Toro-Bessa, pista giusta per la mediana? I possibili risvolti tattici

15.08.2019 10:30 di  Claudio Colla   vedi letture
Toro-Bessa, pista giusta per la mediana? I possibili risvolti tattici
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Ancora in cerca di quel centrocampista "dal piede educato" che andrebbe ad affiancare in rosa il box-to-box Baselli, la mezzala corsa, muscoli e inserimenti Meité, il mastino Rincòn, e il regista classico Lukic, il Toro, per il quale resta in ballo anche Fofana, mentre appaiono lontani obiettivi del recente passato come Duncan e Pereyra, sembra essere tornato di prepotenza su Daniel Bessa. Già seguito con grande interesse ai tempi della gestione Mihajlovic, l'italo-brasiliano nativo di San Paolo, 27 anni il prossimo gennaio, appare pronto a lasciare nuovamente Verona e l'Hellas, e a cimentarsi ancora in un contesto più competitivo di quello attualmente offerto in terra scaligera, dopo l'anno e mezzo trascorso in maglia Genoa. Un anno e mezzo tra vorticosi cambi di panchina, che lo ha visto ricoprire un po' tutti i ruoli possibili del centrocampo, sua prerogativa, a onor del vero, a prescindere dalla stabilità o meno del progetto tecnico. Rendimento altalenante, un po' come tutti (o quasi) i suoi compagni di squadra in rossoblù, Bessa, non riscattato dal club ligure, è disponibile ad abbracciare una nuova avventura. Anche (e soprattutto) a titolo definitivo, nonostante un contratto di ancora due anni in essere con i gialloblù veneti.

Nel vivaio dell'Inter tra 2008 e 2012, Bessa, il cui piede preferito è il destro, e che si contraddistingue per buona visione di gioco, discreto rapporto col gol, capacità di aperture anche a lunga distanza e di inserimenti senza palla, e ritmi compassati sfera al piede, più da "metronomo" che da velocista, non è, almeno per il momento, quel giocatore in grado di far compiere al Toro il salto di qualità, quello in grado di proiettare la squadra verso le prime sei posizioni della classifica. I margini di miglioramento, però, non gli mancano, e, tanto per iniziare, può rappresentare un'alternativa di buon livello sia per Baselli, con cui condivide simili caratteristiche atletiche, più che tecniche, oltre che capacità sopra la media nel controllo di palla, sia per Lukic, a cui può sostituirsi, specie ove Mazzarri voglia applicare la variante, magari a gara in corso, del vecchio 3-5-2. Meno propenso all'approccio da incontrista rispetto a Rincòn e Meité, sarebbero questi ultimi due, nella maggior parte dei contesti tattici, i suoi partner ideali sulla mediana. Senza dimenticare la possibilità di impiegarlo da trequartista, sia come playmaker avanzato puro alle spalle di due punte, sia in tandem con un rifinitore come Iago, o - lo diciamo sottovoce - come Verdi. Interessante anche l'ipotesi di un tridente spurio con Belotti o Zaza e Berenguer, specie per momenti della gara votati soprattutto alla fase offensiva: una sorta di 3-3-3-1 con la prima punta spalle alla difesa avversaria, Bessa per vie centrali, lo spagnolo a coprire le piastrelle di centro-destra in diagonale, e Ansaldi - o chi per lui - a spingere sulla mancina, in direzione della porta, rappresenterebbe una soluzione di forcing in grado di mettere in difficoltà la rivale di turno, e costringerla a difficili contromisure difensive, in grado di favorire ulteriori inserimenti offensivi dalla metà campo. Tutte ipotesi da esplorare e da valutare, nel caso fosse proprio Daniel Bessa, obtorto collo o meno, il prescelto.

Valutazione di Transfermarkt.de: 4 milioni e mezzo di euro, cifra piuttosto realistica. E, anche qualora in definitiva ai gialloblù non interessasse un ritorno, sotto il balcone di Giulietta, di Gustafson, l'affare sarebbe, come minimo, da prendere in seria considerazione.