ESCLUSIVA TG – Venerato: “Il Torino deve prendere 1-2 giocatori per migliorare e dare forza a Mazzarri”
Ciro Venerato è stato intervistato in esclusiva per TorinoGranata.it. Con Venerato, giornalista Rai esperto di calciomercato, abbiamo parlato del mercato del Torino in questa sessione invernale che apre i battenti ufficialmente oggi.
Alla luce delle prestazioni e dei risultati che cosa pensa della situazione del Torino?
“Il Toro deve darsi una regolata e sicuramente la classifica non è quella che immaginava Cairo a inizio stagione. Credo che abbiano inciso molto le tre prestazioni e con Spal, Sampdoria e Lecce, tre partite che il Toro poteva fare sue. E realizzando, non dico tanto, ma cinque o sei punti in quelle tre partite oggi la classifica sarebbe più o meno discreta perché l'obiettivo del Toro non è quello di andare in Champions, ma in Europa League poiché per la Champions lottano squadre più ricche e più attrezzate del Toro. Sicuramente c'è una tabella di marcia ritardata, però, secondo me, tutto è ancora in gioco e c'è la possibilità di riportare il Toro in quota, in zona Europa League, ma serve che ci sia da parte di tutti una maggiore coesione”.
Come interpreta le contestazioni dei tifosi e in particolare quella al presidente Cairo?
“Le contestazioni e le polemiche non credo che portino molto, Cairo avrà sicuramente anche commesso degli errori, però, credo che negli ultimi dieci anni il Toro abbia ottenuto, compatibilmente con il fatturato che ha, ottimi risultati. Poi ci può stare che un annata sia meno positiva dell'altra, ma questo vale anche per De Laurentiis o per Lotito nello scorso anno prima che la Lazio vincesse la Coppa Italia. Sono presidenti che pur non disponendo di una multinazionale alle spalle come Suning, la Fiat e il gruppo Elliott, il Milan i soldi li ha spesi male ma ne ha tanti, hanno la possibilità di allestire squadre competitive e hanno un bacino d'utenza come possono avere il Napoli o la Roma. Per i tifosi la propria squadra deve essere forte e ricca come il Real Madrid, ma non è così. Il Toro è un club di fascia media, medio-alta più che medio-bassa, però, può al massimo, con le possibilità che ha, ogni anno lottare per l'Europa League e poi arriva l'anno che se non sbaglia nulla e le grandi, invece, sbagliano qualcosa e si trova anche al lottare per la Champions. Naturalmente deve essere questo il programma del Toro: fare un buon calcio, cercare di valorizzare i giocatori e magari fare qualche plusvalenza che consente alla società di rafforzare la squadra, ma se uno pensa che il Toro possa lottare per lo scudetto oppure tornare ai fasti dei tempi di Radice pensa cose non realistiche oppure dice il falso. Purtroppo oggi il calcio rispetto agli anni 70/80 ha costi diversi e, quindi, consente a pochi club di comprare grandi giocatori e competere per i massimi obiettivi, mentre i più vivono la realtà che conosciamo. In questo contesto ci può stare una stagione meno positiva perché l'investimento più importante non riesce a rendere per quanto si sperava. Tutti contestano Cairo però dimenticano che ha speso 23 milioni veri e Verdi al momento non è ancora riuscita a fare la differenza e dopo Napoli non è più tornato quello di Bologna, ma questo non è colpa di Cairo. È un giocatore che secondo me ha qualità e potrebbe nel girone di ritorno magari fare la differenza perché sicuramente non si è dimenticato di come si gioca a calcio. Aggiungiamoci anche tutta un'altra serie di fattori che forse non hanno agevolato, qualche giocatore che ha la testa al mercato oppure ha qualche mal di pancia e magari non è stato sul pezzo, basta pensare a Nkoulou oppure a Izzo che ha cambiato procuratore e che forse vorrà cambiare aria più in là. Penso anche a Zaza. Ci sono appunto situazioni che sicuramente non hanno aiutato Mazzarri”.
