Bonaventura, il borsino. Toro in ribasso, Raiola verso il sì a una big
Mentre sembra lontano dal potersi tramutare in prospettiva concreta il sondaggio di Massimo Cellino, che, in caso di permanenza in Serie A del Brescia (decisamente remoto qualora il campionato si concludesse in formato regular season), sogna di reinvestire parte dei guadagni per la cessione di Sandro Tonali su un mega-contratto da offrirgli, il 30enne Giacomo Bonaventura, obiettivo granata ormai di lungo corso (lunghissimo, se consideriamo quanto il tempo scorra lentamente in era di pandemia), sembra allontanarsi dalla prospettiva di un approdo sotto la Mole, che tra fine aprile e inizio maggio era parsa tutt'altro che impossibile.
Rifilato un primo no all'Atalanta, Mino Raiola, agente di quel "Jack" che, se l'estensione automatica dei contratti andrà in porto, aiuterà il Milan ancora fino al prossimo 30 agosto, sembra infatti aver già stretto un preaccordo con la Roma. Quanto tale patto con i giallorossi sia di ferro, difficile a dirsi. Bonaventura, dopo sei anni più di dolori che di gioie, dal punto di vista dei risultati di squadra, in rossonero, sembra infatti pronto a giocarsi, ora più che mai, un rientro nel giro della Nazionale, specie in ottica Europeo, e una presenza più significativa che mai sia nei quartieri alti della Serie A, sia nei turni tardo-primaverili delle coppe europee. La sua capacità di giocare in tutti i ruoli della trequarti, e di giostrarsi, d'altro canto, sia come mezzala pura, sia come esterno d'attacco, si sposa sulla carta alla perfezione con la filosofia di Paulo Fonseca.
E il Toro? Probabile, si diceva, che resti a guardare. Insieme presumibilmente alla Fiorentina, mentre Lazio e Napoli non sembrano aver dato reale seguito ai primi, timidi sondaggi, nei confronti di Bonaventura. A meno che Vagnati non tenti un blitz, uno vero, e quelle porte per trattare, che ora appaiono chiuse, non si spalanchino.