Il punto sul mercato del Torino...
STRATEGIA – Si riparte da Camolese, ripartirà anche il Toro? Domenica, al termine della sosta per le Nazionali, torna la serie A, torna d'attualità una classifica che nel presente genera solo brividi e timori. Si riparte dalla Sicilia, da Palermo per quella che è la prima di nove finali, nel contesto d'una lotta restrintasi a quattro squadre (dando ormai per spacciata la Reggina). Dunque, bisogna attribuire gli ultimi due posti sulla "littorina" che porta all'inferno, alla categoria inferiore. Nove partite che scaveranno un solco netto nel presente, ma soprattutto nel futuro del club di Cairo, totalmente bloccato da quello che sarà il destino di questa tribolata stagione. Prima di tutto salvare questo patrimonio che è la serie A, poi un progetto finalmente nuovo, più chiaro, più deciso, che proietti finalmente in orbita questo Toro, ormai da troppo tempo, da anni immemori alle prese con stagioni poco consone ai palcoscenici che invece merita. Con un obiettivo così importante e imprescindibile da agguantare, guardare a quello che la squadra granata sarà un domani diventa tremendamente complicato: divisa fra la A e la B, senza vie di mezzo o scorciatoie. Guardando positivo, una volta conquistata la permanenza, bisognerà analizzare la situazione da cima a fondo, salvare il salvabile a partire dal timoniere incaricato una settimana fa, Giancarlo Camolese (quarto allenatore in quattro anni). L'ex tecnico del Livorno, nonché commentatore tecnico per Mediaset, ha firmato per quattro mesi, esattamente quelli che segneranno la svolta in una fetta di storia torinista. Starà a Cairo e Foschi deciderne, a giugno, il futuro, metterlo all'uscio oppure legarlo definitivamente a quello che dovrebbe essere il rilancio dell'intera squadra. Poi, sfogliando la margherita, sono tanti i nodi che dovranno venire al pettine: un attacco tanto, troppo evanescente e situazioni contrattuali (di una certa rilevanza) da regolare come quelle dei vari Dellafiore, Barone, Abate. Corini, invece, ha già annunciato che appenderà le scarpette al chiodo. Forse l'unica, sicuramente una delle poche, certezze che il Toro ha in tasca. Per il resto, inevitabilmente, bisogna aspettare. E sperare.
CAMOLESE - Come non mai, il suo destino è legato alla salvezza. Altrimenti Cairo potrebbe nuovamente sbarazzarsene, anche se non è sicura nemmeno questa ipotesi. La più solida, certamente, è quella d'un Toro che riesca a rinsavire, a tirarsi fuori da queste tremende sabbie mobili e a "regalare" al neo allenatore torinista la ri-conferma in panca. Il patron granata, infatti, difficilmente deciderà di stravolgere nuovamente la guida tecnica e si ritroverà a fare i conti con le pretese, giuste e dovute, del mister classe 1961, che s'è fatto convincere, dopo vari e intensi colloqui, dal d.s. Foschi ad accettare un "contrattino" di quattro mesi, a cottimo, come lo ha ribattezzato qualcuno. Il tecnico di S. Mauro Torinese, per primo, ha dichiarato di crederci, ha spronato i suoi come solo i veri sergenti sanno fare: c'è da star certi che, se porterà a termine l'impresa, difficilmente i dirigenti granata potranno esimersi dal confezionare il prolungamento contrattuale.
DELLAFIORE - Prima d'affrontare il discorso relativo al difensore granata, riportiamo il commento, di poche ore fa, del diesse Foschi, che parla così d'un eventuale interesse di Mourinho per Rubin: "Non ne so nulla. Molto probabilmente al tecnico portoghese avranno dato delle relazioni su giocatore, altrimenti non so come possa essere vero. Parliamo di un giocatore bravo, dalle ottime qualità, giovane e di prospettiva". A fine stagione, si spera a salvezza acquisita, resterà Paolo Hernan Della Fiore? Per il difensore la questione si ripropone un'altra volta, proprio come nella precedente breve avventura vissuta sotto la Mole. Ma stavolta, per volontà del diretto interessato, il finale dev'essere scritto diversamente, in sintonia con le buone prestazioni del giocatore argentino, che non nasconde certo la sua volontà: "Io ho già deciso, sul mio futuro la decisione spetta solo al Torino. Sarei felicissimo di restare: non voglio giocare solo sei mesi per mettermi in mostra e poi ripartire. Questa volta vorrei fermarmi".
