Milan, la lista di mercato di Rangnick. Gallo snobbato?
Pur col futuro di Stefano Pioli ancora sospeso, senza dimenticare il Toro come sua possibile prossima destinazione, l'ombra di Ralf Rangnick si staglia in direzione di un ennesimo avvincendamento alla guida del Milan. Per sposare la causa rossonera, lo stratega teutonica, riporta Sky Sport, avrebbe chiesto al club di allargare i manici della borsa, e di rafforzare la squadra con giocatori del calibro di Dayot Upamecano, centrale francese classe '98 del Lipsia, e di Milot Rashica, esterno d'attacco kosovaro e stella di un Werder Brema pur in difficoltà. Entrambi, soprattutto il primo, seguiti dai giganti di Premier, Liga, e Bundes; per assicurarseli, oltre a svariate decine di milioni di euro, occorrerà un progetto di primo piano, del quale lo stesso Rangnick dovrebbe farsi principale garante.
Per quanto riguarda i nomi destinati a ricoprire il ruolo di prossima punta centrale dei meneghini, regna l'incertezza. Assolutamente improbabile un rinnovo annuale per Zlatan Ibrahimovic, dovrebbe in definitiva restare, nonostante una stagione di debutto finora ben al di sotto delle aspettative, Rafael Leao. Del tutto plausibile il riscatto del jolly offensivo Rebic, Rangnick ha chiesto al club un ariete di rilievo: oltre al solito Mariano Diaz, prossimo epurato di casa Real Madrid, sembra essere tornato di moda Patrik Schick, che proprio il Lipsia ha deciso di non riscattare dalla Roma. Altri profili graditi, il partenopeo Arek Milik, il viola Dusan Vlahovic, l'emergente Gianluca Scamacca. Per ora, nessuna menzione invece per Andrea Belotti, seguito con interesse dal Milan tra 2016 e 2018. Chiaro, i vertici rossoneri, da allora, sono pressoché completamente cambiati; una risalita in termini di rendimento da parte del Gallo, tuttavia, unita a un prezzo del cartellino intorno ai 25 milioni di euro (ipotesi che per ora Cairo non sembra contemplare), potrebbe riportare il capitano e bomber - seppur dalle polveri bagnate - granata in orbita Milan, con Rangnick pronto a fiutare l'affare.