ToroMio, unità per contrastare i soprusi
Penso che sarebbe davvero ora da parte nostra comprendere tutti che l’unica forza di cui disponiamo per contrastare questo, come tanti altri vergognosi e tristi soprusi subiti in questi anni, risieda in noi tifosi e nella nostra UNITA’.
Spero davvero di cuore che nessuno si azzardi ad attribuire alla società, al suo capitano o ad altri responsabilità che non sono ASSOLUTAMENTE loro.
Penso sia inutile scrivere fiumi di spiegazioni tecniche su regolamenti che dimostrino quanto è indiscutibile e già sapevo, sapevamo.
Conta solo l’invenzione di un paradossale, vergognoso, disgustoso cavillo, pur di non fare l’unica cosa giusta.
Per favore, con tutta l’anima invito ogni lettore ad aprire la mente ed il cuore e a trasmettere questo messaggio, questa preghiera, questa invocazione a tutti coloro che per vari motivi non avrebbero modo di leggere il presente articolo.
Il Toro quest’anno e fino ad ora sembra più forte anche di questi soprusi.
Persino nella partita di sabato contro il Pescara, non dimentichiamoci che il goal regolare negato agli abruzzesi è venuto dopo un rigore con relativa espulsione negata a noi.
Convincetevi che, come il passato non è mai stato frutto della sfiga, tantomeno la forza dimostrata fino ad ora da questa società è frutto del caso o della fortuna, ne risiede solo nella innegabilmente avveduta scelta di un mister come Ventura.
Tutto nasce dal lavoro duro, oscuro, sommerso di diffidenza, in certi momenti persino ostacolato internamente, di uomini e donne che non tifano solo Toro, ma sono profondamente ed intimamente granata, che con costanza hanno utilizzato tutti i mezzi a loro disposizione per portare questa imberbe e fragile struttura ad assorbire alcuni semplici, ma inspiegabilmente ignorati per lungo tempo, principi che stanno alla base della ricostruzione di una società unica come quella del Toro.
Vi racconto un piccolo miracolo che è l’ultimo di tanti isolati esempi, per chi lo vuol comprendere, dell’unica forza a nostra disposizione.
Saranno stati non più di un centinaio gli aderenti al movimento ToroMio presenti allo stadio sabato e pochi si aspettavano che un sogno si sarebbe avverato.
Ad un certo punto le squadre appaiono dall’uscita degli spogliatoi ed improvvisamente il nuovo canto di Valerio Liboni ”Con il Toro nel cuore” il cui testo è stato scritto a più mani da alcuni tifosi e prodotto dalla nostra associazione, echeggia dagli altoparlanti “ TOOOORO AH KA – TOOOORO AH KA – TOOOORO AH KA
-
MIIIOOOO “
Sono sensazioni che non si possono descrivere e solo chi non prova egocentriche invidie può avere la sensibilità di comprendere.
Un lavoraccio pesante e tutto ai mille all’ora, soprattutto da parte del Presidente dei Giuristi Granata, Massimiliano Romiti, per arrivare a produrre questa nuova canzone in tempo per questa partita.
Una canzone che fosse allegra, che pensasse al passato ma si rivolgesse soprattutto al futuro “ Meroni, Pupi e Lentini - eravamo bambini, ma da grandi abbiamo ancora - tanti sogni sul comò, siamo quelli del Toro -
con lo sguardo al futuro, tra l’Olimpico e il Fila - è la nostra citta’” un nuovo inno a quello che verrà e non a quello che è stato, “per tornare a contare - forse è meglio incornare,
siam tornati siamo in tanti - e il Torino vincerà” .
Ed eccola lì, anche se con un sistema audio notoriamente scadente, riempie lo stadio, mescolandosi con i suoi rumori ed canti della curva, all’entrata dei ragazzi.
Un brivido lungo la schiena, i visi stupiti di chi non se l’aspettava, la gioia infinita negli occhi di Max, io che accenno un balletto da goffo bisonte provato dalla dieta.
Ma in un attimo la gioia diviene tensione doppia.
Ed ora? Metti che perdiamo ?
Coloro che, interpellati sulla gradevolezza del canto al primo ascolto, hanno storto un po’ il naso, come se le canzoni sul Toro fossero tutte finite in Hit Parade, non perderebbero tempo a decidere che porta “sfiga”.
Lo conosciamo bene ormai questo bell’ambientino.
Per noi inizia una doppia partita.
Le mani tra i capelli al rigore negato e poco dopo al goal regolare del gobbo fetente, ed un intuizione nel momento in cui notiamo il guardalinee con la bandierina alzata. Allora funziona ?
Si sembra funzionare. Il Toro regge a testa alta i primi venti minuti arrembanti della squadra Zemaniana, che gioca altissima e cortissima, dimostrando che tutto il cammino fatto fin li non è frutto del caso.
Il Pescara si spegne e Basha va in rete, udite, dite, nel primo tempo. Funziona allora, funziona!
Ci pensa sempre Ciro, il gobbo fetente, a farci sprofondare nel dubbio e nel terrore, all’inizio dei secondi quarantacinque. Sgrigna sbaglia solo davanti al portiere ed il cuore si ferma.
Vives ci ridona una gioia senza limiti.
Sgrigna scatta, nuovamente solo davanti all’estremo difensore avversario e segna, come in un mio sogno di qualche notte fa: la gioia riesplode doppia, ormai la squadra vola.
Pochi minuti e riscatta, in netto fuori gioco, su assist bellissimo del neo entrato Antenucci ( che fenomeno quest’anno), scarta il portiere e sono 4.
Funziona! Funziona! “ TOOOORO AH KA – TOOOORO AH KA – TOOOORO AH KA
-
MIIIOOOO “
Ancora un volta alcuni anonimi e meno anonimi tifosi che guardano costruttivamente al futuro ce l’hanno messa tutta per invertire una tendenza.
Grazie a chi ha già compreso il messaggio, legandosi a questo progetto, investendo su questa canzone ma soprattutto sul suo significato, a Davide Piepoli, Claudio Cortaldo, Alfredo Di Maio, Renato Trevisan, Angelo Marello, Paolo Dora, Fabrizio Viola.
Grazie a coloro che vi hanno creduto prima di me, Sabrina Gonzatto, Guido Caronia, Dino Carella, Aldo Rabino, Mecu Beccaria, Silvano Borgatta, il Quartetto Italiano. Grazie a tutti coloro che si stanno aggregando e si aggregheranno.
Non perdiamo il nostro tempo a rimuginare sulla legittimità di una vittoria a tavolino che mai ci verrà concessa e che potremo solo ottenere in quei
SCANDALOSI QUATTORDICI minuti domani, se i ragazzi avranno assorbito, e l’hanno assorbito, il significato di essere del Toro, trasmesso da alcune persone INITMAMENTE GRANATA, che da quest’anno stanno loro vicini, affiancando in vario modo il mister, senza domandare nulla in cambio.
Al futuro, dobbiamo a guardare al futuro,
già scritto in società europee più “evolute”, inutile negarlo.
Alcuni hanno fatto la loro parte, anzi di più, e continueranno a farla.
Ma sta a tutti gli altri comprendere e fare in modo che questa non sia solo una rondine.
Dipende solo da noi, facciamocene una ragione.
Guido Regis
Presidente del Toro Club C.T.O. Claudio Sala