ESCLUSIVA TG – P. Paganini: “Con il Genoa partita delicata per il Torino che deve riscattarsi”
Paolo Paganini è stato intervistato in esclusiva per TorinoGranata.it. Paganini è un giornalista Rai esperto di calciomercato e conduttore di trasmissioni sportive. Con lui abbiamo parlato di Torino-Genoa e su come agirà la società granata nel mercato invernale che aprirà i battenti il tre gennaio.
Che partita sarà Torino e Genoa tenendo conto dell'andamento delle due squadre?
"Sarà una partita delicata soprattutto per l'ambiente granata dopo la sfuriata di Mihajlovic alla squadra a seguito del pareggio a Ferrara con la Spal, infatti, il mister voleva portare la squadra in ritiro punitivo e poi, invece, ha fatto dietrofront. Conoscendo il carattere di Sinisa sarà molto arrabbiato e si aspetterà una prova di riscatto da parte del Toro, anche se chiaramente non ci voleva la tegola del nuovo infortunio a Belotti. Evidentemente quest'anno il ragazzo si deve far benedire. Il Genoa ha trovato una sua quadratura dall'arrivo di Ballardini e, quindi, si trova in un momento positivo, al di là della vittoria con il Benevento. Sta collezionando una serie positiva di risultati e questo dà morale alla squadra".
Problemi di formazione ne hanno entrambi gli allenatori a causa degli Infortuni, ma quanto può pesare l'assenza di Belotti e Ljajic per l'attacco del Torino e con Niang che finora non ha convinto?
"Effettivamente Niang è stato un acquisto del mercato estivo anche parecchio oneroso, due milioni per il prestito e altri dodici per il riscatto obbligatorio, ed è un ex del Genoa squadra nella quale aveva fatto forse la sua migliore parentesi nel campionato italiano prima di ritornare al Milan. Adesso Niang deve giocarsi tutte le carte che ha a disposizione per dimostrare di non essere un flop, anche perché il suo arrivo al Torino è stato fortemente voluto da Mihajlovic. Credo che con l'assenza di Belotti e con i problemi di Ljajic Niang abbia la possibilità di un riscatto definitivo e di un rilancio suo e della squadra.
Ballardini ha preso una situazione in corsa molto problematica e ha dato un'identità e, soprattutto, una solidità a livello difensivo alla squadra e sta cercando di recuperare un giocatore come Lapadula che può essere un elemento in più per sopperire alla sterilità offensiva del Genoa in attesa, magari, di quello che potrà venire fuori dal mercato di gennaio”.
Quest'anno nel periodo natalizio si giocano tante partite e subito dopo la gara con il Genoa il Torino affronterà la Juventus in Coppa Italia. Quanto potrà influire il derby sulla partita di sabato pomeriggio con i rossoblù?
"Il derby è il derby, a prescindere che lo si giochi in campionato o in coppa. In più c'è in ballo la qualificazione alla semifinale della Coppa Italia e dal punto di vista dell'inconscio un po' il derby nella testa dei giocatori c'è, anche perché si giocherà quattro giorni dopo. Ma conosco Mihajlovic e so che è un allenatore che tiene tutti sul pezzo e di conseguenza farà il possibile per fare quadrato in modo da affrontare una partita per volta, anche perché, come dicevo, dopo le reazioni che ci sono state al pareggio con la Spal lo stesso Mihajlovic si aspetta una reazione immediata da parte dei suoi giocatori. Per cui penso che non ci saranno cali di tensione da parte dei giocatori del Torino a iniziare da sabato, poi, il derby è una di quelle partite che si carica da sola, nel senso che non c'è bisogno di ulteriori stimoli. Per il Torino è importante l'approccio alla partita con il Genoa".
Tenendo conto della classifica, degli obiettivi e che siamo alla fine del girone d'andata è il Torino ad avere più da perdere in caso di non vittoria con il Genoa?
"Sicuramente sì. Perché gioca in casa, perché era partito rispetto al Genoa con altre ambizioni e altre prospettive. Il momento è delicato per il Torino e la partita con il Genoa deve essere una sorta di rilancio in campionato e, poi, deve affrontare nel migliore dei modi il derby di Coppa Italia perché il Torino ha fatto un'impresa eliminando nel turno precedente la Roma, tanto più che l'ha fatto in casa dei giallorossi e non è mai semplice vincere allo stadio Olimpico della Capitale".
