Rinnovi a breve termine: per il Toro può tornar viva una vecchia pista
A pochi giorni dal suo arrivo in quel di Lecce, risalente alla fine di gennaio, il centrocampista ceco Antonin Barak aveva contribuito a decretare l'esonero di Walter Mazzarri dalla guida della compagine granata. Suo uno dei quattro gol siglati dai giallorossi contro un Toro a dir poco in ginocchio, già reduce dall'epocale disfatta casalinga contro l'Atalanta, la mezzala, uno dei nomi che nell'estate del 2018 proprio il tecnico toscano aveva chiesto alla dirigenza, aveva intrapreso la propria strada verso il riscatto, dopo mesi di anonimato all'Udinese.
Ora, la spinosa questione legata al rinnovo a breve termine del prestito in terra salentina. Barak, ventisei anni il prossimo 3 dicembre, ha da tempo dato il proprio ok a concludere il campionato agli ordini di Liverani, ma l'Udinese, forse per mettere in difficoltà una diretta concorrente per la permanenza in Serie A, non ha ancora dato il proprio assenso all'operazione. Pur non potendo utilizzare il giocatore, qualora rientrasse alla base, fino al termine della stagione in corso.
La disputa sull'asse Friuli-Puglia può in prospettiva favorire, qualora il ceco classe '94 fosse ancora un elemento di interesse. Certo, il nome delle Zebrette che davvero piace al Toro, si sa, è quello di Seko Fofana: tuttavia, un Barak ritrovato, capace di riproporre il livello di gioco mostrato all'epoca del suo arrivo in Italia, stagione 2017/18, prima che gli infortuni si frapponessero tra lui e un possibile futuro tra le file di una big (Juve, Inter, e Roma, all'epoca, lo sondarono con interesse), potrebbe risultare un profilo decisamentre interessante, in vista di un reparto di centrocampo in buona parte da ricostruire. Anche a prescindere dall'opportunità o meno di assicurarsi il succitato Fofana. Contratto con l'Udinese ancora valido fino al giugno 2022, il cartellino di Barak, sul quale il Lecce non detiene alcun diritto di riscatto, vale 8 milioni di euro, secondo Transfermarkt.de.