Bonesso, eroe dell'83: "Le emozioni di quel 3-2 le porto ancora con me; derby delicato per entrambe quello di oggi. Il Nuovo Fila può riportare in alto lo Spirito Granata"

31.10.2015 16:48 di  Claudio Colla   vedi letture
Bonesso, eroe dell'83: "Le emozioni di quel 3-2 le porto ancora con me; derby delicato per entrambe quello di oggi. Il Nuovo Fila può riportare in alto lo Spirito Granata"
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Intervistato da TuttoMercatoWeb, Alessandro Bonesso, marcatore di uno dei tre gol che permisero al Toro di sconfiggere la Juventus il 27 marzo 1983, rimontando l'iniziale 0-2 e trasformandolo in un 3-2 rimasto nella storia, ha rivissuto quei momenti: "In 3 minuti e 40 secondi, per la precisione, avvenne quella memorabile rimonta. Vivere il derby per me è sempre un momento speciale. Del resto la maglia granata fa parte della mia vita. Dai 14 ai 23 ho giocato per il Torino, ho vissuto da ragazzino lo scudetto del 1976, sono cresciuto al Filadelfia. E quando Gigi Radice mi portò in prima squadra, e potei giocare con i miei idoli Pulici e Graziani, si avverò un sogno. E poi perché ho avuto la fortuna di entrare a modo mio nella storia del Toro con quel gol del derby. 

Cosa accadde in quei 3 minuti e 40 di Torino-Juventus? Sono cose difficili da spiegare, situazioni indescrivibili. Per il gruppo che avevamo, dove quasi tutti venivano dal settore giovanile, il derby aveva un sapore ancor più particolare. Ma quella Juventus era molto più forte, componeva l'ossatura dell'Italia Campione del Mondo, e in più aveva Boniek e Platini. Segnarono due gol, ma noi continuammo a giocarcela a viso aperto. Quando Dossena accorciò le distanze, dentro di noi aumentò la carica per non mollare e cercare di pareggiare. Proprio io riuscii a pareggiare, e in quel momento ci guardammo tutti negli occhi, e decidemmo di rischiare. Attaccando a testa bassa, magari rischiando di subire il loro terzo gol. Invece il 3-2 lo facemmo noi con Torrisi, fu l'apoteosi. Ma credo che all'epoca non realizzammo la grandezza dell'impresa. Per carità, sapevamo di aver fatto qualcosa di incredibile ma col passare degli anni quando ancora tutti parlano di quella partita, quando per i tifosi diventi un idolo, capisci di essere entrato nella storia del club. E questa è la dimostrazione che nel calcio a volte basta pochissimo per ottenere risultati. Le emozioni di quel pomeriggio me le porterò con me tutta la vita.

Come sarà questo derby? Difficile da dire, essendo una partita particolare. Mi fa piacere vedere come il Torino da qualche anno sia competitivo, e che l'anno scorso abbia rotto il tabù del derby. Sarà sicuramente una partita ad alta tensione, considerato che la Juventus non può permettersi un altro passo falso. Lo stesso dicasi per i granata, viste le ultime prestazioni. Il Nuovo Filadelfia? Vedere come era ridotto il Fila era un colpo al cuore, per me che ci sono cresciuto. So benissimo cosa vuol dire giocare lì, e cosa ti può dare quello stadio. Ricordo i derby di Primavera con tremila persone, ricordo ancora le sensazioni nell'entrare in quello stadio. Ho ancora l'odore del legno e delle tribune, ti veniva la pelle d'oca pensare che in quelle panchine si erano seduti Valentino Mazzola e gli altri campioni del Grande Torino. E mi auguro che ricostruendo il Filadelfia possa tornare quello Spirito Granata".