ESCLUSIVA TG – P. Sala: “Il Parma è messo male, però il Torino deve fare attenzione. Lotta salvezza? Benevento dietro a Toro e Cagliari”

02.05.2021 07:00 di Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin
Patrizio Sala
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Patrizio Sala

Patrizio Sala è stato intervistato in esclusiva per TorinoGranata.it. Sala ha indossato la maglia del Torino dal 1975 al 1981 e dall’87’ all’89 quella del Parma. Con lui abbiamo parlato della delicatissima sfida  in chiave salvezza di domani sera fra le sue ex squadre.

La sconfitta con il Napoli del Torino con prestazione quasi inesistente, soprattutto nel primo tempo, può essere considerato un episodio?

“No, non è stato un episodio é accaduto per la qualità diversa e la superiorità del Napoli e in tutta sincerità il Torino avrebbe potuto anche incassare più dei due gol che ha subito poiché di fronte aveva una squadra che sta andando a mille in quest’ultimo periodo, sta facendo bene con chiunque ed è candidata alla Champions con più certezze di Juve e Milan, secondo me. E’ stata una partita che non deve essere giudicata trattandosi di un avversario talmente superiore soprattutto in attacco e a centrocampo. Anche se il Toro davanti con Sanabria, Belotti ed eventuali ricambi non mi sembra messo male e con Mandragora a centrocampo ha acquisito un po’ più di personalità e qualità, però, alla fine il Torino è una squadra che andrebbe per i giocatori che ci sono già da un po’ di anni, specifico non per i nuovi arrivati, rifondata per il futuro”.

Nella partita con il Parma non ci saranno né Verdi né Mandragora per squalifica, può essere un problema per come ha giocato ultimamente il Torino?

“No. Verdi è un giocatore di qualità, però, sta ricomprendo da poco il ruolo della mezzala. Per quel che riguarda Mandragora è una perdita importante, ma davanti il Toro ha tre giocatori, Belotti, Sanabria e Bonazzoli che sono tre per due posti per cui non è un grosso problema per l’attacco e in mediana c’è Baselli che si sta riprendendo dopo il lungo stop per infortunio e si può utilizzare lui oppure far tornare Rincon al ruolo di regista, anche se non è il suo ruolo. A centrocampo di sono Rincon, Baselli, Lukic, Linetty e Gojak per cui gli uomini non mancano. Quest’anno il reparto difensivo e soprattutto il portiere non mi sono parsi all’altezza, anche se Sirigu lo considero un portiere di alto livello, ma non mi è sembrato quasi mai quello che conosciamo. Vedremo”.

Il Parma è la squadra che ha segnato meno in Serie A e lo fa soprattutto con i centrocampisti che hanno realizzato il doppio dei gol degli attaccanti e oltretutto subisce moltissime reti, peggio ha fatto solo il Crotone. Un vantaggio per il Torino?

“Effettivamente il Crotone ha fatto quattro gol al Parma la settimana scorsa. Ogni partita però ha la sua storia e il Toro spesso ha approcciato la partita in modo sbagliato e ha subito gol però poi ha recuperato e questo vuole dire che la squadra ha carattere. Lasciando perdere l’intoppo con il Napoli, la squadra è in crescita e questo rende più ottimisti. Il Parma potrà fare la partita e se anche non ha più nulla da perdere poiché ha undici punti in meno e si giocherà il tutto per tutto magari il Torino un gol potrebbe pure subirlo, ma ne farà anche. Sarà una partita apertissima, non so se ci saranno tanti gol, però il Parma ha venti punti e se anche vincesse tutte le partite di qui alla fine andrebbe a trentacinque, ma retrocederebbe comunque poiché non credo proprio che gli basterebbero per evitarlo. I giocatori del Parma s’impegneranno per il contratto chi per rinnovarlo e chi per trovarne un altro altrove, ma ripeto non hanno nulla da perdere e questo paradossalmente rende la partita più complicata perché il Toro qualche cosa da perdere ce l’ha eccome. Ma mi auguro per il Toro che faccia risultato poiché vincere sarebbe una grossa boccata d’ossigeno in quanto ieri Benevento ha perso con il Milan e il Cagliari oggi giocherà con il Napoli e potrebbe non fare punti. Il Cagliari però è un avversario temibile perché ha giocatori forti in attacco e a centrocampo e anche dietro e mi sembra strano che si trovi nella posizione in cui è poiché è una buona squadra, ma alle volte anche avendo più giocatori forti non si crea una grande squadra, infatti, sono partiti male e poi hanno cambiato tardi l’allenatore, anche se lo considero buono, però capita che le tante idee o l’avere un’idea fissa che si porta avanti senza trovare la squadra faccia finire in fondo alla classifica. Basta guardare Giampaolo poverino, gli attribuisco tanta responsabilità, ma aveva chiesto due giocatori e non gliene è stato preso neppure uno”.

