ESCLUSIVA TG – Mascheroni: “Nell’Ucg idee diverse, ma tutti si rispettano. Juric l’ultimo baluardo di cellula granata”
Maria Rosa Mascheroni è stata intervistata in esclusiva da TorinoGranata.it. Mascheroni è la presidente dell’Unione Club Granata, commercialista e grande tifosa del Toro. Con lei abbiamo parlato di come i tifosi del Toro si pongono nei confronti della dirigenza granata, in particolare del presidente Cairo, e dell’allenatore Ivan Juric.
Come Unione Club Granata che idea vi siete fatti della situazione attuale del Torino?
“Bisogna partire dal dire che l’Ucg è un gruppo formato da clubs che ciascuno ha un proprio referente, il gruppo è molto vario poiché è formato da chi viene definito “mai cuntent”, i contestatori a prescindere, persone più razionali e anime alle quali qualunque cosa va bene. Abbiamo una chat dove scriviamo le nostre impressioni e in questa chat chi si esprime di più sono quelli che contestano e direi che sono ormai la maggioranza, mentre quelli che non contestano si esprimono poco. Quindi dire esattamente quale sia l’idea dell’Ucg è difficile perché non è un’idea omogenea e unitaria. Noi conviviamo nel gruppo in maniera educata, anche perché il gruppo è formato da clubs che a loro volta sono formati da persone e di conseguenza anche all’interno dei singoli club dove magari il presidente è un super contestatore ci sono delle altre anime che invece non hanno piacere di contestare o magari vogliono vedere i risultati o preferiscono contestare in modo diverso”.
Qual è la mission dell’Ucg?
“L’Ucg è un gruppo foltissimo di persone tutte molto diverse tra loro. Gli scopi dell’Ucg non sono né di contestare né di approvare a prescindere, ma di aggregare i clubs che tifano in maniera moderata in quanto formati da famiglie, giovani e meno giovani e che hanno imparato a rispettarsi pur nella diversità di idee dei singoli vivendo sotto questo mantello affinché tutti possano crescere, imparare a fare delle cose insieme, tramandare la storia granata e farla conoscere ai giovani. Convivere e rispettarsi grazie anche al faticoso lavoro del Direttivo, ma che ha permesso di raggiungere un bell’equilibrio e davvero abbiamo imparato a rispettare le idee altrui anche se molto diverse e a dialogare e questo è molto importante nell’ottica un domani di unire tutta la tifoseria granata. Dire perché in tantissimi abbiamo deciso di vivere in questo sotto il mantello dell’Ucg non è neppure facile: la società non ci parla, allo stadio qualcuno va e qualcuno no e anche su questo aspetto abbiamo imparato a non criticarci l’uno con l’altro: chi ha piacere ci va e chi no resta a casa. L’Ucg non ha un pensiero unico, ma di certo in quanto rappresentativa di migliaia di tifosi del Toro ha l’idea di poter recuperare e avere rispetto per la nostra identità granata, di parlare della storia del Toro ai nostri ragazzi, di promuovere i valori dello sport, tutte cose che sono alla base di tutti. Tutti sicuramente chiedono rispetto e sarebbero felici di avere un presidente che fa il presidente del Toro e non l’azionista di una società e basta, come sta facendo il presidente attuale Urbano Cairo. Non è questione di mandare alle cene del club i giocatori o di chiacchiere con i dirigenti o i giocatori perché sono cose che non importano a nessuno, ma di certo importa a tutti ed è un pensiero comune il rispetto per la nostra identità e la nostra storia”.
Per quel che riguarda i risultati sportivi, il Torino è al 10° posto a due punti dal 7° dove c’è il Bologna, che ieri ha pareggiato con la Lazio, e a un punto ci sono appaiate Juventus, che questa sera affronterà la Sampdoria, e l’Udinese, che nell’anticipo ha battuto l’Empoli, quindi per l’Europa dipende dai risultati dei granata, ma anche da quelli delle altre squadre. Su questo l’Ucg ha un’opinione diffusa oppure no?
“Tutti i tifosi del Toro sono felici di vedere la squadra vincere e raggiungere dei traguardi, ma quasi nessuno pensa che si possa andare in Europa perché la storia di questi ultimi 17 anni ci dice che non è così e lo ha detto anche Juric che il nostro scudetto è il 10° posto. Non c’è la volontà societaria di crescere così tanto per arrivare alla vetta Europa e fare bella figura, è capitato solo una volta quando arrivammo fino agli ottavi di Europa League, mentre la seconda non ci qualificammo neppure per la fase a gironi e in entrambe le occasioni ci andammo perché non furono ammesse Parma e Milan. E’ vero che il Torino era lì nel posto giusto in classifica per essere ripescato e non c’era qualcun altro, ma oltre a questo merito null’altro. E questo è un pensiero comune. Quest’anno è ben difficile che ci saremo quando si tireranno le somme finali, secondo la maggior parte dei tifosi. Non c’è nessun interesse da parte della società ad andare in Europa perché si incassano soldi, ma bisogna anche spenderne parecchi per allestire una squadra competitiva. Una squadra senza cambi dove va?”
Qual è la vostra posizione riguardo a Juric?
“Juric è sicuramente amato da tutti, di certo dalla stragrande maggioranza. E per molti è proprio un emblema di quella che può essere ancora una cellula granata, una fiammella che brilla lì in mezzo. Juric è amato in maniera trasversale, a 360°.
Quindi i tifosi vorrebbero che rinnovasse?
“Certo. Vorrebbero che rinnovasse e sono preoccupati che possa andare via perché se nemmeno lui riesce a farsi ascoltare allora è proprio finita, sarebbe tagliato il cordone ombelicale e non si potrebbe più riattaccarlo. Se qualche motivo per gioire per il Toro lo abbiamo avuto recentemente è grazie a Juric. Da due anni, in particolare da questo l’allenatore fa le nozze con i fichi secchi. Almeno l’anno scorso aveva un centravanti. Belotti non era un top player, ma di certo era una persona seria. Si è sempre dedicato alla società con onestà e serietà, proprio uno di quei giocatori che piacciono ai tifosi in generale e infatti anche alla Roma alla fine ha preso applausi perché chi lavora seriamente e onestamente è apprezzato anche se non è un fenomeno. Per il Toro Belotti era fondamentale, ma per tagliare il cordone ombelicale il più possibile e per allontanare i tifosi dalla squadra faceva parte dell’epurazione. E tornado a Juric, in molti lo vedono come l’ultimo baluardo di cellula granata”.