E sulla situazione di Mazzarri cosa pensa?
Sull'allenatore io, senza giri di parole, sono per andare avanti con Mazzarri perché è l'unica persona che possa di sollevare il Toro perché ha le chiavi della squadra, conosce il Toro e ha le possibilità anche tattiche di poterlo rilanciare. Metterlo in discussione sarebbe, secondo me, è una cosa molto poco opportuna. Non mi risulta che Cairo lo stia mettendo in discussione, poi è ovvio che se da qui a un mese o un mese e mezzo la squadra continuasse a imbarcare acqua sarebbe inevitabile l'esonero, ma non credo che si arriverà a questo. Credo, invece, che il Toro chiuderà la stagione con Mazzarri, che è un ottimo allenatore per il progetto granata. Mazzarri già in passato qualche volta ha avuto qualche problema e anche al Napoli sembrava che la squadra fosse sull'orlo di una crisi di nervi, ma Mazzarri riuscì a farla risalire. Anche all'Inter, dove è stato ingiustamente criticato, ha ottenuto ottimi risultati considerando il valore della squadra perché poi Mancini che lo rilevo in panchina nonostante gli acquisti di gennaio fece meno bene in media punti di Mazzarri, che arrivò quinto, e invece lui nono. Mazzarri arrivato al Toro in un momento difficile lo ha risollevato riportandolo in Europa e a lottare addirittura per la zona Champions. Non credo che Mazzarri si sia dimenticato di come si fa l'allenatore per cui credo che il Toro debba proseguire dando forza ai suoi protagonisti, confidando su Belotti, che può fare la differenza, e non ascoltando troppo le sirene del mercato sui giocatori più chiacchierati come Izzo o lo stesso Belotti e altri".
Ma quando le voci di mercato si fanno sempre più insistenti qualche cosa prima o poi accade, e poi al Torino qualche rinforzo serve, vero?
“Credo che qualcuno andrà via. Lyanco potrebbe andare al Bologna da Mihajlovic. Edera tra Bologna e Parma. Anche Bonifazi. E poi sicuramente se andasse via Zaza che piace alla Fiorentina e all'Espanyol allora il Toro si butterà in un giro di punte che partirà verso metà gennaio. Magari a gennaio verrà preso qualche giocatore che non trova spazio o che ha ambizioni importanti perché vuole crescere e sto pensando a Pedagna. o il giovane Regnar Ache dello Sparta Rotterdam un Under 21 del quale mi dicono grandi cose e che piace a molti club compreso il Torino. Vediamo. Ci sono anche altre possibilità. So che il fratello di Borini ha parlato con Cairo, ma in questo momento non mi sembra che il giocatore faccia breccia nel cuore del Toro, poi tutto può essere. Siamo ancora ai primi vagiti del mercato, però, credo che qualche puntello Cairo debba prenderlo e al contempo disfarsi di gente che gioca poco, che ha qualche mal di pancia e che ha voglia di giocare, anche per valorizzarli in alcuni casi e penso a Edera che è un bel giocatore. Uno o due giocatori devono essere presi per migliorare e per dare forza a Mazzarri".
Su quali ruoli il Torino potrebbe porre l'attenzione per rinforzare la rosa?
"Come dicevo, se va via Zara una punta deve essere presa. Poi si vedrà che cosa succede sul mercato dei centrocampisti o dei difensori. È tutto ancora prematuro, ma uno o due innesti al Toro servirebbero".
Quest'anno potrebbe essere una svolta nel mercato di gennaio visto che negli ultimi due in entrata il Torino non ha preso nessun giocatore?
