Davor Milito: "Lucca occasione sprecata per il Toro, ma..."
Youtuber particolarmente attento agli sviluppi di casa Toro, Davor Milito, che in questa sede cita persino il "Ciclo dell'Eterno Ritorno" di Friedrich Nietzsche (in merito ai giocatori sui quali i club di Serie A mantengono la proprietà per anni, specie se prodotti del vivaio, ma ai quali di fatto non viene mai fornita un'autentica possibilità di affermarsi tra i ranghi della prima squadra della propria casa madre), analizza quanto o meno sia stata errata la scelta dei vertici granata di lasciar partire - per di più a parametro zero - Lorenzo Lucca, ultima sensation della scena calcistica nostrana.
La disamina dell'opinionista è di quelle che - opinione condivisibile - fugge e rifugge l'eccesso di facili entusiasmi, rispetto a una crescita pur degna di grande attenzione mediatica da parte della punta classe 2000, paragonata in più sedi, per caratteristiche, al campione del mondo 2006 Luca Toni. Per Milito, certo, è impossibile negare che la mossa del Toro di mollare la presa su Lucca con tanta facilità sia stata a dir poco improvvida: i numeri, infatti, il giovane bomber li aveva già snocciolati, con sedici reti in diciotto gare del campionato Primavera 2018/19, stagione in cui Lucca fu in forza al Brescia.
Riflessione decisamente lucida, Lucca è ora potenzialmente un nomen novum di rilievo proprio grazie alle esperienze accumulate nelle categorie minori, tra Palermo e Pisa. Si è viceversa visto chiaramente come i grandi prospetti d'attacco di casa Toro - aggiungiamo noi, - da Simone Edera a Vincenzo Millico, per citare i più recenti, abbiano faticato a emergere, una volta inseriti in prima squadra, finendo tra anonimato, prestiti scarsamente fruttuosi, e infortuni dettati forse da una non piena maturazione atletica. Milito porta a sua volta l'esempio di Alessandro Buongiorno, che, pur classe '99, dunque ormai oltre lo status anagrafico di "talento in erba", non stia per ora riuscendo a varcare il confine di riserva.
In definitiva, tra tanti esempi di punte finora espressesi al di sotto delle aspettative (uno tra tutti Gianluca Scamacca, che, sottolinea lo youtuber, ai tempi dei Giovanissimi della Roma faceva sfracelli essenzialmente grazie al proprio strapotere atletico, venuto per forza di cose meno al momento di affacciarsi in prima squadra), Milito conclude che certamente il Toro ha sbagliato a non mantenerne la proprietà, sulla scia di quanto Lucca aveva mostrato a Brescia, ma che due aspetti restano tutti da dimostrare: innanzitutto il fatto che questo tipo di giocatore sarebbe stato utile alla squadra di Juric (nella cui filosofia di gioco i Numero Nove classici non sembrano affatto centrali), e che il bomber emergente nativo di Moncalieri sarebbe scampato al destino dei suoi colleghi meteore, bruciati tra bassifondi delle rose dei club di provenienza e prestiti poco tempestivi.