Querelle Filadelfia, Beccaria risponde a Rampanti: "Dimissioni? Fumo negli occhi"

Il CDA era decaduto a metà giugno, dunque Rampanti era già dimissionario.
24.07.2020 21:12 di Marina Beccuti Twitter:    vedi letture
Querelle Filadelfia, Beccaria risponde a Rampanti: "Dimissioni? Fumo negli occhi"
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Domenico Beccaria, presidente della Memoria Storica Granata e direttore del Museo Granata, ha risposto su Facebook, piccato, alle dimissioni di Rosario Rampanti dalla Fondazione Filadelfia, definite un beau geste e fumo negli occhi.

Questo il testo del suo scritto sul social.

“Cosa potrebbe andare paggio di così”?

“Potrebbe piovere!” E giù scrosci d'acqua a catinelle.

Una scena cult della cinematografia mondiale.

Più o meno quello che sta succedendo in questi giorni alla Fondazione Filadelfia, ma con la differenza che nel film faceva ridere, qui no.

L'ultimo coup de théâtre ce lo serve Rosario Rampanti, fino al 17 giugno scorso consigliere di amministrazione in quota Regione Piemonte, che oggi, con toni melodrammatici, dichiara che “a questa Fondazione non appartiene più” e presenta le sue dimissioni.

Ma ad essere proprio precisi, a questa Fondazione non appartengono più nessuno dei cinque consiglieri di amministrazione e nessuno dei tre revisori dei conti, siccome il 17 giugno scorso, con l'approvazione del bilancio, il Consiglio di Amministrazione ed il Collegio dei Revisori, cinque più tre persone, sono decadute, causa scadenza triennale.

Dare le dimissioni, oggi, che siamo decaduti ed in attesa di riconferma o di sostituzione, è nulla di più di un “beau geste” che lascia il tempo che trova, fumo negli occhi per chi ci vuol credere.

La Regione Piemonte, per nominare i suoi due rappresentanti, uno in CdA e l'altro in CdR, ha emesso un bando cui Rampanti non ha partecipato, quindi ben difficilmente avrebbe potuto essere riconfermato.

Pero con questo gesto eclatante, di quello che antepone la causa granata a tutto il resto, mentre sa benissimo che non è così, fa fare agli altri consiglieri la figura dei personaggi gretti, attaccati alla poltrona.

Eh no, caro Rampanti, io non ci sto a fare questa figura.

La causa del Toro, in Fondazione Filadelfia, si serve lavorando duramente senza arrendersi al primo ostacolo, magari mandando giù anche qualche cucchiaino di merda ogni tanto, come ho fatto io in tutti questi anni, fino a farli diventare mestoli, ma sempre senza abbandonare la trincea da cui combatto, dal 1995, per il Filadelfia, il Toro ed il Museo.

Orgogliosamente, senza indietreggiare di un passo!