Intitolato a Torino il giardino a Ezio Bosso

22.06.2021 12:50 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Profilo Twitter del Torino Fc e Ansa
Giammarinaro e Bosso
Giammarinaro e Bosso

“Questa mattina è stato intitolato un giardino in Piazza Statuto nel nome di Ezio Bosso” con questo tweet il Torino Fc ha fatto sapere che si è svolta la cerimonia per dedicare un giardino in Piazza Statuto 18 a Torino al compositore, direttore d’orchestra di fama mondiale nonché grande tifoso del Toro, scomparso prematuramente il 14 maggio 2020. 

Per vedere il tweet pubblicato dal Torino Fc cliccare sul seguente link:
https://twitter.com/TorinoFC_1906/status/1407285948140953603

LA CERIMONIA - Sono stati intitolati ad Ezio Bosso, l'amato direttore d'orchestra, compositore e pianista scomparso nel maggio dello scorso anno, i giardinetti di piazza Statuto, dove negli anni Ottanta si ritrovavano i mods, la band di cui faceva parte, si legge sull’Ansa. "Quando uno scopre di essere Mod lo rimane per tutta la vita", è la scritta sulla targa scoperta dalla sindaca Chiara Appendino e dal presidente del Consiglio comunale, Francesco Sicari, alla presenza del nipote del maestro, Tommaso Bosso, e di Oskar Giammarinaro, il leader del gruppo musicale mods Statuto.

Per i mods Ezio Bosso era 'Xico'. "Questa era la sua piazza e, quando tornava a Torino, veniva sempre a trovarci - racconta Oskar -. Questo è un riconoscimento che la città da a Xico, un riconoscimento dovuto, perché ha portato la città in tutto il mondo con la sua musica, con quello che ha composto, divulgato e insegnato".
"Non è stato solo un grande artista ma una grande persona, una personalità forte che ha trasmesso tanta energia e tanta forza ai giovani - ricorda il maestro la sindaca Appendino - Dedicargli uno spazio è anche un modo per cercare di colmare una mancanza del passato, perché la città non lo ha valorizzato a sufficienza".
"Questo è un giorno importante: Ezio ha un luogo che gli appartiene - commenta il nipote Tommaso -. Ed è anche una sorta di rappacificazione con una città che lo aveva dimenticato”.