Toro, immaturo è l'aggettivo che più ti rappresenta
Ennesima occasione persa, ennesima prestazione non all'altezza , ennesima batosta per il Torino di Giampiero Ventura. La partita contro il Genoa è stata la prova che questo Toro non è maturo. La partita era incominciata molto bene per la squadra di Ventura che, grazie a due magie di Immobile, si ritrovava sopra di due gol dopo 15'. Sembrava tutto troppo bello, un Toro ritrovato che riusciva a sbloccare il risultato e a costruire azioni da gol verticalizzando l'azione. Poco dopo ci ha pensato il fedelissimo di mister Ventura dai trascorsi bianconeri, Molinaro, a commettere l'ennesimo fallo in area di rigore che rimetteva in pista i rossoblù. È proprio in questo momento che si è vista la debolezza psicologica, la scarsa concentrazione e la poca consapevolezza dei propri mezzi che ha il Torino. Bruno Peres ha commesso un altro fallo in area che però non è stato sanzionato, subito dopo Acquah si è appoggiato sulle spalle di Izzo sugli sviluppi di un calcio d'angolo e Doveri ha assegnato un'altro penalty, anch'esso realizzato dal Genoa. La squadra rossoblù è stata galvanizzata dalla rimonta e poco dopo ha segnato il definitivo 3-2 che ha spezzato definitivamente le gambe a questo Toro. I cambi di Ventura per recuperare il risultato sono risultati privi di logica, fuori Belotti che è sempre uno dei migliori in campo, dentro l'inesistente e inconcludente Martinez, fuori Benassi, l'unico in grado di inserirsi e verticalizzare l'azione, dentro uno svogliato e fuori forma Maxi Lopez. Questo Toro è solo una brutta copia di quello dei due anni passati, probabilmente la libidine è finita, sicuramente la pazienza è terminata.