Belotti sta segnando poco, è vero che ha avuto il Covid, ma anche prima era già da un po’ che faceva pochi gol: ne ha realizzati nove nelle prime dodici giornate e poi da allora ne ha fatti solo altri tre. Questo rende le cose più complicate per il Torino?

“Per fare gol bisogna essere messi nella condizione di segnare. Ma chi può dare la palla-gol a Belotti se non si va al cross? Ansaldi sa crossare bene e adesso Singo si sta riprendendo dall’infortunio, ma chi fra gli altri gli dà buone palle? Belotti è un giocatore che va messo nella condizione di andare al tiro in porta attraverso un cross o una palla in profondità. Ci sono tanti modi per poterlo innescare, mi ricorso che qualche anno fa anni c’erano Ljajic e Iago Falque e infatti lui un anno ha realizzato 26 gol, negli altri è sempre andato in doppia cifra, ma non si è più ripetuto a quei livelli. Io non condanno Belotti perché poi è un generoso e si spende e si sbatte per la squadra, ma se alla fine decidesse di andare via sarebbe comprensibile perché a ventisette anni è naturale avere l’ambizione di vincere qualche cosa tanto più che lui è da sei anni qui al Toro in un contesto dove negli ultimi due c’è stata l’acqua alla gola. Lui è legatissimo al Toro, per quello che leggo e sento, è un ragazzo splendido e importante, ma chi al suo posto non avrebbe l’ambizione di andare altrove al di là dei soldi, che sono pure importanti, per andare in un ambiente dove c’è la possibilità di arrivare fra le prime quattro oppure almeno in Europa League mettendosi in discussione e avendo stimoli maggiori? Io al suo posto non rinnoverei, anche se da tifoso non vorrei mai che andasse via, ma è giusto che si vada a misurare con altre realtà essendo nel pieno della propria forma fisica e mentale, Intanto però speriamo di salvarci e che lui ci aiuti in questo e poi si vedrà”.

Secondo lei, che percentuale ha il Torino di salvarsi?

“Io metto il Benevento a rischio retrocessione e poi Toro e Cagliari alla pari in chiave salvezza, ma anche Spezia e Fiorentina sono ancora a rischio. Ci sono tanti incroci del calendario sia come scontri diretti sia fra squadre che lottano per i primi posti e altre per non retrocedere che possono sulla carta favorire il Toro che dalla sua ha anche il recupero con la Lazio, ma alla fine il calendario lascia il tempo che trova perché conta quello che si fa in campo. Dico che è a maggior rischio il Benevento perché è in fase calante visto che fino a un po’ di tempo fa era in una posizione migliore in classifica e poi nelle ultime quattro gare ha conquistato un solo punto e si è trovato invischiato nella lotta alla salvezza ed è più difficile riemergere di chi prima stava messo peggio e adesso è in fase ascendente come lo sono il Cagliari e il Torino. E’ lo stesso discorso che vale per Napoli, Milan, Juventus e ci metto anche la Lazio per la Champions: i partenopei anche loro sono in risalita, mentre rossoneri e bianconeri tendenzialmente in discesa guardando l’andamento complessivo dell’ultimo periodo e i biancocelesti hanno una partita in più quella del recupero con il Torino. Tornando alla domanda, se Spezia e Fiorentina restano un po’ distaccare il Benevento ha il 20% di probabilità di salvarsi mentre Torino e Cagliari il 40%. Ma c’è da farsi una domanda: Il Toro sarà pronto per questo finale di stagione? Io credo di sì perché con Nicola lo ha dimostrato finora, però, speriamo solo che all’ultima giornata il Toro con il Benevento non si debba giocare la salvezza, sarebbe complicato”.