ESCLUSIVA TG – Policano: “Il Torino trovi alterative diverse rispetto alla finalizzazione solo su Zapata. Con la Roma un altro banco di prova”

25.02.2024 08:00 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin
Duvan Esteban Zapata Banguera
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Duvan Esteban Zapata Banguera
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Roberto Policano è stato intervistato in esclusiva da TorinoGranata.it. Policano è un ex calciatore che ha indossato la maglia granata dal 1989 al ’92 e prima quella della Roma dall’87 all’89, attualmente è osservatore per conto dell’Udinese. Con lui abbiamo parlato della partita fra le sue due ex squadre di domani alle 18,30.

Il Torino pur giocando bene per 50 minuti ha perso con la Lazio, mentre la Roma da quando in panchina c’è De Rossi è stata sconfitta solo un volta dall’Inter ed è anche approdata agli ottavi di Europa League dopo i calci di rigore. Che partita sarà domani sera tra queste due squadre?
“Il Torino troverà una Roma rinfrancata e poi l’arrivo del nuovo allenatore ha creato entusiasmo visto che lui da calciatore vi aveva giocato e conosce bene l’ambiente e sa come spronare la piazza e la squadra. Per di più ci sono giocatori che conosce benissimo, come Pellegrini e Mancini, e possono essere dei trascinatori in campo. Sotto l’aspetto dell’atmosfera non sarà semplice per il Torino, anche perché il pubblico giallorosso seppur si fosse un po’ diviso per l’esonero di Mourinho adesso sta tutto dalla parte di Daniele De Rossi quindi dal punto di vista ambientale sarà una partita molto difficile però non è questo che deve preoccupare il Torino perché conoscendo Juric anche lui è capace di caricare i suoi ragazzi. Sarà una partita dove per l’ennesima volta si chiederà al Torino di trovare la continuità che magari potrà servire per raggiungere una posizione importante per l’Europa. Un altro banco di prova, vediamo come andrà”.

La Roma di certo non si chiuderà come ha fatto la Salernitana, ma il Torino anche quando ha più spazi e gioca bene, come con la Lazio, fa molta fatica a creare occasioni da gol e a segnare e non sfrutta le palle inattive. Come si spiega?
“E’ un problema di continuità e dei periodi che vivono gli attaccanti quando non trovano la porta per 4-5 partite di seguito. Zapata è sicuramente un attaccante determinante per il gioco del Torino, però non è un rifinitore di quelli che fanno gol in ogni partita, che sarebbe importante per la squadra. E’ un giocatore che segna a momenti, però è sempre utile. Non credo che il Torino possa andare avanti solo con i gol di Zapata, gli avversari poi lo conoscono e infatti viene sempre raddoppiato per cui devono essere bravi i compagni di reparto a saper cogliere gli spazi che lui crea per andare loro alla conclusione. Diciamo che mancano un po’ i gol dei centrocampisti e dei trequartisti”.

Forse manca anche un po’ d’inventiva da parte di giocatori come Vlasic, Ricci e Ilic?
“Si sapeva che per caratteristiche Ricci e Ilic sono più giocatori di costruzione e di partecipazione alla manovra e al fraseggio, ma non sono calciatori da invenzioni che possono trovarsi a tu per tu con il portiere. Per me le alternative sono davanti ed è lì che si devono cercare soluzioni diverse rispetto al passaggio in profondità per Zapata o l’arrivo sul fondo per poi andare a crossare. Vlasic è un giocatore che ha qualità e Okereke potrebbe essere una sorpresa perché è un giocatore da ultimi 20 metri essendo abile e rapido nel dribbling. Si devono cercare alterative diverse rispetto alla finalizzazione solo su Zapata. Credo che Juric stia lavorando anche su questo e sia consapevole che a gennaio ha perso giocatori importanti, anche se non avevano fatto un granché, ma erano pur sempre giocatori che in qualsiasi momento potevano accendere la partita e trovare la giocata giusta. Sicuramente starà lavorando su altre soluzioni, tipo le ripartenze di Bellanova, che sa essere molto pericoloso. Non credo che Juric sia un allenatore che lascia tutto al caso per cui sta studiando soluzioni diverse”.

Nonostante le assenze di Schuurs e Buongiorno e qualche errore di Milinkovic-Savic, il Torino ha sempre la terza difesa della Serie A. Adesso però si è fatto male anche Tameze, utilizzato spesso da braccetto a destra, Rodriguez non è al meglio e Djidji va “dosato”. Dovendo affrontare avversari forti quanto può essere un problema?
“I difensori del Torino sono ottimi elementi. Rodriguez che nasce come esterno da braccetto si sta rivelando un ottimo giocatore. Per come intende il ruolo Juric i nuovi, Lovato e Masina, possono, pur non essendo ai livelli dei titolari, fare bene. Anche il recupero di Djidji è importante. Lovato si era messo in luce già un po’ di tempo fa. Lo stesso Sazonov, anche se è venuto da poco in Italia, pian piano sta entrando nella mentalità dell’allenatore ed è un giocatore molto aggressivo. Masina è il classico calciatore da 6 che tutti gli allenatori vorrebbero avere: un giocatore applicato e di struttura, quindi sicuramente adatto al tipo di difesa che pretende Juric. Una difesa aggressiva vuole Juric e a questi giocatori questa caratteristica non manca”.

Tante squadre fra quelle che battagliano per i posti nelle coppe europee finora hanno avuto un andamento altalenante, per l’organico che ha, rispetto a quelli delle altre concorrenti, il Torino oltre a provare a lottare il più a lungo possibile ha le carte in regola anche per riuscire ad andare in Europa?
“In teoria sì, ma la sfortuna del Torino è che le gradi squadre finora hanno sofferto ma non è detto che continuino a farlo. Il Napoli ha di nuovo cambiato allenatore e qualche sprazzo di cambiamento si è già visto e quindi i partenopei cercheranno di tornare nelle posizioni che si addicono loro per io non calcolerei il Napoli, nel senso che se fossi il Torino non farei la corsa sul Napoli. La Fiorentina è una buona squadra e ha un buon organico, ma anche lei è un po’ discontinua nei risultati e quando deve fare il saltino di qualità puntualmente non lo fa. Poi c’è anche la Lazio che è una squadra che alla lunga ha esperienza e giocatori di qualità. Se devo essere sincero, guardando la classifica come rosa il Torino è tendenzialmente inferiore, m sappiamo benissimo che le rose da sole non servono a niente perché occorrono anche altri requisiti, come motivazioni e determinazione, che il Torino può trovare”.