Sensounico, a suon di Toro. La giusta scaletta

07.10.2013 09:22 di  Marina Beccuti   vedi letture
Sensounico, a suon di Toro. La giusta scaletta
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© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

La scaletta musicale è una di quelle parti importantissime in un live. A seconda della scelta nella sequenza dei brani, il concerto potrà annoverarsi tra i più indimenticabili o i più terribili mai visti. In essa ci deve essere il brano trainante della band, il "classicone", i singoli dell'ultimo cd, la sorpresa ed il gran finale. Tutto è deciso a tavolino prima del concerto, luci ed interventi (le cosiddette ospitate); anche le singole parole del cantante del gruppo vengono decise prima. Gruppi come i Muse o i Pink Floyd fanno della scaletta la loro forza, in quanto giocando con gli effetti di luce, immagini e fumi  sul palco, creano  grazie alla giusta sequenza,un crescendo dall'energia incredibile. Salvo chiaramente gli imprevisti ( fans scalmanati che invadono il palco, guasti agli impianti, pezzi mal suonati...)

Sampdoria Torino è stata una di quelle partite in cui la scaletta è stata perfetta. Un tempo per parte, colpi di scena, imprevisti e classiconi da accendino acceso e dondolante. Il "classicone" è stato rappresentato dall'ex dal dente avvelenato Sansone: che avesse una voglia matta di zittire chi non gli aveva dato fiducia nel Toro, lo si è visto già ad inizio gara, dopo che grazie alla sua foga e voglia di fare, non si tirava indietro su rinvio di Bovo mandandolo  k.o.  dopo appena 4 minuti. Corsa e pressing conditi dal gol dell' 1 a zero . Nel mezzo, prima del gol, il consueto repertorio granata, fatto di sbavature difensive graziate, attaccanti isolati che girano a vuoto, sgroppate di Cerci ed un paio di provvidenziali interventi di Padelli ( bravo anche in questo frangente....sta acquistando fiducia!). Qualche sorpresa, come il debutto (lo definirei così) di Pasquale che si è dimostrato all'altezza della situazione e meritevole di un posto in campo, ed infine l'imprevisto: Gervasoni (che con la prestazione di oggi ha fatto più ridere del Gervasoni di Aldo Giovanni e Giacomo nelle gags degli svizzeri), decide di rendersi protagonista di un'assoluta e personale interpretazione del regolamento: a tempo ormai scaduto fa battere la punizione ai doriani premettendo (non ne sarei così sicuro) che una volta battuta la punizione il  primo tempo sarebbe finito. Ora, che l'episodio sia stato a favore del Toro andava pure bene, è chiaro però che neanche ai giardinetti si vedono regolamenti così malleabili ed interpretati. In tutta onestà mi sarebbero girate le ventole a parti invertite: l'azione infatti è finita col gol del 2 a zero, non con la parata di Padelli. Che poi, con tutti quei piccioni in campo ( mi riferisco agli animali) ai giardinetti sembrava davvero di esserci. Al riposo la maggior parte dei tifosi granata, tra cui il sottoscritto, avrà pensato: "Visto? La società si è fatta sentire in settimana e l'arbitro ha avuto un occhio di riguardo annullando un gol regolare!". Ma col senno di poi è giusto ricordare che noi siamo il Toro e a noi questi "favori" non vengono concessi ( e meno male direi...).  Sempre per rafforzare questa linea di pensiero, dopo il pareggio di Immobile (finalmente), il sacrosanto rigore fischiato a D'Ambrosio (peccato mortale non rinnovare a tutti i costi!). Dopo qualche pezzo forte nella scaletta ( il gol "divorato" da Cerci e il mancato 3 a 1, il tiro di Meggiorini  che non trova la porta ) ecco il gran finale: Gervasoni, reo di averci favorito, gode nel far crollare i nostri sogni, inventandosi il rigore di compensazione  approfittando dell'ingenuità e della mancanza di furbizia dei nostri: fare un intervento sgraziato su uno che non vede l'ora di cadere è da quelle parti anatomiche che fanno rima con Gervasoni. Tiro dal dischetto al 48° della ripresa di Eder e tutti a casa infelici e scontenti. Quindi per chiudere, con la consapevolezza di altri due punti persi e la certezza che  quando Ventura diceva "Vedrete cose che a Torino non si sono mai viste!" il mister  si riferisse agli arbitri, diciamo: "Io resto hardcore come Kamil Glik" (cit. W.Peyote) con la speranza che però Kamil riesca a stare hardcore ma soprattutto concentrato e sul pezzo fino alla fine!

Buona settimana a tutti!

Dave dei Sensounico