ESCLUSIVA TG – Liboni: “Quando Belotti e Zaza si sbloccheranno saranno dolori per gli avversari”

31.01.2019 07:00 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin
Belotti e Zaza
TUTTOmercatoWEB.com
Belotti e Zaza
© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Valerio Liboni è stato intervistato in esclusiva per TorinoGranata.it. Liboni è un cantautore, batterista e compositore ed è un grande tifoso del Toro. Con lui abbiamo parlato della sua squadra del cuore e della sua prossima tournée.

Alla luce di quello che si è visto contro l’Inter che cosa le sembra il Torino e che prospettive pensa possa avere?

“Io faccio parte degli entusiasti e credo fermamente che questa squadra possa fare ancora meglio di quello che ha fatto finora perché comunque ha gli stesi punti della Fiorentina e se non fossero stati tolti punti con decisioni arbitrali errate e il Var, che sta diventato uno strumento negativo per il nostro campionato, utilizzato o no penso che il Torino avrebbe trentacinque punti e sarebbe addirittura in zona Champions. Sono ottimista, quindi, anche perché vedo crescere alcuni giocatori che possono dare un apporto importantissimo. Questi giocatori sono Ansaldi e Izzo e spero che Iago Falque torni a essere determinante, ma, soprattutto, mi auguro che prima o poi sia Belotti sia Zaza si sblocchino e allora saranno dolori per gli avversari”.

Mazzarri vuole vedere che cosa farà la squadra con la Spal dopo la prestazione vincente con l’Inter. Lei come s’immagina la partita?

“Parto dal presupposto che la Spal è la mia seconda squadra perché i Liboni vengono da Ferrara e in questi anni ho sempre seguito gli estensi anche nelle serie minori, quindi, per me sarà una partita delicatissima. La Spal oltretutto mi piace per il tipo di calcio che fa poiché da pigmeo lotta contro i giganti. Detto questo, il Torino troppe volte mi ha deluso perché dopo una partita importante con una big ha fatto male con una squadra alla portata, ma spero che questa sia la volta buona. Credo di aver assistito domenica scorsa a un mutamento di rotta perché ho visto i giocatori granata entrare più decisi, cercare il gioco e la triangolazione. Presumo che Mazzarri non abbia ancora sparato tutte le sue cartucce, oddio potrei essere smentito e quante volte lo sono stato in tutti questi anni, ma ho una fede incrollabile nei colori del Toro e per questo spero proprio che la vittoria con l’Inter non sia derivata solo perché ho cantato l’inno prima della partita o perché Valentino Mazzola dal cielo ci ha dato una mano. M’immagino di conseguenza che il Torino possa ripetere anche con la Spal, e non solo, la prestazione fatta con l’Inter”.

Oggi è l’ultimo giorno del calciomercato, a iniziare da Mazzarri tutti nel Torino ripetono che o si presenta l’occasione per prendere il giocatore giusto oppure la rosa rimarrà quella che è in entrata. Lei si aspetta qualche colpo dell’ultimo minuto?

“No, ma mi aspetto che la dirigenza sistemi Edera, Lyanco e gli altri ragazzi che hanno bisogno di giocare e non solo di allenarsi e poi stare in panchina partita dopo partita o al massimo entrare per qualche minuto. Il Torino ha una difesa solida e, secondo me, è a centrocampo che mancherebbe una pedina, ma vedo che stanno crescendo Rincon e Baselli e, forse, con l’arrivo della primavera sbocceranno dei fiori nuovi. Se dobbiamo prendere uno come Lazzari mi sta bene, oppure uno come Camillo Ciano del Frosinone sarei d’accordo, ma se dobbiamo prendere una mezza cartuccia da qualche squadra o un giocatore a fine carriera come Candreva è meglio che restiamo così come siamo. Non dimentichiamoci che in panchina abbiamo gente come Berenguer, come Edera, come Bremer, il brasiliano poi praticamente non lo abbiamo visto ancora giocare ma di lui ne parlano in modo positivo ed è costato sei milioni di euro quindi … Credo che qualche cosa succederà in questa stagione, non so dire se andremo in Champions, ma che si facciano delle belle figure come con l’Inter sicuramente sì”.

Senza arrivare alla Champions meglio volare un po’ più bassi e pensare all’Europa League. C’è tanta concorrenza per quest’obiettivo, ma a parte il suo essere per natura ottimista provando a essere al massimo razionale le sembra che il Torino possa lottare per l’Europa League?

“Non credo che ci siano squadre obiettivamente più forti di noi, forse solo l’Atalanta e non dimentichiamoci che la Sampdoria, che è davanti in classifica, da noi ha preso quattro pere. Non so perché il campionato è così strano ed è livellato sulla mediocrità e noi potremmo anche farcela, beninteso non voglio dire che il Toro sia mediocre, però, obiettivamente non vedo una squadra schiaccia sassi per quanto riguarda un posto in Europa League ed è per questo che sono moderatamente fiducioso per il Toro”.

Cambiando argomento e parlando di lei, dal punto di vista musicale ha qualche progetto in cantiere?

“Sì. Per iniziare c’è la tournée che farò con un gruppo di otto ragazzi giovanissimi, quattro musicisti, due coristi e due violinisti tutti del sud di Campobasso e Napoli. La tournée debutterà il ventitré febbraio al teatro napoleonico i “Vigilanti” all’isola d’Elba, nell’occasione mi sarà consegnata una targa per i cinquant’anni di carriera, una targa sempre alla carriera mi verrà consegnata anche il sette febbraio al Festival di Sanremo poiché sono cinquant’anni che faccio questo lavoro. La tournée si svolgerà in Italia, ma anche all’estero e ci sarà una tappa anche a Torino con data e luogo in via di definizione. Seguirà un long playing, i dischi in vinile stanno tornando d’attualità, con sei pezzi nuovi e sei del mio repertorio. Lp fatto insieme a Guido Guglielminetti, che è il produttore di De Gregori ed è un mio carissimo amico, e con l’inserimento di tutti i musicisti che hanno collaborato con me a partire da Silvano Borgata, co-autore di “Ancora Toro” e che ha raggiunto quasi due milioni di visualizzazioni. A proposito di “Ancora Toro” ho provato a modificarlo per avvicinarmi al mondo dei più giovani, ma i tifosi sono affezionati a questo brano e vogliono che lo lasci così com’è perché la frase “io questa maglia sognavo da bambino” è entrata nella testa di tante persone e mi emoziono sempre quando lo canto. Immaginatevi che cosa ho provato domenica scorsa quando ho cantato questa canzone allo stadio prima di Torino-Inter io che sono tifoso del Toro da quando avevo tre anni … una meraviglia. Tornando ai miei impegni, se dopo la tournée e il vinile avrò tempo dovrei scrivere un libro sul Toro, libro del quale non svelo nulla perché si tratta di una storia strana come quella di “io questa maglia sognavo da bambino”. Infine spero di concedermi un po’ di vacanze nella mia isola beneamata, cioè a Cuba”.