ESCLUSIVA TG – Selvaggi: “Il Toro fatica perché non ha attaccanti che segnano. Juric dovrebbe avere una rosa migliore”

23.10.2022 08:00 di Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin
Franco Selvaggi
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Franco Selvaggi

Franco Selvaggi è stato intervistato in esclusiva da TorinoGranata.it. Selvaggi è un ex calciatore, Campione del Mondo nel 1982, che ha giocato nel Torino dal 1982 all’84 e poi nella stagione successiva nell’Udinese. Terminata la carriera agonistica è diventato un allenatore e ha ricoperto veri incarichi presso la Federcalcio. Con lui abbiamo parlato della sfida di oggi all’ora di pranzo fra le sue due ex squadre.

Il Torino dopo il passaggio del turno in Coppa Italia deve tornare a fare punti in campionato (uno solo nelle ultime cinque gare), mentre l’Udinese vorrà voltare pagina dopo l’eliminazione dalla Coppa Italia e tornare a marciare spedita in campionato dopo gli ultimi due pareggi. Come vede la sfida di oggi?

“Vorrei fare una premessa, i due tecnici Juric e Sottil, il primo è stato un mio giocatore a Crotone e il secondo ha ottenuto il patentino quando ero docente a Coverciano e lui era già molto bravo quando seguiva i corsi, ed entrambi, per me, sono due ottimi allenatori. L’Udinese sta facendo un campionato straorinario, anche perché nessuno prevedeva un avvio così scintillante. Mentre il Toro in questo momento è un po’ in difficoltà, anche perché perdere un derby con la Juve attuale non è molto bello. Però sono fiducioso poiché sono due squadre alle quali sono legato e quindi vinca il migliore”.

Dal punto di vista tecnico che cosa possono fare Sottil e Juric per cercare di far vincere la propria squadra?

“Sono due allenatori che attuano un gioco offensivo e non impongono il proprio gioco per questo sarà una partita interessante. Il Toro non può perdere un’altra partita per cui sarà una gara molto accesa, sempre naturalmente nei termini della correttezza. Una partita delicata più per il Torino che per l’Udinese che sta andando oltre ogni più rosea aspettativa. Aspetteremo questo match con molta attenzione”.

L’Udinese segna tanto, 19 gol in dieci partite, mentre il Torino poco solo 8 reti. E’ un problema per la squadra di Juric?

Il Toro non gioca male, il problema è che non ha un realizzatore. Diciamo la verità, Belotti era un elemento importante. Il Torino non avendo punte che segnano fa fatica. Nel calcio è importante mettere la palla in rete, è banale dirlo ma se non si hanno attaccanti validi si fa fatica. Penso che il Toro dovrebbe provvedere a prendere un attaccante, una punta ci vuole assolutamente. Anche perché Belotti non è stato sostituito degnamente”.

Dal punto di vista difensivo le due squadre qualche gol di troppo lo subiscono, in verità più i granata dei bianconeri, 12 a 10. Manca qualche cosa in difesa?

Essendo due squadre offensive qualche cosa lasciano in fase difensiva.  Un conto è difendersi come principio, un altro è che se si vuole attaccare si lascia qualche cosa agli avversari. Naturalmente poi dipende anche dalla forza dei propri difensori. E il Torino qualche cosa ha perso con la cessione di Bremer. Alla fine sono sempre i calciatori a fare la differenza. Il Toro paga il non aver fatto una grande campagna acquisti in estate e l’aver ceduto i giocatori migliori. Non a caso i tifosi non sono contenti perché cedere sempre pezzi pregiati e poi non comprare calciatori che siano all’altezza, o che siano anche solo un po’ meno di quelli che sono andati via, comporta pagarne le conseguenze: non aver sostituito dietro e davanti i due giocatori migliori resta un dato di fatto, al di là che Juric dovrebbe avere una rosa migliore per le aspettative dei tifosi. L’Udinese sta facendo un campionato straordinario, è inutile nasconderlo. Non darei quindi un voto negativo all’Udinese perché sta facendo grandi cose. Poi il campionato è lungo, ma ha un ottimo allenatore per cui sono fiducioso. Il Toro deve fare di necessità virtù, ma non è facile”.

Quali sono i giocatori che potrebbero fare la differenza in questa partita?

Deulofeu, per esempio, sta facendo un campionato strepitoso perché ha inventiva, classe, velocità. Dall’altra arte potrebbe essere Sanabria se giocherà.  Il Toro, secondo me, dovrebbe rafforzarsi perché il problema sta soprattutto davanti. Io ho avuto Pellegri quando ero capo delegazione dell’Under 16 ed è un ragazzo che è molto promettente e h qualità straordinarie, però ha avuto molti infortuni, ma comunque dovrebbe svincolarsi dall’essere una promessa perché ormai è adulto e dove dimostrare di essere il giocatore che tutti ci aspettavamo”.

Sanabria forse è più un giocatore di movimento, mentre Pellegri è più attaccante diciamo puro?

“Sì, tra Sanabria e Pellegri, fatte le dovute proporzioni, diciamo che è più punta Pietro, è più da area di rigore, ha un grande fisico e ha le dot per mandare la palla in rete. Ma, come dicevo, deve superare gli infortuni e per quanto giovane non è più un ragazzino. Ai ragazzi si perdona tutto, ma adesso per Pellegri è il momento di dimostrare il proprio valore”.

Un possibile pronostico?

“Non lo so, pronosticare nel calcio è sempre difficile: ogni partita ha la sua storia. Piuttosto mi auguro che tutte e due le squadre facciano un buon campionato perché sono stato calciatore di entrambe e un giocatore resta sempre legato alle squadre dove è stato”.