Il bottino del mercato granata: più sì che no
Cairo e Petrachi sembrano aver capito la lezione: basta saldi e prestitii secchi. Lo scorso anno la dirigenza granata si è regalata più di una dozzina di nuovi innesti tutti arrivati per non restare, a parte qualche raro elemento maturato e promosso a titolare inamovibile. Dopo un inizio a singhiozzi nel mese di gennaio, nel giro di appena due settimane il Toro si è garantito un attaccante, un regista, un trequartista, un esterno e un difensore esterno, ovvero rispettivamente Budel in prestito dal Brescia, Antenucci in comproprietà dal Catania per quasi due milioni, Gabionetta la cui situazione non è ancora stata definita e Pagano scambio alla pari col Livorno per Belingheri e in ultimo, ma non per questo meno importante, l'arrivo ieri al fotofinish dalla Lazio di Cavanda in prestito secco. Aquisti mirati quindi, che soddisfano o almeno si spera, le richieste del nuovo anno di Lerda. Ora la palla passa nelle sue mani. Sarà lui che dovrà plasmare i nuovi arrivi perchè non c'è più tempo per sbagliare. Sassuolo sarà il primo step, poi il resto si vedrà.