AlbinoLeffe, Mondonico: "Ho sconfitto un nemico perchè non ero solo"
Emiliano Mondonico è tornato. Ore 14.37: nella sala "Scirea" del Centro Sportivo Gritti di Verdello, l'uomo sulla tolda di comando dell'AlbinoLeffe se l'è ripresa. Prima di arringare la ciurma, ecco la comparsata di rito a fianco dell'allenatore facenti funzioni, come direbbe un burocrate. Daniele Fortunato si lascia scappare qualche fugace commento sulla vittoriosa campagna crotonese ("Dovevamo aggredirli con una partenza sprint e abbiamo subito il loro ritorno dopo aver dominato il primo tempo") prima di lasciare la scena al suo scontatissimo protagonista.
IL RITORNO DEL MONDO - La sessione mattutina è alle spalle, il pomeridiano sotto l'acquazzone sta per avere inizio. Tempo da lupi, e la vecchia volpe della panchina lo affronta sorridendo. "L'unica cosa che mi premeva era farmi operare subito per tornare dai ragazzi il prima possibile - confida il tecnico ai microfoni di TuttoAlbinoLeffe.com - Se sono qui, significa che tutto è andato per il verso giusto. Se il recupero è stato breve, è perché gli esami cui sono stato sottoposto hanno dato esito positivo: non c'è praticamente nulla, e quello che c'è ha il 5% di probabilità di ripresentarsi. Certo, ho le pareti addominali tenute insieme da un filo lungo cinquanta punti: vorrà dire che eviterò movimenti bruschi".
FORTUNATO, PIU' DI UN BRACCIO DESTRO - Non poteva mancare, nella festa del rientro in pompa magna del condottiero sulla sella celeste, l'elogio di chi s'è preso la briga di chiamare le genti seriane alla battaglia al suo posto. "In mia assenza sono stati tutti encomiabili. Daniele è come un fratello minore, uno dei pochi amici veri che ho nel calcio. Con lui ho sempre avuto un ottimo rapporto, e la sua gestione ha confermato ai miei occhi quanto di positivo. A Varese gli è stato fatale il primo rimpallo che ha aperto la strada ai padroni di casa, tatticamente a Crotone ho visto una partita perfetta. Sia per lui che per Mirco Poloni, uno che deve fare esperienza in panchina, è stata un'esperienza positiva: come primo allenatore e il suo vice sono una coppia perfetta".