"Sì, ma è legato alle uscite. Se usciranno giocatori importanti, non quelli che devono già uscire come Lyanco e Edera, Cairo li rimpiazzerà. Però più che pensare al mercato di gennaio, che non sposta più di tanto gli equilibri bisogna pensare a migliorare il prodotto interno, chi c'è adesso. Il miglior Verdi e il miglior Belotti sarebbero due grandi acquisti. Anche Belotti lo si è visto un po' in difficoltà nel girone di andata e se Verdi torna a essere quello dei tempi del Bologna è un giocatore che può fare la differenza e Falque, se sta bene, è un altro che fa la differenza. E poi nel migliorare quelli che ci sono vanno inclusi Nkoulou e Izzo, che non sono quelli che si erano visti lo scorso anno, con loro che tornano su certi livelli il Torino farebbe qualche punto in più.
Si critica Cairo, per l'amor di Dio, ma molti si dimenticano che questo presidente contestato avrebbe potuto incassare 200 milioni e non lo ha fatto. Posso garantirlo e ci metto dalla faccia che i soldi per Belotti sarebbero arrivati, le offerte per Nkoulou sono arrivate dalla Roma e Cairo ha detto di no. Le offerte per Izzo sono arrivate e lui ha detto che per meno di 30 milioni non lo avrebbe ceduto. Anche per Meité sono arrivate offerte e piaceva tra le altre al Napoli. Sirigu piaceva tantissimo a molte squadre. Parliamo di giocatori, quattro o cinque, che se fossero stati messi sul mercato a Cairo avrebbero fruttato sicuramente 200 milioni. Molti dimenticano che le mancate cessioni sono state dei rinforzi perché se Cairo avesse pensato solo al bilancio e al portafoglio qualche big lo avrebbe dato via e invece non lo ha fatto. Poi capita che che in una stagione per i motivi che abbiamo ricordato non arrivino i risultati sperati. Come per il Napoli dopo 10 anni che una società va bene non è che di colpo perché si sbaglia la società diventa pessima ed è da rifondare. Cairo a pregi e difetti come tutti, ha commesso degli errori, però, credo che alla fine abbia più pregi che difetti, considerando quello che è successo al Toro negli ultimi 10 anni e soprattutto quello che è successo prima. Tutti pensano sempre al Toro di Superga e al Toro di Radice, però, dopo ci sono stati anche altri Torino e anche un fallimento. Non ricordo bene quando il Toro era un supermarket per il mercato in uscita e per il mercato in entrata andava con il cappello in mano a chiedere prestiti un po' ovunque e prendeva gli scarti degli scarti perché non c'era una lira in cassa.
Non va dimenticato che oggi c'è un presidente, Cairo, che nell'ultimo giorno di mercato estivo ha speso 23 milioni per un giocatore, cifra che si possono permettere la Juve, l'Inter, il Milan, la Roma e il Napoli. Poi se il giocatore non ha ancora risposto ai massimi livelli non è colpa di Cairo e forse neanche di Mazzarri, ma sicuramente non di Cairo.
Ripeto, Il Toro sicuramente ha reso meno di quanto tutti quanti noi potevamo ipotizzare e questo è un dato di fatto, però, credo che possa recuperare terreno e poi in generale trovo ingiusto che si possa bocciare questa società e questa proprietà. Se c'è qualcuno che con il fatturato che ha il Toro - club che non ha l'appeal della Juve, dell'Inter, del Milan, della Roma e del Napoli in tv e, quindi, ha meno abbonati e prende meno soldi dai diritti televisivi - ha la forza di prendere il Toro e metterlo nella condizione di lottare per lo scudetto o di garantirgli tutti gli anni di andare in Champions allora si faccia avanti. Sono sicuro di non sbagliarmi dicendo che Cairo negli ultimi dieci anni sia stato il miglior presidente possibile per il Toro. Nel dopoguerra lasciando, stare il Toro mitico di Novo che sta nell'Olimpo e guai a chi lo tocca, però, dopo Pianelli e Rossi il miglior presidente che abbia avuto il Toro sia stato Cairo, sfido chiunque a dimostrare il contrario".