Sensounico, a suon di Toro. Bene, bravi ...bis
Quando si organizzano dei concerti che vogliono lasciare un segno, tutto deve essere perfetto, a partire dallo staff che monta il palco, ai suoni, alle luci, dai fonici alla location...insomma, oltre alla band od al cantante, che sono gli utilizzatori finali dello sforzo di tante persone, ognuno può fregiarsi di aver contribuito col proprio lavoro, alla realizzazione di un evento che può passare alla storia.
Lazio e Torino si ritrovano all'Olimpico coi sogni europei intatti, in un Olimpico che vede la curva laziale semi deserta, nessun problema di classifica per entrambe le formazioni, con qualche scoria per alcuni "cinguettii" infrasettimanali da parte di Meggiorini e su cui non voglio addentrarmi.
Diciamo quindi che palco e location erano stati messi a punto come si deve, per continuare col paragone. Un primo tempo giocato bene dal Toro, che pungeva senza riuscire a bucare Berisha, con Immobile meno incisivo del solito, orfano del suo "gemello" Cerci che seduto in tribuna, guardava la partita. La Lazio dal canto suo, poco supportata dai tifosi ( il Toro aveva un nutrito numero di tifosi, o per meglio dire fans al seguito, tanto che non si capiva chi giocasse in casa) si rendeva pericolosa solo in due occasioni. Poi verso la fine del primo tempo, Mauri ( che se non avesse giocato sarebbe stato meglio a questo punto) porta in vantaggio i biancocelesti su una dormita della difesa granata. Un intoppo che in un live può sempre capitare e che fortunatamente viene risolto al 7' del secondo tempo proprio da chi, in silenzio e senza tanti squilli di tromba, insaccava il pareggio: l'azione nata da Meggiorini (ancora una volta bravo nel far reparto quasi da solo) taglia per Kurtic (un altro addetto ai lavori utilissimo e sempre in sordina) che insacca con un diagonale preciso.
Ma un altro problema tecnico incombe sulla gara: Padelli stende Keita in area...mai ci sarebbe arrivato l'ex Barcellona che però, sfruttando una regola a mio parere assurda, fa l'unica cosa che potesse fare in quel momento, cioè sposta il pallone e si lascia cadere. Candreva sigla con un rigore alla Voeller e fa 2 a 1.
Altro "intoppo tecnico" che metteva in difficoltà la band granata. Ed ecco l'intervento di un altro "operaio" : al 22' Tachtsidis segna un gran goal su azione di calcio d'angolo, andando ad esultare in favore di telecamera e mostrando il proprio nome stampato sulla maglietta: il mio personale ringraziamento essendo sempre in difficoltà nello scrivere il suo nome. Il concerto sembra filare liscio, con un crescendo che la "band"piemontese (grazie anche all'espulsione di Novaretti) interpreta alla perfezione: Immobile, fino ad allora timido e poco incisivo, al 44' si inventa il suo ennesimo goal...e fa 3 a 2....bene bravi, bis...il pubblico esulta e si esalta: ma questa volta il bis non riesce e la Lazio pareggia, rovinando una "performance" che sarebbe potuta essere perfetta proprio nel finale.
Le conclusioni di questa partita devono offrire spunti per il futuro, speriamo europeo, per i granata:
1- Immobile è giocatore da riscattare a tutti i costi;
2- il Toro è una bella realtà già oggi e con qualche accorgimento potrebbe davvero entrare in quel calcio che conta che gli spetta per tradizione e storia...speriamo che a Cairo venga appetito mangiando;
3- col Toro non puoi permetterti di andare in bagno nei minuti finali o ad avere un appuntamento a ridosso della fine della partita, perchè ultimamente si vedono le cose migliori tra l'89° ed il 94°;
4 -la gara dura 94 minuti...peccato che Candreva segni al 95'°...
Buona Pasqua a tutti!
Dave dei Sensounico