"100 buoni motivi per odiare la Juve"... La Rizzoli ritira il libro

12.10.2013 16:22 di  Marina Beccuti   vedi letture
"100 buoni motivi per odiare la Juve"... La Rizzoli ritira il libro
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Succede anche questo, ritirare circa duemila copie dal mercato di un libro che avrebbe avuto successo perchè è chiaro che se una squadra è tanto amata, di conseguenza, è anche tanto odiata. Stiamo parlando della Juventus e del libro che avrebbe dovuto far parte di una collana tutta dedicata all'odio per le squadre più ricche e potenti italiane, come Inter e Milan, per esempio. Il titolo del libro è: "100 buoni motivi per odiare la Juve, chi tifa Juventus, avvelena anche te digli di smettere", una vera bibbia contro la Juventus, scritta da un autore che si firma con lo pseudonimo di Massimo Astio, alla sua prima fatica letteraria. Nato in provincia di Campobasso, Astio, da come raccontano le poche biografie trovate su di lui, cova davvero tanto livore nei confronti dei bianconeri. I tifosi della Vecchia Signora però sono convinti che si celi un noto giornalista, antijuventino ovvio, perchè non è da tutti farsi pubblicare un libro da cotanta casa editrice.

Riguardo al contenuto si parte dalla classica sudditanza psicologica degli arbitri, alla querelle del numero reale degli scudetti, per arrivare alle schede svizzere, alla retrocessione in B causa Calciopoli e così via, come dire un manuale dei misfatti bianconeri (chissà se si parla anche della faccenda Continassa?). Però il libro al momento non si può leggere in quanto la Rizzoli ha deciso di ritirarlo, sia nella versione cartacea che come eBook (tuttavia, cercando on line in alcune librerie si può ancora ordinare).

Massimo Turchetta, direttore generale della Rcs Libri, ha raccontato questa scusante: "Mi è sembrato di cattivo gusto, poteva accendere tensioni di cui non si avverte il bisogno. Avevamo scelto di iniziare con la Juve, perché è la squadra vincente del momento. Voleva essere uno stupidario, adesso non è il caso". Probabilmente è una libera scelta dell'editore per non infastidire un certo potere che, guarda caso, sta mettendo sempre più le mani nell'editoria. Non per niente nei nuovi asset RCS si parla della possibile fusione tra La Stampa e Il Corriere della Sera, dove la famiglia Agnelli è ben presente. Che poi possa aizzare la violenza è anche vero, però non ci vuole proprio un libro a spiegare certe verità, ben visibili ad occhio nudo, che già da sole possono scatenare molta rabbia a chi non ha il pregio di essere juventino.