ESCLUSIVA TG – Vullo: “Juric e D’Aversa se la giocano alla pari. Fra Toro e Samp vincerà chi farà meno errori”

30.10.2021 11:00 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin
Salvatore Vullo
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Salvatore Vullo
© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

Salvatore Vullo è stato intervistato in esclusiva per TorinoGranata.it. Vullo quando era calciatore ha militato nel Torino dal 1978 al 1980 e in seguito nella Sampdoria dal 1981 al 1983, poi appesi gli scarpini al chiodo ha fatto l’allenatore. Con lui abbiamo parlato della partita di questa sera fra le sue ex squadre.

Numeri alla mano Torino e Sampdoria più o meno si equivalgono, forse l’unica differenza sta nel fatto che i granata segnano un po’ di meno, ma subiscono anche meno gol dei blucerchiati. Sarà una partita equilibrata?

“Più o meno sì, però c’è una differenza: il Toro sta prendendo coscienza e dal punto di vista caratteriale sta crescendo, mentre la Samp sotto questo aspetto sta stentando un po’, va a tratti. Sono due squadre di media classifica abbondante, secondo me. Nel calcio, e lo si è visto anche con la Juventus che ha perso con il Sassuolo, non ci sono più le squadre di vent’anni fa quando c’erano cinque-sei che lottavano per non retrocedere e altrettante che si contendevano lo scudetto. Tutto è molto più equilibrato soprattutto nella parte centrale della classifica e sotto questo aspetto Torino e Sampdoria si equivalgono e in questi anni stanno vivendo due momenti diversi: quello del Toro è un po’ travagliato con le vicissitudini tra la tifoseria e il presidente, mentre la Samp sta vivendo qualche battuta d’arresto dal punto di vista caratteriale”.

Come potranno affrontare questa partita Juric e D’Aversa visto che il Torino fa un po’ fatica a segnare e la Samp è altalenante?

“E’ un terno al lotto, una domanda da un milione di dollari. Sono due allenatori abbastanza giovani e studiano molto le partite. Juric è un po’ più caratteriale, mentre D’Aversa è un po’ più riflessivo quindi ognuno ha un atteggiamento diverso e vedremo chi la spunterà. Secondo me, se la giocano alla pari”.

Da una parte c’è Belotti che è appena rientrato dall’infortunio e sta faticando e dall’altra il “vecchio” Quagliarella che la sua la dice ancora. Se giocheranno sarà un bel duello a distanza?

“Li conosco bene, Belotti deve riprendere il Toro per mano se veramente ne ha voglia, a prescindere dalla scadenza del contratto e dal rinnovo. A queste “distrazioni” io credo poco perché uno che va in campo e che ha carattere come lui deve solo raggiungere l’obiettivo della condizione fisica e allora poi potremmo parlare di lui. Quagliarella è un super-giocatore che comunque va centellinato, gestito. Deve giocare nei moment opportuni altrimenti si rischia di perderlo”.

Dal punto di vista difensivo, Juric sembra aver trovato la quadra, mentre D’Aversa non ancora.

“Devo dire che Juric dietro è messo bene e anche nella partita il centrale Bremer se c’è qualcuno che sbaglia va sempre a recuperare. E’ un giocatore importante. Ma anche la Samp da questo punto di vista, però escono un po’ tutti e ogni tanto qualche chiusura o qualche diagonale viene a mancare e in Serie A quando si sbaglia una diagonale spesso gli avversari ti castigano”.

Chi può fare la differenza, su un fronte e sull’altro, in questa partita?

“Ci sono giocatori che sicuramente hanno nelle loro corde qualche colpo in più come Belotti e Candreva, ma sono partite che si vincono o si perdono come struttura di squadra, non ci si può affidare a un singolo perché nessuna delle due ha giocatori che possono tirare la punizione come Maradona, Baggio o Del Piero. Sono due squadre strutturate con undici che devono fare la partita da squadra non avendo un calciatore che può far vincere i propri con un piazzato o con un’azione personale”.

Praet, infortuni a parte, ha finora sempre fatto la differenza nel Torino e lo si è visto anche quando è entrato con il Milan, mentre Brekalo pur dando il suo buon contributo forse è un po’ impreciso sotto porta seppur abbia segnato due gol. Come vede questi due giocatori?

“Nonostante tutto Praet e Brekalo hanno sempre bisogno della struttura della squadra che li supporti, non sono calciatori che s’inventano qualche cosa da soli. E come dicevo non ce ne sono né nel Torino né nella Sampdoria, a mio avviso. Per questo penso che sono due squadre che se la giocano a livello di media classifica molto bene, però non hanno giocatori che possono fare la differenza partita dopo partita”.

L’assenza di Ansaldi può pesare sul Torino visto che per la fascia sinistra resta il solo Aina?

“Torniamo al discorso di prima, anche Ansaldi è un giocatore che può essere sostituito. In generale nel Torino non ci sono grandi differenze fra chi gioca e chi fa panchina. E poi con le cinque sostituzioni l’allenatore può gestire l’assenza di uno, chiamato momentaneamente titolare poiché c’è molta variabilità nell’interscambio dei giocatori che si possono alternare di volta in volta o durante la stessa gara. Non penso che l’assenza di uno possa fare la differenza nel bene o nel male”.

Quali pregi hanno queste due squadre che possono essere sfruttati per provare a vincere?

“Per quel che riguarda il Toro, l’aspetto caratteriale sta facendo un po’ la differenza in meglio e quindi se Belotti ritorna il giocatore come lo conoscevamo quindi importante per le sue caratteristiche e se fisicamente sta bene potrebbe essere lui l’arma in più. La Samp giocando in maniera più ampia, nel senso che sfrutta di più l’ampiezza del campo, e utilizzando i difensori esterni deve stare attenta a fare in tempo a rientrare in modo da subire un po’ meno di quello che sta facendo adesso”.

Un pronostico secondo lei?

“Eh, io ho giocato da una parte e dall’altra per cui pari sono. Chi farà meno errori si porterà a casa i tre punti”.