Se il Torino dovesse ripetere con il Genoa una partita mal giocata Mihajlovic rischierebbe l'esonero oppure lo eviterebbe solo momentaneamente perché ci sono altre due partite nel giro di pochi giorni prima della sosta invernale?
"Non credo che Mihajlovic rischi l'esonero a meno di una débâcle della squadra soprattutto a livello mentale sia nella partita con il Genoa sia in Coppa Italia con la Juventus, solo questo potrebbe indurre il presidente Cairo a cambiare rotta. Gli allenatori sono sempre soggetti a polemiche, critiche e discussioni e Mihajlovic lo sa benissimo e proprio per questo motivo la reazione che ha avuto dopo la partita con la Spal era stata dettata da questo e da un calendario che propone il Genoa, che in questo momento vive una situazione positiva, e poi dal derby in coppa. È chiaro che se ci sarà un atteggiamento da parte della squadra di un certo tipo Mihajlovic continuerà a restare sulla panchina del Torino, ma se venissero fuori situazioni pesanti e fosse chiaro che la squadra non segue più l'allenatore a quel punto la sosta invernale del campionato indurrà la proprietà a fare altri tipi di ragionamenti. Vista la reazione di Mihajlovic è proprio questo che vuole trasmettere ai giocatori e vuole una prova di maturità a cominciare dalla partita con il Genoa".
Il tre gennaio inizierà la sessione invernale del calciomercato, che cosa ci si può aspettare dalla società granata?
"Il mercato del Torino ruoterà intorno alla situazione di Belotti e di Ljajic. Prima dovranno capirsi realmente i tempi di recupero di Belotti, che è il vero e grande trascinatore del Torino, e vedere se Niang, come dicevo, in queste partite dimostra di essere un giocatore che può sostituire degnamente Belotti. Credo proprio che le analisi saranno fatte su questi aspetti, dopodiché in base a quello che verrà fuori a seguito di questi ragionamenti e di come andranno queste tre partite sarà proprio Mihajlovic a dare le indicazioni che serviranno alla società per rinforzare la squadra. Oltretutto rafforza questa mia convinzione quello che ha detto Cairo recentemente per questo sono convinto che, come ho detto, il mercato ruoterà attorno a Belotti, Ljajic e Niang".
A centrocampo probabilmente ci sarà qualche cessione perché Gustafson non gioca quasi mai, Acquah continua ad avere estimatori in Inghilterra e un po' di tempo fa il procuratore di Valdifiori aveva detto che se il suo assistito continuava a giocare poco si sarebbero guardati intorno. Ma se andrà via più di un giocatore anche mediana qualcun altro dovrà essere preso?
"E' sicuro che se ci sono giocatori che non rientrano più nei piani tecnici o che comunque chiedono di poter andare in altre squadre per poter giocare di più ci saranno delle cessioni, anche perché il Torino gioca in campionato ed eventualmente proseguirà in Coppa Italia ma non ha ulteriori impegni che possano dare a tutti l'opportunità di scendere più spesso in campo. Limata la rosa si potrebbe ipotizzare un ritorno di fiamma per Giaccherini, che è in uscita dal Napoli, ed era stato accostato al Torino un po' di tempo fa. Tenuto conto di tutto ciò che si era detto prima, comunque se il Torino vuole affrontare una seconda parte di campionato da protagonista deve valutare se in attacco vadano apportate delle modifiche sia in entrata sia in uscita”.
Anche alla voce terzini con Ansaldi infortunato e Barreca che ha avuto tanti acciacchi sarebbe utile prenderne uno che giochi sia sinistra sia a destra in modo da avere alternative a De Silvestri e Molinaro?
"Assolutamente sì. Dipenderà anche se il Torino riuscirà a sfoltire la rosa a centrocampo e da chi eventualmente arriverà in quel settore. Penso che oltre a risistemare l'attacco un esterno in difesa potrebbe essere un obiettivo di mercato".