Toro, ora viene il difficile

02.06.2015 11:54 di Marina Beccuti Twitter:    vedi letture
Fonte: Flavio Bacile per TorinoGranata twitter @ flavio_bacile
Toro, ora viene il difficile
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Il Toro asfalta il Cesena di Di Carlo, cinque gol, una marea di occasioni sciupate per un non nulla, gioco, profondità, corsa, e neanche una occasione concessa agli ospiti.

Ultima in casa, ultima di campionato, c’è la voglia di puntare in alto già dalla prossima stagione, almeno garantirsi l’accesso all’Europa, con la voglia di fare calcio, e di portare altri talenti all’attenzione del calcio che conta. Premesse buone, aspettiamo per giudicare.

La serata perfetta degli uomini di Ventura, che si chiude con qualche lacrima, quelle di Darmian, uscito al 34’ del s.t., che saluta commosso prima il suo mentore, cioè, Ventura, poi la Maratona, e pochi minuti dopo la faccia tirata di Glik, che alza il braccio e si siede in panchina, un saluto fugace, non è un addio, ma poco ci manca.

Difficile dire ora cosa succederà, lo striscione esposto dalla curva è piuttosto espilicito, cosi come i cori rivolti a Matteo e Kamil, “ Matteo non te ne andare”, “un capitano, c’è solo un capitano” , ma la legge del mercato, alla quale neanche il Toro può opporsi, crudele e volubile, governerà l’estate granata.

Come ho già detto, non credo sia possibile “limitare” il mercato in uscita al mese di giugno, anche perchè le dinamiche del mercato sono volubili, ciò che può essere “non necessario” a giugno, può diventare “vitale” a luglio ed agosto. Cairo ha però ribadito l’intenzione di portare in ritiro la squadra completa, per dare luogo ad una stagione importante, quindi, se ci riesce, bravo e basta. Cosi come ha sottolineato, e non c’è nessuna ragione, di non credergli, che il Toro ha i bilanci in ordine e non ha nessuna esigenza economica, che lo “obblighi” a privarsi dei migliori.

Quanto alle partenze dei big, mi pare assodato che qualcuno partirà.

Come ribadito dal presidente, il Toro ha un fatturato annuo di 60 milioni di euro, ha un monte ingaggi di 27 milioni (dati estrapolati), il dodicesimo nella massima serie, che corrisponde, milione in più, milione in meno, alla metà degli introiti.

Se c’è l’intenzione, tra l’altro più volte ribadita dalla società, di tenere i migliori, le strade percorribili sono due. Aumentare il monte ingaggi, oppure, diminuire gli sprechi, garantendo contratti economicamente validi ai migliori. Il che significa, che bisogna puntare, principalmente, sui giovani, per quello che attiene alle seconde linee, ed investire maggiormente nei titolari.

È ovvio, che la partenza di Darmian, Maksimovic e Glik, dal punto di vista economico, parliamo di 45-50 milioni di euro, circa, rappresentano un capitale importante da non sottovalutare, al quale non deve seguire un depauperamento tecnico della squadra.

Il difficile è questo, far coincidere le esigenze economiche del Torino F.C., con quelle tecnico\tattiche. Lo stesso Ventura, nel dopo partita, ha precisato che resta al Toro, avendo un regolare contratto, ma che giovedi incontrerà il presidente per chiarire alcuni aspetti, e parlare di mercato, penso, sia in entrata che in uscita.

Quanto alla marea di nomi accostati al Toro, si parla di almeno cinquanta giocatori, e il mercato non è ancora cominciato, è banale dire che hanno il sapore di una bibita sgasata. Ma, è il solito gioco delle parti, giocatori, procuratori e persino qualche società ne beneficiano, insomma, fa comodo a tutti, infatti, è difficile trovare una sola smentita. L’unica certezza è questa, mancano i quattro giocatori provenienti dal vivaio da mettere in rosa, e neanche in questa direzione, almeno credo, sono state fatte delle scelte definitive.