Marengo: "Chiarezza sulla cordata dopo il comunicato di ieri"

Marengo: "Chiarezza sulla cordata dopo il comunicato di ieri"
© foto di Elena Rossin
Oggi alle 18:34Mondo e Storia Granata
di Marina Beccuti

Pierluigi Marengo, l'avvocato che da tempo è presente in prima persona nelle vicende granata, che salvò il Toro dal fallimento con i Lodisti, ha voluto spiegare più a fondo il comunicato uscito ieri sui social, fatto in sinergia con l'ex deputato e senatore Roberto Salento. In particolare spiegando la sua proposta su una cordata che dovrebbe crearsi per acquistare il Torino da Urbano Cairo. 

“Sull’odierno comunicato. Cari Fratelli di Fede, sui principali giornali e siti granata è stato oggi riportato un comunicato scritto congiuntamente dall’amico, grande tifoso del Toro, Roberto Salerno e da me, con cui dichiariamo di voler coinvolgere professionisti ed operatori economici di fede granata, per sondare e verificare se esistono i presupposti di una cordata, meglio se Piemontese, che abbia cuore e voglia per rilanciare l’identità, la storia e la leggenda granata mortificati e sbiaditi da 20 anni di Presidenza Cairo, nonché di voler valutare l’ipotesi di dare vita ad un Comitato promotore. Come ovvio, tale Comunicato ha immediatamente generato curiosità, apprezzamento e sostegno e, al tempo stesso, titubanza e negatività, motivo per cui mi è corso delucidarne meglio il contenuto con questo post. In primis, vi preciso che, con il termine cordata, non intendiamo assolutamente riferirci ad un composito gruppo interessato all’acquisto del Toro, ma ad un’unione di persone che, per professione e ruolo sociale, possano seriamente stimolare un soggetto economicamente forte a dichiararsi disponibile ad acquistare il Torino f.c., garantendo tale soggetto che, acquistando il Torino, potrà godere del supporto fattivo di soggetti di primario riferimento cittadino e regionale, peraltro anche disponibili ad entrare in società con quote di minoranza al suo fianco. Quindi nessuna cordata finalizzata all’acquisto, ma un gruppo di persone che, forti del loro ruolo sulla città, operino per stimolare e garantire un soggetto economicamente importante a procedere in tal senso. Peraltro sono anch’io del parere che le cordate nel calcio non funzionino, mentre son fermamente convinto che l’ideale sia un soggetto economicamente forte detenente una solida maggioranza, supportato da soggetti, in partecipazione minoritaria, rappresentativi del territorio torinese/piemontese e della storia granata. Chi vorrà studiarsi la forma societaria del Torino di Pianelli, pur con le dovute diversificazioni derivanti dai radicali cambiamenti subito dal mondo pallonaro nei decenni trascorsi, troverà una pregnante similitudine con quanto qui detto…”.

"E sul presidente granata: In secundis, e molti odierni commentatori l’hanno subito intuito, la nostra iniziativa intende altresì “portare il dott. Cairo allo scoperto”, ponendosi quale credibile strumento per intermediare una trattativa tra un soggetto potenziale acquirente e questo primo, con la conseguenza che, allorché gli verrà chiesto di sedersi al tavolo della trattativa, non possa poi negare di aver ricevuto offerte e disponibilità di terzi ad acquistare il Toro. Vi sarebbe il nostro creando Comitato Promotore, composto da soggetti di primario ruolo territoriale, pronto a pubblicamente sbugiardarlo. Questo lo scopo e il fine del progetto costruito dal senatore Roberto Salerno insieme a me; niente di particolarmente eclatante, ma una precisa volontà di impedire al dott. Cairo di ripetere qual noioso mantra che nessuno si è fatto avanti e, sotto il peso di una contestazione sempre più forte, portarlo al tavolo di una trattativa ove si concretizzi quel cantato “Urbano Cairo devi vendere” ormai divenuto il nuovo inno granata. Se poi qualcuno vorrà divertirsi a scrivere che è solo un mero espediente per crearmi una notorietà nel mondo granata, lo faccia pure e mi divertirò a leggerlo. Gli chiedo però di aggiungere una breve precisazione sul dov’era lui nel 2005 allorché, per crearmi una notorietà nel mondo granata, salvai il Torino dal fallimento…”.