Con Marco Di Loreto
Dopo una stagione in chiaro scuro, culminata con la retrocessione in Serie B, Marco Di Loreto ha visto scadere il suo contratto con il Torino ed ora, il suo futuro, è ancora avvolto nel mistero.
Innanzitutto, il tuo futuro?
"Incerto. Allo stato attuale non c'è niente di certo quindi aspettiamo e vediamo".
Se il Torino ti chiedesse di rinnovare?
"Ho già detto che mi piacerebbe anche rimanere, lasciare così un po' mi scoccia".
Questa retrocessione nessuno, a inizio stagione, se l'aspettava. Cos'è successo?
"Siamo partiti subito abbastanza male poi non siamo riusciti a rimetterci nella giusta direzione. Abbiamo sbagliato un po' tutti e ripensandoci dobbiamo mangiarci le mani perché avevamo tutte le carte in regola per fare un buon campionato".
I tre cambi di allenatore possono essere stati una causa?
"Nel calcio queste sono cose che succedono. E' capitato a tante altre squadre, ma d'altronde quando i risultati non arrivano è normale. Non siamo riusciti a raddrizzare la situazione, alla fine pensavamo comunque di farcela, ma alcune partite perse non ci hanno permesso di arrivare alla salvezza".
Ti aspettavi che Camolese potesse a sua volta essere sostituito?
"La società ha fatto questa scelta e solo il tempo sarà a decidere. Per me Camolese ha fatto un buon lavoro, ma su di lui probabilmente ha pesato il fatto di non essere riusciti a salvarci. Oltre ad un buon tecnico è anche una buona persona e a me, personalmente, dispiace. Ripartiamo comunque da Colantuono, che ho già avuto a Perugia, e posso dire che anche lui è un ottimo allenatore".
Pensi che la sua presenza possa aiutarti a rimanere?
"Non lo so, dipende dai programmi della società e dell'allenatore. Non mi aspetto niente in questo senso, se andrà così sarò contento altrimenti pazienza".
Secondo te il Torino da dove deve ripartire?
"Il Torino deve confermare chi si sente di fare un campionato di B. Determinati giocatori che ora hanno dei dubbi, per me, è meglio vadano da altre parti e deve restare solo gente vogliosa al 100% di tornare in Serie A. La stessa cosa mi è successa quando sono retrocesso col Perugia ed il fattore mentale è molto importante in questo senso".
Molti hanno attribuito responsabilità anche a Rosina, credi sia giusto?
"No perché Rosina è stato un pezzo importante per il Torino, ha contribuito alla risalita in A e ha fatto due ottimi campionati. Non si può addossare la colpa ad un singolo giocatore, che si è preso anche tante responsabilità, e se non è riuscito è perché non ci siamo riusciti tutti insieme. Lui è molto attaccato a questa maglia e penso possa anche rimanere in B".
Bianchi pensi che rimarrà?
"Questo non lo so, è il discorso che facevo prima. Negli ultimi anni ha calcato palcoscenici importanti e se vuole rimanere anche in B è un giocatore che può fare la differenza. Se invece vuole perseguire su un'altra strada e andare in Serie A, cosa che merita, è meglio faccia così e non rimanga contro voglia".
Sereni invece?
"Dispiacerebbe a tutti una sua partenza perché è un grande portiere. Per lui poi vale il medesimo discorso, merita ampiamente la A e bisognerà fare delle valutazioni. Per il Torino, comunque, la sua perdita sarebbe una grande mancanza".
Secondo te come mai in tre anni il Torino si è sempre trovato nella stessa situazione? Qualcuno ha parlato di problemi nello spogliatoio.
"Fondamentalmente questo è un ambiente abbastanza difficile, c'è tanta pressione, ma per quanto riguarda lo spogliatoio, almeno negli ultimi due anni, non ho visto grossi problemi. Queste sono solo le solite chiacchiere che si fanno in certi momenti".
I tifosi hanno dato molte responsabilità anche al presidente, secondo te le ha?
"Il presidente in questi ultimi anni ha costruito buonissime squadre e, fondamentalmente, questo è quello che deve fare. Dal punto di vista dei nomi credo abbia fatto il suo dovere e anche oltre. Questa squadra poteva fare il campionato dell'Atalanta, del Cagliari o del Catania ad esempio".
Il tandem di Palermo si ricrea a Torino, sarà un tandem vincente?
"Speriamo che lo sia più che a Palermo, me lo auguro per il Toro. Colantuono lo conoscevo, il direttore l'ho conosciuto quest'anno e posso dire che sono persone che sanno fare il loro lavoro. Credo che Colantuono avrà a disposizione la migliore squadra possibile".
Il tuo sogno nel cassetto? La permanenza al Torino?
"Non mi staccherei una mano per questo, ma ne sarei molto contento. Sono qui da tre anni e come ho già detto lasciare così mi dispiacerebbe".