Granata nella storia: che fine ha fatto Alessandro Rosina?
Spesso succede che un particolare periodo di una squadra venga associato ad un giocatore che la simboleggi e la rappresenti al meglio, e questo succede per tutti i club, dai top team, ai club in cerca di rilancio. Ed il Torino del primo periodo di Urbano Cairo non fa eccezione, e dal 2005, quando il patron prese il club sull'orlo del baratro per portarlo al primo colpo in Serie A, fino al 2009, anno del doloroso ritorno nella serie cadetta, il simbolo dei granata è stato certamente Alessandro Rosina.
L'avventura di Rosina in granata inizi proprio a braccetto con quella di Cairo, alla fine dell'estate 2005. Acquistato in extremis da un Toro che si vede costretto a fare mercato all'ultimo momento, Rosinaldo, così verrà soprannominato dai tifosi, si cala immediatamente nell'ambiente granata ed il suo apporto risulta subito fondamentale per il Toro. In quella stagione in Serie B Alessandro trascina la squadra ai playoff, che si concludono in gloria per i granata, che hanno la meglio sul Mantova in finale e dopo 3 anni ritornano in Serie A. In quella stagione il centrocampista classe 1984 totalizza 42 presenze e 12 reti. La stagione successiva oltre ad essere quella del ritorno nella massima serie, è anche quella del centenario del Toro; l'obiettivo è la salvezza, che viene raggiunta faticosamente dai granata all'ultima giornata, con un solo punto di vantaggio sul Chievo, ultima squadra a retrocedere. Ancora una volta l'apporto di Rosina è assolutamente decisivo si rivela infatti il miglior marcatore della squadra, con 9 reti in 35 presenze, confermandosi il punto fermo sul quale poggia il Toro. Nel 2007-2008 Rosina si rivela nuovamente il punto di riferimento per i compagni, è il giocatore con più presenze, 35, e con più reti all'attivo, 8, e dal gennaio 2008 ottiene anche la fascia di capitano. Il Toro ancora una volta soffre, anche se meno dell'anno precedente, ma riesce a raggiungere la salvezza. Dopo 3 stagioni ad altissimo livello, nel campionato 2008-2009, il rendimento di Rosina cala, e non a caso, assieme a lui cala anche il rendimento della squadra. Il Toro fatica ancora più degli anni precedenti, cambia ben 3 allenatori, De Biasi, che aveva iniziato la tagione, viene sostituito da Novellino, al quale poi succede Camolese, che chiude la stagione, senza però riuscire ad evitare la retrocessione in Serie B
Lo sfortunato epilogo della stagione 2008-209 cala il sipario anche sull'esperienza di Rosina sotto la Mole. Le sue qualità infatti, non sono passate inosservate neanche all'estero, ed i russi dello Zenit decidono di puntare su di lui, acquistandolo per circa 9 milioni di euro nell'estate 2009. In Russia conquisterà due campionati ed una coppa nazionale, ed il suo periodo allo Zenit verrà interrotto brevemente da un'esperienza al Cesena nel 2011. Torna stabilmente in Italia nell'estate 2012, quando riparte dal Siena, per poi trasferirsi al Sud, prima al Catania, poi al Bari ed infine, dal 2016, alla Salernitana. Ma è con la maglia del Torino che Rosinaldo ha fatto vedere le cose migliori, consacrandosi anche nella massima serie e riuscendo ad arrivare anche a vestire la maglia della Nazionale, nel 2007, convocato dal CT Roberto Donadoni.