Immenso Immobile
Un grandissimo Immobile, una partita straordinaria del centravanti granata, uomo partita Sky, migliore in campo alla Favorita, che con la sua voglia, le sue progressioni, le sue invenzioni tecniche, ha, non solo spaccato in due la partita, ma anche messo in ginocchio il Palermo.
Tanto di cappello al bomber di Torre Annunziata che, vestita nuovamente la maglia del Toro, in poche partite, è tornato il giocatore straordinario che tutti a Torino avevano ammirato.
Un Ciro Immobile diverso da quello partito per Dortmund, sicuramente maturato, più uomo squadra, più leader di quanto non lo era stato quando divideva l’attacco con Cerci, forse, meno punta implacabile, ma, più giocatore completo dell’attacco. Non c’è il minimo dubbio che con Immobile il Toro sia cambiato, partita dopo partita, ma era logico che poi fosse cosi, intorno a lui si muove tutto il centrocampo e l’attacco del Toro, i suoi movimenti favoriscono l’inserimento dei centrocampisti, cosi come esaltano il sacrificio del “gallo”, altro attaccante dal futuro più che roseo, che accanto ad Immobile può solo crescere. Bravo sicuramente anche Ventura, che, mi sembra, e non vorrei sbagliarmi, lo ha spostato leggermente più avanti, con Belotti spesso che veniva incontro.
Per dirla tutta, ed è cosa estremamente positiva, tutto il Toro ha girato alla grandissima contro il Palermo, una differenza abissale rispetto alla pessima partita interna giocata contro il Chievo, dove, onestamente, nessuno poteva ritenersi soddisfatto della propria prestazione.
Proprio in queste due partite, Chievo e Palermo, c’è il sunto di questo Toro, cosa poi anche confermata da Ventura, cioè, di una squadra che può fare grandi cosa, se crede in quello che sta facendo. Ad inizio stagione avevo detto, che la squadra di Ventura, giocando al calcio, poteva mettere in difficoltà anche le prime della classe. Rimango tutt’ora convinto di questo, c’è, però da chiedersi perchè non sia avvenuto. A parte qualche passo falso che comunque, legittimo, visto che appartiene ad ogni squadra di calcio, le pause dal gioco, sono state più di quelle che avremmo voluto vedere. Lo stesso tecnico, mi pare sia tornato sull’argomento, giusto per ribadire che non si parla d’aria fritta, evidentemente quest’anno ci si aspettava un ulteriore passo avanti, rispetto alle passate stagioni, ma per una serie di vicissitudini, probabilmente infortuni, che alla fine ha costretto sempre gli stessi a scendere in campo, questo non è avvenuto.
Vero, c’è il tempo ancora per fare bene, tredici partite sono tante, anche se ho l’impressione che sia troppo tardi per centrare l’Europa, forse con sette\otto punti in più, si poteva sperare con maggiore convinzione.
Tornando al Toro visto a Palermo, si è vista una squadra, e per squadra intendo un undici che, anche dopo il vantaggio del Palermo, gol di Gilardino, non si è disunito, ma ha continuato a giocare la partita com’era stata impostata durante la settimana. Zappa e Peres in campo, in pratica due esterni difensivi che spingono tanto, erano un segnale evidente. Poteva finire in goleada, ovviamente a favore dei granata, tra parate del portiere ed occasioni fallite, e per chi non ha visto la partita, aggiungo, che il Palermo ha rischiato anche di pareggiarla, e rischiato è proprio il termine giusto, ma sarebbe stato troppo, anche se nel calcio, quando sbagli tanto, non è raro venire punti.
Quanto ai singoli, immenso Immobile, come detto sopra, ma più che bravo anche Padelli. Più volte ho sottolineato i suoi errori, con immenso piacere faccio notare questa sua prestazione maiuscola. Speriamo sia un buon viatico per il futuro. Bene, a mio avviso Zappacosta, e sono sicuro che può fare molto meglio, il suo primo tempo è stato veramente interessante, ottimo Moretti, forse la sua più bella prestazione dell’anno, positiva la partita di Glik e Maksimovic, con il polacco che mi sembra stia recuperando una certa fluidità nei movimenti. Personalmente non mi è dispiaciuto anche Peres, bocciato dalla maggior parte dei quotidiani. Dei tre di centrocampo, fatta salva la buona prestazione di Benassi, penso che Vives e Baselli possano fare meglio. Non che il centrocampista lombardo abbia fatto male, ha sicuramente gestito e giocato bene i pochi palloni che ha avuto. Ecco forse, dipende anche da lui entrare maggiormente nel vivo del gioco, può fare la differenza, almeno mi sembra, tecnicamente penso sia tra i migliori centrocampisti italiani, caratterialmente deve dimostralo. Bene, per come vedo io il calcio anche Belotti, forse ha tirato in porta meno di quanto abbia fatto nelle precedenti partite, ma ha lavorato tanto per la squadra e per il suo compagno di reparto.
Ora Torino-Carpi, e c’è da riscattare la prima delusione dell’andata, con il Toro che poteva andare in testa alla classifica.