Nocerino: “Che ricordo quel derby deciso da Trezeguet. Vi dico la mia su Pirlo”

04.12.2020 09:00 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Tmw
Antonio Nocerino
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Antonio Nocerino
© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

Antonio Nocerino ha girato l’Italia, Juventus, Milan, Torino e Palermo fra le altre, si è affacciato in Inghilterra con l’esperienza al West Ham ed è arrivato fino negli Stati Uniti d’America con la maglia dell’Orlando City. Dopo l’addio al calcio giocato, l’avvio della carriera da allenatore proprio in quel di Orlando sulla panchina dell’Under 15. La redazione di TuttoMercatoWeb.com ha contattato in esclusiva, in vista del derby di Torino di domani, chi ha vissuto la stracittadina in prima persona da entrambi i lati.

Nocerino, ha giocato il derby della Mole sia con la maglia della Juventus che con quella del Torino. Quali differenze ha provato nel vivere la partita all’interno delle due squadre?
“Al Torino è certamente molto più sentito, lo vivono in maniera totalmente diversa. Alla Juventus invece viene vissuto in modo più tranquillo. Quando giocavo alla Juve le rivalità maggiori erano quelle con Inter e Milan. Il derby è sicuramente una partita importante però per il Toro lo è un po’ di più”.

C’è un derby in particolare che le viene in mente più di altri?
“Sì quello del gol all’ultimo minuto di Trezeguet (n.d.r. settembre del 2007): al volo, stupendo. Era un derby particolare, molto combattuto. David fece qualcosa di incredibile, mi ricordo quella girata. Mamma mia, bellissima”.

Che ricordi ha dei suoi anni alla Juve? Dalle giovanili fino al salto in prima squadra…
“Fare il settore giovanile lì mi ha aiutato tantissimo, soprattutto per le persone che ho incontrato. Ho conosciuto un allenatore come Domenico Maggiore che mi ha dato una grandissima mano. Ho vissuto degli anni stupendi. Poi l’arrivo in prima squadra è il sogno di un ragazzo che fa tutto il percorso. L’approccio con i grandi è stato bellissimo, c’erano alcuni giocatori che già conoscevo e alcuni che ho conosciuto lì. Per me è stato un anno impressionante. Ho conosciuto Nedved, Camoranesi, Trezeguet, Del Piero, Buffon… Ti insegnano tanto. Quell’anno lì stavo sempre con Pavel e con Mauro, mentalmente mi hanno aiutato tanto sia fuori che dentro al campo. Questi ricordi e me li tengo ben stretti”.

Passando all’attualità: la Juventus è un’altalena finora, mentre il Torino è in difficoltà in classifica ma sembra in ripresa: che derby si aspetta?
“Mi aspetto un derby molto combattuto. In questo momento qua, come hanno detto alla Juve stessa, penso che ai bianconeri stia mancando un po’ di personalità quando sono assenti alcuni giocatori. La personalità la acquisisci facendo partite di questo genere contro determinate squadre. Hai sempre più coraggio e ti abitui a un certo tipo di gare. Quando Pirlo dice che il pallone pesa rispetto ad altre squadre dice la verità. Alla Juve una palla ti può determinare uno scudetto, una Champions. Stiamo parlando di alto livello. Prima i giocatori giovani si abituano a queste partite, prima si vedrà una Juve forte e completa”.

Che giudizio dà a Pirlo e alla sua nuova Juventus?
“Pirlo mi piace tantissimo. Credo sia un grande allenatore, con idee chiare e precise. Il fatto che non abbia esperienza è una stupidaggine. Ritengo che si debbano avere più competenze che esperienza, quest’ultima si fa sul campo. E lui di competenza ne ha, poi come qualsiasi cosa ci vuole sempre un po’ di tempo. Ma in Italia si giudica sempre e non se ne dà a nessuno. Spero che gli diano tempo in modo che possa dimostrare il suo valore. Il calcio italiano ha bisogno di persone così che conoscono il calcio e i giocatori, possono solo innalzare il livello. E spero ce ne siano ancora in futuro”.

Ha giocato sia con Buffon che con Chiellini: si aspettavi questa longevità del primo al tempi? E quanto le dispiace vedere queste difficoltà fisiche del secondo?
“Le qualità di Gigi non si discutono, è il portiere più forte che esista. Quando distribuivano le qualità ai giocatori, come portiere hanno scelto lui e gli hanno detto: “Tu sarai il portiere più forte dell’universo”. Ed è così, lui è impressionante. Mi ricordo che le parate difficili le trasformava in qualcosa di semplice, mentre gli altri portieri si lanciavano e tuffavano. Gigi invece faceva tutto in scioltezza. Io sono un romantico, spero non smetta mai. Per quanto riguarda Giorgio mi dispiace non vederlo giocare, lui è proprio l’anima della squadra. Ha lo stesso peso di Ronaldo nella Juve, è il leader caratteriale e poi è un difensore pazzesco. In questo momento è il miglior difensore italiano, poi dopo di lui c’è Acerbi”.

Parlando della sua carriera da allenatore, come sta andando? Ha un sogno in particolare?
“Io ho allenato in America gli Under 15 e ho fatto l’assistente con l’Under 17, mi è piaciuto tantissimo. Così poi ho deciso di iscrivermi al corso UEFA A che sto praticando ora. Il mio sogno è allenare, dove? Dove qualcuno crede in me. È un percorso che amo, mi sta prendendo tantissimo: sto studiando e mi sto confrontando molto. Spero di avere l’opportunità e iniziare con qualche categoria più grande come Under 18 o Primavera che iniziano a essere simili come gestione ai più grandi. Sono aperto a tutto perché la passione è davvero tantissima”.