La Stampa - Torino, rivoluzione in corso: paga Rosina?
Delio Rossi si allontana dalla Lazio. A questo punto ha buone probabilità di avvicinarsi al Torino. Se Cairo saprà mettere sul tavolo un progetto serio e un ingaggio robusto lo zemaniano tecnico riminese sarà l’uomo incaricato di pilotare i granata nella risalita in serie A. Venerdì c’è stato un contatto con Cairo che sta valutando varie candidature per la panchina granata. Ieri sera Rossi, subito dopo aver dato l’addio alla Lazio, ha riparlato con il numero uno granata. Siamo alle schermaglie iniziali, ma di sicuro Rossi non fa lo schizzinoso come Mazzarri che ha rifiutato il Toro da B a prescindere. Se gli lasceranno una certa libertà sulle scelte, se capirà che può nascere una squadra che durerà nel tempo, non avrà remore ad accettare. E il suo ingaggio laziale (800 mila euro) è in linea con quello che Cairo garantiva a De Biasi e Novellino. Saranno decisivi i primi giorni della prossima settimana, quando ci sarà un incontro per conoscersi e capirsi. Non è detto che scatti la scintilla, ma i presupposti sono buoni.
Rossi ieri ha salutato Lotito. Un incontro di trequarti d’ora a Villa S. Sebastiano è bastato per interrompere un rapporto durato quattro anni, concluso con la conquista della Coppa Italia. Al termine l'ormai ex tecnico biancoceleste ha rilasciato alcune brevi dichiarazioni: «Ci siamo parlati, lunedì ci sarà una mia conferenza stampa». A quel punto Cairo, dopo il weekend al mare, potrà riprendere a lavorare al progetto che sta mettendo a punto con Foschi e che vede Rossi al centro dell’attenzione. Quella del tecnico è la prima mossa da fare. Immediatamente dopo si passerà alla valutazione dei giocatori considerati utili e convenienti per la serie B. Nel piano presidenziale ci sono conferme importanti e «tagli» altrettanto pesanti. Nonostante il «paracadute» dei 7 milioni che spettano alle retrocesse, ci saranno da gestire contraccolpi economici che potranno in parte essere arginati dalla cessione di quei giocatori che costano e sulla carta possono avere mercato.
Cairo e Foschi hanno individuato in Rosina, Sereni e Natali tre possibili partenti. Tutti hanno un contratto fino al 2011, insieme guadagnano oltre due milioni di euro a stagione. Per il presidente lasciar partire il suo pupillo Rosina sarà una fitta dolorosa, tuttavia il rendimento del capitano nella stagione appena conclusa rende meno amaro il distacco. Dei tre il più costante è stato Natali, il cui posto di centrale potrà essere di Franceschini, che però è in scandenza di contratto. Pronto anche il vice Sereni: Cairo è sicuro che la B si possa affrontare senza problemi con Calderoni, che ha ancora un anno di contratto e ha fatto bene quando ha dovuto sostituire il titolare. Al quale si imputa di essere reduce da un campionato di alti e bassi.
Il passaggio a livello resta abbassato per quattro giocatori su tutti: Bianchi, Dzemaili, Rubin e Ogbonna. In particolare i primi due sono, non a torto, considerati i pilastri attorni ai quali provare a ricostruire una squadra vera. Lo svizzero-macedone è stato riscattato da pochi mesi per due milioni dal Bolton. E’ finito nel mirino di Napoli e Udinese che ne hanno apprezzato le qualità espresse in una stagione complicata, per lui il debutto nel campionato italiano. Bianchi ha un contratto fino al 2013, è il giocatore che è costato di più a Cairo: 7,2 milioni. E’ anche quello che offre garanzie assolute di poter fare la differenza fra i cadetti. Forse sarà più difficile convincerlo a restare, tutto dipenderà dalle prospettive. Se l’attaccante capirà che ci saranno i presupposti per una sosta limitata in serie B, sarà più semplice catturare il suo consenso. E ripartire da Delio Rossi rappresenterebbe il pegno più convincente.