Fiction su Meroni, quanti errori eppure si erano informati presso il Museo del Toro
Sentimenti contrastanti sulla fiction di Meroni, andata in onda lunedì sera. Molti hanno apprezzato lo sforzo fatto per ricordare uno dei più grandi personaggi della storia granata e non solo, altri non hanno gradito diciamo gli errori tecnici, o meglio storici del periodo, dove è stata mischiata l'epoca in cui è vissuto Meroni a quella attuale. Bandiere del Toro inesistenti negli anni '70, così qualcuno ha visto parcheggiata una Smart che ovviamente ai tempi di Meroni non c'era ancora. Diciamo che sono stati buttati qua e là dei particolari che hanno abbassato il valore del lavoro, perchè un bel film, libro o opera d'arte diventano grandi proprio nei dettagli, nei particolari. E dire che la produzione si era pure informata sulla storia di Meroni, come ha confermato Domenico Beccaria, presidente del Museo Granata e della Memoria Storica: "Sono venuti tante volte a chiedere lumi sulla sua storia e vita, proprio per conoscere tutto di lui...".
Bastava anche solo seguire il libro di Nando dalla Chiesa "La farfalla granata" per non sbagliare. Però, chissà, c'è sempre qualcuno che interviene a dare consigli che magari ha pensato bene di romanzare maggiormente la storia che già di suo non aveva bisogno di nessuna immaginazione, per di più incongruente. La vita di Meroni non aveva proprio bisogno di invenzioni per come è stata vissuta, così breve ed intensa. Nessun regista o scrittore avrebbe potuto avere così tanta fantasia, con l'epilogo drammatico, di quanto è stata la realtà.