica è già pronta una manifestazione di affetto per tutti e due. Che devono decidere se esultare in caso di gol. E’ più no che sì. Tre anni Amoruso, due Bianchi con quella maglia. Caratteri diversi, situazioni famigliari differenti. Nick aveva una casa sul mare fuori dalla città dove viveva con moglie e figli. Rolando faceva più gruppo con gli scapoli della squadra, tuttavia le occasioni per trascorrere del tempo insieme anche fuori dal campo non sono mai mancate. E quando Bianchi ha lasciato Reggio per Manchester, gli sms viaggiavano numerosi, i contatti non sono mai stati persi. Tanto che Amoruso ha avuto un peso sulla scelta granata dell’amico.
Ora al Toro De Biasi ha ricreato la situazione tattica che valorizzò al massimo i due attaccanti nel biennio reggino. Come allora Bianchi fa da centro boa, mentre Amoruso sta defilato sulla sinistra con Rosina sul fronte opposto. In Calabria la parte di Rosinaldo la ricopriva Foggia. La loro intesa è perfetta. Basta uno sguardo per capirsi, Bianchi sa che movimenti fare quando deve dare spazio al compagno per i suoi fulminei inserimenti in attacco. Il destino ancora una volta li ha uniti in una squadra che non lotterà per scudetto e Champions. Ma sono abituati a soffrire. L’impresa di due anni fa dimostra che nulla può spaventarli.