ESCLUSIVA TG – M. Feltri: “Sono stupito che il Torino abbia due come Peres e Zappacosta”
Mattia Feltri è stato intervistato in esclusiva per TorinoGranata.it. Con Feltri, giornalista inviato de La Stampa e tifoso del Toro, abbiamo parlato del mercato del club granata che si è da poco concluso e delle prospettive della squadra.
Il Torino ha ceduto il solo big Darmian e ha preso Zappacosta, Acquah, Baselli, Obi, Prcic, Avelar, Belotti e confermato Ichazo e Benassi, come giudica il mercato del Torino?
“Come tutti giudico il mercato molto positivamente e in realtà mi era piaciuto molto anche quello dell’anno scorso, anche se c’erano state la cessione di Cerci all’ultimo e l’arrivo di Amauri. La società si è messa a lavorare bene e mi piace non solo come compra, ma anche come vende, quindi da tifoso sono ovviamente contento e dopo le due vittorie in campionato va bene tutto. Di una cosa però sono stupito: che non sia andato via Bruno Peres, mi aspettavo che all’ultimo sarebbe stato venuto. Sono arrivati dei giovani bravi e di prospettiva in particolare Belotti, che io conosco. Un tifoso del Toro non può augurarsi niente di meglio dell’acquisto di giovani da far crescere e diventare giocatori importanti”.
Soffermiamoci su due di loro: Zappacosta e Belotti. Iniziamo dal primo, come vede il possibile dualismo con Peres poiché è difficile pensare che uno accatti di fare la riserva dell’altro?
“Infatti, il giorno in cui è stato preso Zappacosta mi sono detto che il Torino stava per vendere Peres, perché il Toro non è una società come la Roma o la Juventus e non disputa quest’anno le coppe europee, ma solo il campionato e la Coppa Italia. E’ difficile quindi immaginarsi un alternarsi di Peres e Zappacosta, per questo avendo la società preso un calciatore di prima fascia come Davide credevo che vendesse Bruno. Anche perché lasciarne uno in panchina vuol dire deprezzarlo e il verbo deprezzare a Cairo non è mai piaciuto, anzi non penso sappia neanche che cosa voglia dire, il contrario invece sì. Per tanto sono molto stupito che siano rimasti tutti e due e sono veramente curioso di vedere come saranno gestiti, perché Zappacosta è stato un investimento importante e addirittura quando è arrivato qualcuno pensava che fosse più importante di Baselli”.
Passiamo all’altro: Belotti. Il Torino ha già in organico Quagliarella e Maxi Lopez, che nella scorsa stagione hanno contribuito molto alle fortune della squadra, basta pensare a Bilbao, e poi ci sono Martinez e Amauri, ma l’ex Palermo è costato 8 milioni. Come farà Ventura a gestire gli attaccanti?
“Il discorso sulle punte è molto più semplice rispetto agli esterni destri perché il Torino gioca in attacco con due uomini, mentre nell’altro ruolo o gioca uno o l’altro e la staffetta è difficile da immaginare perché si tratta di un ruolo di metà campo che ha bisogno di continuità e fiducia ed è parte vera dell’ingranaggio della squadra. Per quel che riguarda le punte, che sono due, partono titolari Quagliarella e Maxi Lopez e poi, com’è accaduto con la Fiorentina, in campo all’inizio ci sono andati Martinez e Quagliarella ed è subentrato Maxi Lopez. La prossima volta potrebbero iniziare, faccio un esempio, Belotti e Quagliarella e subentrare Matrinez, poi in un’altra occasione toccherebbe a Quagliarella uscire. Il ruolo della punta permette maggiore rotazione poiché finalizza il lavoro della squadra. Per questo mi preoccupa molto meno la gestione dell’attacco, oltretutto Belotti l’anno scorso nel Palermo aveva fatto molta panchina, mentre Zappacosta aveva giocato titolare nell’Atalanta. Mi sarei aspettato che andasse via Amauri, ma il discorso per lui è differente. Se per caso in attacco dovesse infortunarsi qualcuno ci sono alternative per l’allenatore e il tutto è molto più logico, mentre mi sembra più illogico per la fascia destra, se andava via Peres Zappacosta sarebbe stato il titolare e avrebbe avuto la sua riserva, esattamente come accade a sinistra dove il titolare è Avelar e lo sanno tutti a cominciare da Molinaro, che è la riserva. Ribadisco, sono stupito che a destra abbiamo due giocatori di prima fascia e credo che due calciatori così non li abbia nessuno in Italia e in questo siamo i più bravi”.
Le due vittorie in campionato, soprattutto quella con la Fiorentina, e la terza in Coppa Italia, la Juventus che ha zero punti e i granata sei fanno pensare a qualche tifoso che puntare all’Europa League sia persino poco. Calma e gesso oppure puntare con decisione a traguardi prestigiosi?
“Dipende che cosa s’intende per ritagliarsi uno spazio importante in questo campionato. Sappiamo tutti quanto il Torino sia cresciuto in questi anni e ogni stagione ha aggiunto qualche cosa, anche se è vero che nello scorso campionato è arrivato nono, mentre in quello precedente settimo, però aveva anche disputato dodici-quattordici partite più degli altri avendo giocato in Europa League e iniziato a luglio, quindi, se anche in campionato il Torino aveva fatto meno bene, nel complesso la stagione era stata superiore alla precedente. Sicuramente se si continua a crescere la qualificazione in Europa League può diventare un obiettivo da perseguire con costanza. Se il Torino quest’anno parte con l’obiettivo che non deve solo salvarsi e neppure quello di stare nella seconda fascia, ma di andare in Europa è una cosa giusta, a mio parere. Se non si è ambiziosi non si raggiungono gli obiettivi. Ho sentito qualcuno che inizia a parlare di qualificazione in Champions League diretta e addirittura di lotta per lo scudetto, ma mi sembra che si stia andando un po’ troppo in là. Bisogna puntare all’Europa League perché abbiamo una società che è diventata saggia, un allenatore che da quattro anni ha dato al Toro una personalità, una consapevolezza e una crescita costante, però se alla fine il piazzamento non arrivasse non sarebbe un dramma. Se noi arriviamo diretti in Europa League vuol dire che sono rimaste fuori o sono ai preliminari il Milan, la Lazio e la Fiorentina, quindi non è detto che possiamo farcela”.
Che cosa la deluderebbe e cosa l’esalterebbe di più del Torino di quest’anno?
“Mi deluderebbe se vedessi un passio indietro rispetto agli anni scorsi e mi esalterebbe se vedessi un passo in avanti, aggiungo che l’anno scorso abbiamo vinto un derby e se quest’anno ne vincessimo due sarebbe un bel passo avanti”.