Sensounico, a suon di Toro. Le donne e la paura di volare

27.01.2014 11:42 di Marina Beccuti   vedi letture
Sensounico, a suon di Toro. Le donne e la paura di volare

La paura di volare è spesso un "male" comune a molti cantanti costretti a spostarsi in aereo per le loro tourneè: Alex Britti ad esempio, Gary Barlow (ex Take That) fino ad arrivare a ritroso a Ritchie Valens (autore de "La Bamba"), la cui fobia fu quanto mai giustificata  dal momento che morì proprio in un incidente aereo.

Altra caratteristica comune tra i cantanti di sesso maschile è quella di aver almeno una volta scritto un pezzo dedicato ad una donna.

Il Toro visto contro l'Atalanta racchiude in sé tutte queste caratteristiche: Verona sconfitto dalla Roma, Inter bloccata a San Siro dal Catania ed il sesto posto ad un passo; una Dea come avversario ed il gioco è fatto. Non il solito Toro infatti: i ragazzi di Ventura forse bloccati dalla paura di fallire un aggancio che avrebbe quasi dell'incredibile per la classifica e la stagione, affrontano la Dea chiusa in difesa (come le donne al loro primo appuntamento) senza quella brillantezza che avevano sfoderato nelle ultime gare.

Mister Colantuono (vecchia conoscenza dei granata) dal canto suo fa di tutto per mettere in difficoltà il Toro, proponendo una squadra molto difensiva e pronta a colpire in contropiede (praticamente il gioco che riesce meglio ai Ventura's Boys di solito). Ma una canzone famosissima di Marco Ferradini diceva "...prendi una donna, trattala male, lascia che aspetti per ore.." ed il Toro provava ad attuare il "Teorema" con la Dea senza riuscirci appieno, aspettando per tutto il primo tempo un passo falso dei nerazzurri: El Kaddouri confusionario ed al rientro non riusciva mai nell'ultimo passaggio per un Cerci che sembrava in giornata SI  ed un Immobile stranamente "immobile" rispetto al solito. A trattar male la Dea ci pensa Tagliavento, fischiando al 60° un rigore quanto mai discutibile che fa arrabbiare i bergamaschi per un fallo su Cerci: per chi avesse memoria corta, ricordiamo che scornati in maniera simile, dall' "Azzuri d'Italia" ci eravamo usciti noi all'andata....che i conti stiano cominciando a tornare? Vedremo a San Siro sabato prossimo contro il Milan che ci segnò con Larrondo fratturato a terra (lo ricordo giusto per cronaca e nel caso in cui qualche fischietto stesse leggendo queste righe). "Moralez" della favola, uno a zero per i granata. A questo punto, la paura di volare blocca ancor di più le gambe dei granata che dopo aver perso Cerci uscito, subito dopo aver segnato il rigore (dolorante per lo scontro) decidevano di evitare qualsiasi altro azzardo con la Dea e aspettavano le mosse degli avversari: bravo Vives che canta e porta la croce, difesa che regge nonostante la poca brillantezza delle due belle sorprese di quest'anno (Moretti e Maksimovic) grazie all'ottimo Darmian ed ad un paio di interventi di Padelli (sempre più consapevole dei suoi mezzi). Bella prova anche di Masiello (non pensavo l'avrei mai scritto... ma finalmente!). Brighi, Basha e Meggiorini le mosse di Ventura; Denis, De Luca  e appunto Moralez per i bergamaschi. Negli ultimi cinque minuti succede di tutto: assalto all'arma bianca dei bergamaschi col Toro che respinge le "avances" della Dea ormai spudorata, spazzando ogni pallone vicino all'area e  Darmian che con caparbietà sfrutta un errore difensivo e si fa stendere in area: secondo rigore (forse un regalo per il compleanno del  Capitano dei Capitani Valentino Mazzola che cadeva proprio oggi?). Immobile sul dischetto, para Consigli. Ma altra occasione successivamente per Meggiorini (che a 'sto punto mi chiedo se riuscirà mai a farne uno quest'anno): palla perfetta per una stoccata a rete di sinistro che invece di gonfiare la rete trova le gambe di Yepes e prolunga l'agonia di questa partita che non vuole finire. Subito dopo il fischio finale di Tagliavento sancisce l'atterraggio morbido (nonostante le turbolenze) al sesto posto dei granata, la Dea che nonostante la sua "ritrosia" al secondo appuntamento si concede al Toro e Mister Colantuono che "scornato" dall'arbitro (ma chi la fa l'aspetti si dice) torna "a casa sua" come fece alla fine dei play off in quel di Brescia quando allenava il Toro: stavolta però i granata non sono in lacrime!

Buona settimana a tutti!

Dave dei Sensounico