Atalanta, quasi 600 milioni di plusvalenze in 14 anni: paragone imbarazzante

Nel giugno 2011 l'Atalanta è tornata in Serie A dopo la retrocessione dell'anno precedente, nel primo anno della presidenza di Antonio Percassi, che non festeggerà i record di Urbano Cairo ma in compenso ha portato i bergamaschi in un'altra dimensione. Lo confermano i dati finanziari che il portale specializzato Calcioefinanza pubblica oggi dopo aver consultato documenti ufficiali
Nel trimestre dal 1° luglio al 30 settembre del 2024, quello in buona sostanza del calciomercato estivo, l'Atalanta ha fatto registrare ricavi per 158,8 milioni di euro, decisamente in crescita rispetto ai 93,6 milioni del primo trimestre 2023/24 e costi per 63,8 milioni di euro, in crescita rispetto ai 55,3 milioni dello stesso periodo dell’esercizio precedente, con un utile pari a poco più di 67milioni di euro.
Le voci più pesanti sono quelle legate alle alle coppe ma soprattutto al mercato. I diritti tv per la Champions League sono pari a 47,054 milioni di euro ai quali vanno aggiunti i 4 milioni per la Supercoppa europea. Quelli per la Serie A invece sono pari a 7,342 milioni di euro e quelli ricavati dagli sponsor 6,804 milioni di euro. Ma la voce più impressionante è quella delle plusvalenze: 85,922 milioni di euro, la cifra più alta nella storia della società, visto che l'anno precedente erano stati 70,9 milioni di euro. Complessivamente le plusvalenze dell’Atalanta nelle 14 stagioni dell'era Percassi hanno toccato quindi quasi i 600 milioni di euro rappresentando circa il 26% circa dei ricavi totali.
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