QUALE DESTINO? - Nel calderone degli uomini che presto dovranno interrogarsi profondamente sul loro destino (oltre a quelli di seguito), figurano anche Abate e Barone. Partendo dal fluidificante dell'Under 21, in compartecipazione libera col Milan, la situazione è tutta da vedere e starà alla volontà dei rossoneri se reputare, o meno, all'altezza l'ex empolese; altrimenti starà al Toro proporre una lauta offerta e tenersi in casa un ottimo talento del nostro calcio. Oppure, qualora andasse male, si potrà virare su Franco Semioli, che tanto piace a Cairo, il cui assalto nel mercato scorso è fallito dopo una trattativa lunga circa tre settimane. Guai a sbilanciarsi però, come nel caso di Barone, il quale dovrà decidere autonomamente il proprio futuro, senza badare ad alcun vincolo. Queste le sue ultime parole a proposito: "Sono rimasto perché sono testardo, fino a giugno voglio restare qua, poi si vedrà". Infine, vi sveliamo d'un incontro, qualche giorno fa, fra il ds Foschi, Bianchi e il suo manager Tinti, incontratisi a Torino per cercare di svegliare dal torpore l'ex attaccante del City, il quale deve ancora guadagnarsi la pagnotta affidatagli, generosamente, a inizio stagione. Senza dimenticare che in ballo ci sono altri tre anni di contratto.
CESSIONI - Per un vero bomber che tutta la piazza attende, un altro pronto a salutare la Mole e dintorni. Si tratta di Roberto Stellone, la cui avventura in granata sembra giunta al capolinea, visto il basso rendimento e, soprattutto, il contratto in scadenza. L'ex Genoa difficilmente rinnoverà e ha già fatto sapere le sue intenzioni: come in passato, rifiuterà proposte dall'estero perché convinto di poter continuare a giocare in serie A. Empoli e Livorno, che già hanno drizzato le antenne, torneranno alla carica in caso di promozione e una delle due, a pensarci bene, sembrerebbe proprio la chance ideale per un attaccante desideroso di rilancio. E di gol soprattutto. Capitolo Pratali: fosse per lui vorrebbe più spazio per giocarsi le proprie possibilità, ma le sirene dello Zenit di San Pietroburgo sono così fragorose da avere un richiamo fortissimo. Specie per un difensore come lui, finito ai margini della squadra e spedito in campo col contagocce. Tanto che, per la stracittadina con la Juve, non è stato neppure convocato (per motivi apparentemente tecnici). I russi, che hanno abbandonato la pista poco economica che porta a Meira del Galatasaray, sarebbero disposti a pagare il dovuto l'ex 29enne empolese, pronto a volare al servizio degli zar.
ATTACCO – Andava già rinforzato nella scorsa finestra invernale, ma c'erano altre necessità e tutto è rimasto malinconicamente intatto. L'unico movimento è stata la partenza di Nic Amoruso. Nella prossima estate, ferme restando così le cose, bisognerà finalmente prendere il classico ariete, da almeno 15 gol a stagione. Quello che nell'annata attuale i granata e Novellino possono solo sognare e non vedere all'opera. Con Rosina che non si sta certo esprimendo al massimo, sono troppo pochi i gollonzi di Bianchi (per cui, invece, s'è speso veramente tanto), la tardiva rinascita di Ventola e l'apatia di uno Stellone a mezzo servizio. Tralasciando Abbruscato, messo ko da un grave infortunio. La mossa, da non fallire, spetterà al "fiuto" del diesse Foschi, che potrebbe riallacciare le fila per il discorso Di Michele o per quelli, rimasti tali nel mese passato, che portano ai vari Fornaroli, Lupoli, Langella. Ma forse ci vorrà uno sforzo maggiore, per portare sotto la Mole qualcosa di veramente più sostanzioso …