Ferrante"Non capisco perchè a Torino i campioni si trasformano in brocchi"
Pazzini-Cassano, e la Sampdoria va. Non così è per il Torino di Walter Novellino, che ne raccattano tre all'Olimpico nonostante la grande prova di Dzemaili. I granata sono penultimi in classifica e vedono avvicinarsi lo spettro della retrocessione; TuttoMercatoWeb ha parlato con Marco Ferrante del momento no - che dura oramai più di dieci partite - dei torinesi.
Sconfitta pesante anche oggi
"Era priorità vincere, pareggiare significava qualcosa di brutto. Perdere mi ha sconvolto. Non pensavo potesse succedere ciò".
Ora i granata sono penultimi
"Arrivare a questo punto, visto come stanno facendo le altre... onore e merito al Chievo. Ha vinto le partite giuste. Meno male che il Bologna ha perso in casa, ma è inutile aggrapparsi alle altre. Il tempo ora è poco".
Ti aspetti l'esonero di Novellino?
"Queste cose non si aspettano. Per me Novellino è un buon tecnico e una persona seria. Cairo dovrà fare qualcosa, anche se non so cosa; dovrà dare una svolta all'ambiente. Giocare in queste condizioni non è facile. L'ambiente di Torino è difficile, i tifosi hanno anche ragione perché hanno avuto pazienza".
E' da tre anni che il Torino si trova in queste situazioni
"Cairo ha investito tanto, ma forse non bene. Con Bianchi - per esempio - ha investito molto, ma i frutti non si son visti. Nel calcio è importante la competenza, più che il portafoglio. Peccato che Foschi sia arrivato a metà stagione, perché con lui la situazione poteva essere diversa".
Ma il calciomercato di gennaio ci si poteva aspettare di più
"Si dicevano due o tre colpi importanti, poi son arrivati Rivalta e Gasbarroni che erano indisponibili. Si poteva fare di più".
Si diceva che Cairo non potesse investire per mancanza di liquidità
"Non so e non penso. Mi sembra strano, secondo me qualcosa si poteva fare. A gennaio, solitamente, giocatori importanti non se ne comprano mai. Ma basta pensare a Pazzini... Alle volte in generale c'è molto scetticismo e poca competenza. Non per quanto riguarda Torino, ovviamente".
Si poteva investire all'estero
"Di solito si pubblicizzano solo grandi nomi, quando arrivano giocatori sconosciuti sembrano le classiche meteore difficili da digerire dal calcio italiano. Il più delle volte non sono presi in considerazione perché non sono conosciuti in Italia".
Due o tre nomi?
"Mi sembra poco corretto. Si guarda molto in casa nostra, com'è giusto che sia, ma qualche volta arriva qualche giocatore importante dall'estero. Basti pensare a Dzemaili".
Anche se Novellino per un po' di tempo l'ha scartato
"Penso che preferisse Corini e Barone, per il proprio impianto di gioco. Sicuramente aveva le sue motivazioni. E' un grande allenatore, ma ultimamente al Torino i giocatori non rendono. E' strano, si trasformano e non riesco a capire il perché. Non c'è una spiegazione logica".
E Amoruso?
"E' strano. Hanno preferito rafforzare una diretta rivale, ma se hanno fatto una scelta del genere ci avranno pensato. Poi si parla male di Bianchi: a Reggio ha fatto cose egregie, in Inghilterra ha fatto qualche gol, mentre a Torino è stallo".
E perché?
"Io ho fatto benino, tranne a Torino dove ho giocato benissimo. I momenti caldi mi galvanizzavano. Tanti, a livello caratteriale, vengono meno. La gente alle volte deve capire che contestare è come rimprovare il proprio figlio. Non sto parlando di Torino, ma in generale".