Grazie ragazzi
Grazie ragazzi, sono le prime parole sensate che mi vengono in mente dopo la settimana profondamente granata, che fortunatamente, ho vissuto da tifoso, immerso in un sogno tinto di granata. Ero più che fiducioso prima della partita di Bilbao, anche se il Toro ha fatto molto di più di quello che mi aspettavo, lo ero altrettanto, almeno per quanto riguarda l’impegno e la maturità di questo gruppo, prima di Torino-Napoli, e non sono stato smentito. “Venturiano” della prima ora, non ho mai nascosto che gli allenatori con una idea di gioco sono i miei preferiti, sono stato anche tra i primi a criticare alcune sue scelte, sempre però riconoscendo che se qualcuno poteva tirare fuori il Toro dalla situazione in cui si stava cacciando, questo era proprio Ventura.
In questo momento il Toro è una squadra di calcio, non lo era a settembre, ottobre e novembre, non so cosa sia cambiato, ma qualcosa c’è stato, forse è solo questione di autostima, forse no, questioni tattiche, e la crescita fisica e tecnica di alcuni giocatori, non ultimo El Kaddouri, che in questo momento è l’uomo in più, anche se nell’insieme è cresciuta tutta la squadra.
Il Toro oggi non solo si adatta a tutte le situazioni di gioco, ma costringe spesso l’avversario di turno a giocare nel modo più congeniale all’undici di Ventura. L’identità di gioco dei granata è unanimemente riconosciuta, persino il Bilbao, che non frequenta i campi di casa nostra, si è dovuto adattare a giocare un calcio che non conosceva, per non dare troppi vantaggi al Toro.
La partita con il Napoli, conferma quanto detto, Benitez è stato costretto durante la partita a fare una specie di gabbia per limitare Peres, ed ha dovuto adattare Callejon nell’inedito ruolo di mediano destro per dare una mano a Maggio, che doveva contenere le sfuriate di Darmian. Questo per limitare il discorso alle fasce, ma si potrebbe fare un discorso analogo per difesa e centrocampo, non a caso, almeno per 60 minuti, Higuain è stato l’unico attaccante del Napoli, chiuso nella morsa dei difensori granata.
Quanto alle polemiche post partita di Benitez, veramente non le capisco, e neanche riesco a condividerle. Diciamo che il tecnico spagnolo ha la memoria corta, oppure quando affronta il Toro critica, certe situazioni, solo quando devono giustificare una prestazione pessima del suo Napoli. Due rigori assurdi, il secondo per una fallo di mano inesistente di Glik, il primo per un contatto che definire dubbio è un eufemismo, la scorsa stagione a Napoli, il gol palesemente irregolare di Higuain per fallo su Glik al ritorno, il fallo di mano di Zuniga e la trattenuta vistosa su Quagliarella all’andata, forse “certe situazioni” sono proprio queste.
Di fatto, il Toro è stato superiore al Napoli, nel complesso dei novanta minuti, Benitez se ne faccia una ragione, piuttosto sarebbe stato carino ammettere quello che tutti hanno visto, e quello che regolarmente il campo ha sancito.
Tornando al Toro, salvezza praticamente raggiunta, si può pensare a chiudere il campionato prendendo quello che viene, la zona Uefa non è poi cosi lontana, bisogna capire quello che succede con il Parma. La cosa più logica è rendere nulli tutti i risultati del Parma nel girone di ritorno, giacché anche se si rimette in piedi la baracca, definire regolare il campionato è pura follia, follia tipicamente italiana, quindi facilmente realizzabile, da propinare all’opinione pubblica con la massima pubblicità.
Chiudo non parlando di mercato, almeno quello del Toro.
Farlo in questo momento significa mancare di rispetto a questi ragazzi, e non lo voglio fare.
Rimane forte, quel grazie ragazzi, che sono le uniche parole sensate che ho scritto in queste poche righe.