Meteora granata: Edu Marangon

21.03.2020 20:50 di  Marcello Ferron   vedi letture
Fonte: Wikipedia.org
Meteora granata: Edu Marangon
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© foto di Luigi Gasia/TuttoNocerina.com

La stagione 1988-89 è certamente ricordata come una delle più buie della storia del Torino; in quella stagione infatti, i granata retrocedettero clamorosamente in Serie B dopo 30 anni. E proprio in quel campionato, arrivò sotto la Mole un brasiliano, che purtroppo non riuscì neanche lontanamente a ripercorrere i fasti dei suo connazionali Juniòr e Muller, che in quella sfortunata stagione fu suo compagno di squadra: si tratta di Edu Marangon.

Edu, classe 1963, arriva nell'estate del 1988, prelevato dal Portuguesa, squadra nella quale è cresciuto, per 250 milioni di lire. In patria aveva disputato delle ottime stagioni, tanto da essere entrato nel giro della nazionale verdeoro, per cui le aspettative su di lui erano abbastanza alte, ed anche il tecnico granata Gigi Radice, sembrava ben impressionato dal nuovo arrivato. Sul campo però, Edu non riuscì mai a mettere in mostra le qualità che avevano convinto i granata a puntare su di lui, penalizzato da un'eccessiva lentezza che non gli permise di reggere i ritmi della ultracompetitiva Serie A dell'epoca e naufragò, come tutta la squadra, nelle enormi difficoltà di quella stagione. Sulla panchina del Toro si avvincendarono ben tre tecnici, e due di questi erano veri e proprio mostri sacri della storia del club: Gigi Radice, che come detto iniziò la stagione, e Claudio Sala, protagonisti, il primo sempre in panchina ed il secondo in campo, del leggendario scudetto del 1976. Entrambi però, a causa delle prestazioni deludenti del giocatore brasiliano, decisero di non puntare su di lui, panchinandolo. Nel finale di stagione subentrò un terzo tecnico, Sergio Vatta, che cercò di rilanciarlo e lo ripropose titolare, ma l'annata si concluse in modo sportivamente drammatico, con la retrocessione in Serie B.

In quella stagione stregata Edu totalizzò 22 presenze e 2 reti: la prima, contro la Roma all'Olimpico, il 27 novembre 1988, in un match vinto per 3-1 dai granata, la seconda, sempre in trasferta contro il Como, alla terzultima giornata di campionato, che consentì al Toro di vincere 3-2 ma che non evitò la retrocessione a fine campionato. Nell'estate 1989 lasciò l'Italia e finì prima in Uruguay, al Nacional, poi di nuovo in Europa, nel campionato portoghese con la maglia del Porto. Tornò poi in Brasile dove chiuse la carriera nel 1997 ed iniziò quella da allenatore, anch'essa caratterizzata da fortune alterne.