ESCLUSIVA TG – Onofri: “Bisogna veramente darsi una raddrizzata nell’uso del Var”
Claudio Onofri è stato intervistato in esclusiva per TorinoGranata.it. Onofri, calcisticamente è cresciuto prima nel Vanchiglia e poi nelle giovanili del Torino e in seguito vi giocò nella stagione 1978-‘79, ma i precedenza indossò la maglia del Genoa dal ‘76 al ‘78. Con lui abbiamo parlato della sfida di sabato pomeriggio fra le sue ex squadre.
Vista la posizione di Genoa e Torino sabato ci sarà una partita “calda”?
“Direi proprio di sì per gli obiettivi che si prefiggono in questo momento entrambe le squadre, anche perché non possono sbagliare quest’appuntamento che non dico sia decisivo, ma sicuramente molto importante per poi poterli raggiungere. Dipenderà dall’atteggiamento in campo delle due squadre riuscire nell’intento. Il Toro potrebbe approfittare dello stato d’animo del Genoa che non è fra i più brillanti, anche a livello ambientale. Dall’altra parte c’è il rovescio della medaglia perché il Genoa proprio traendo forza dalle contestazioni e da questa situazione un po’ difficile potrebbe trovare la brillantezza necessaria e che ha avuto nelle due partite forse più difficili, quella con la Juventus e quella con il Napoli, dove ha veramente interpretato bene le due gare al di là del momento che stavano vivendo sia il Napoli sia la Juventus che erano in attesa degli impegni delle partite di coppa. In quelle gare il Genoa ha saputo stare in campo molto bene, mentre in altre occasioni, soprattutto, contro l’Inter ha avuto veramente una débâcle incredibile. Mi aspetto una partita tosta e, ahimè, che sono legato ad entrambe le squadre, spero che non ci saranno troppi “morti” e “feriti” perché per motivi diversi entrambe le squadre devono fare punti. Avrei preferito che si affrontassero tutte e due con l’obiettivo di andare in Europa per la storia che hanno entrambe e non con una che sta cercando di stare fuori dalla lotta per non retrocedere. Da un punto di vista emotivo ed emozionale il Genoa sta peggio, mentre il Toro è in una posizione che lo porta a tentare il tutto per tutto per arrivare in Europa ed è, quindi, in una situazione meno opprimente”.
Il Torino ritroverà Belotti che ha scontato il turno di squalifica, questo sarà un vantaggio?
“Certo. E’ un centravanti che ha avuto una storia un po’ particolare dalla clausola rescissoria agli infortuni ch lo hanno allontanato da certi livelli, però, è sempre un signor giocatore e tra l’altro ultimamente è in ottima forma e questo è un ulteriore punto di vantaggio. Per capirci, se il Genoa dopo la vendita di Piontek avesse avuto un Belotti sui cui contare non si troverebbe nella posizione in classifica in cui è adesso. Non dico che sarebbe al posto del Torino, ma sicuramente sarebbe in una posizione migliore di quella che ha e non sarebbe impelagato nel dover fare punti per non correre rischi. Nelle ultime partite al Genoa è mancata sin particolare la fase realizzativa poiché quando si attacca in area di rigore ci deve essere almeno un giocatore cheppia tramutare in gol le occasioni che vengono create, mentre per il Genoa in questo momento non è così. Sicuramente per il Toro il rientro di Belotti è un grande vantaggio”.
Le assenze per squalifica di Biraschi e Pandev quanto possono pesare nell’economia del gioco del Genoa?
“Qualche mese fa avrebbe pesato di più l’assenza di Biraschi perché nella difesa a tre stava facendo un grande campionato. E parlando di difensori, Izzo è un mio idolo, ci conosciamo e mi piace non solo come giocatore ma anche come persona per il suo modo di essere semplice. Ebbene da quando Armando è andato al Toro Biraschi lo aveva sostituito in maniera egregia. Pandev, invece, non giocava quasi mai, ma adesso l’assenza più importante potrebbe rivelarsi quella di Pandev perché nelle ultime due gare ha fatto buone prestazioni, mentre Biraschi prima è stato schierato in una difesa a quattro e poi nel derby, anche se era nel suo ruolo preferito quello di difensore centrale di destra nella difesa a tre, non ha fatto buone prestazioni. Comunque queste due assenze complessivamente dovranno essere rimpiazzate in maniera importante e se anche Pandev non era un titolare era il giocatore, nonostante l’età, di maggior classe che aveva il Genoa e Biraschi, a prescindere dai discorsi fatti, è sempre un punto fermo”.
Le polemiche sugli arbitraggi, che sono anche legittime, possono rendere meno sereno il Torino?
“Il discorso vale anche per il Genoa perché entrambe le squadre sono state penalizzate da decisioni su episodi non così rigorosi e mi riferisco alle espulsioni di Biraschi e di Zaza. Spero che sabato non ci saranno episodi che possano determinare l’esito della partita e che il risultato dipenda solo dalle prestazioni delle squadre in campo. Il Var come tecnologia lo vedo in modo positivo, ma se è usato male diventa peggio che se non ci fosse. Anche Comi ha detto queste stesse cose. Un conto è dire da parte dell’arbitro “ho dovuto decidere in un attimo” ed è innegabile che ci siano difficoltà per gli arbitri quando devono decidere in un attimo e se è così c’è almeno l’alibi dello sbagliare perché non c’è nessun supporto, ma se non si usa bene il supporto tecnologico che dà la possibilità di vedere quello che è successo poiché lo si usa male allora diventa ancora peggio. Bisogna veramente darsi una raddrizzata nell’uso del Var perché paradossalmente questo strumento sta peggiorando le cose invece di migliorarle com’è nelle sue potenzialità”.
A suo avviso, il Genoa non rischierà di retrocedere e il Torino andrà in Europa?
“Sì, sono possibilità molto concrete per tutte e due. Per quel che riguarda il Genoa onestamente ha cinque punti di vantaggio sulla terzultima a sei gare dalla fine ed è cospicuo e ancora uno scontro diretto con la Spal, ma anche partite difficili come quella di sabato con il Torino e poi quelle con Roma e Atalanta. Il Torino ha dimostrato di poter meritatamente, al di là dell’ultima prestazione con il Cagliari, di finire il campionato meglio possibile. Sono convinto che entrambe abbiano oltre il 50% delle chance di raggiungere l’obiettivo. Queste sei partite vanno, però, affrontate con il piglio giusto e sicuramente anche il Toro ha partite difficili con Milan, Juventus e Lazio. Però io ho sempre ammirato il modus operandi di Cairo e del suo staff e so che in certi momenti i tifosi soprattutto quelli del Toro pretendono di più, ma per come è messo il calcio oggi già mantenere questo livello acquistando quasi sempre buoni giocatori e poi, eventualmente, anche rivenderli a un prezzo giusto per poi ricomprane altri che diventano forti come chi è andato via è positivo. Purtroppo, rispetto al panorama che abbiamo adesso è già molto quello che Cairo sta facendo”.