ESCLUSIVA TG - Giorgetti (La Nazione): “Il Torino è una squadra imprevedibile. Da vedere come la Fiorentina entrerà in campo: ci si aspetta una reazione”

21.01.2023 13:00 di Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin
Angelo Giorgetti
Angelo Giorgetti
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Angelo Giorgetti è stato intervistato in esclusiva da TorinoGranata.it. Giorgetti è redattore de La Nazione. Con lui abbiamo parlato della partita di questa sera tra Fiorentina e Torino.

Come arriva la Fiorentina a questa partita?

“Ci arriva dopo una sconfitta abbastanza netta sul campo della Roma. Una sconfitta in cui  la squadra ha mostrato un certo nervosismo, l’espulsione di Dodô dopo 23 minuti ne è la prova. E comunque quest’anno la Fiorentina in campionato sta ottenendo meno di quello che ci si aspettava e quindi la partita contro il Torino, secondo me, ha un valore relativo nel senso che in campionato entrambe le squadre sono abbastanza distanti dalle posizioni che contano e anche da quelle che potrebbero aggiungere dei brividi per cui sarà importante capire quello che succederà il 1° febbraio nei quarti di finale di Coppa Italia, quella sarà ancora più importante soprattutto per la Fiorentina perché, come dicevo prima, in campionato quest’anno le aspettative non sono state rispettate”.

A Firenze che Torino ci si aspetta: quello che in Coppa Italia ha vinto con il Milan oppure quello che ha perso con lo Spezia nell’ultima partita?

“Il Torino è una squadra strana, nel senso che non è riuscita a trovare continuità, un po’ come la Fiorentina. Nessuno ne discute il talento e ci sono tanti giocatori che possono fare la differenza e come a Firenze anche lì c’è un po’ il problema della finalizzazione. A Firenze Juric è un allenatore stimato anche dai tifosi, è stato vicinissimo alla Fiorentina prima che venisse riconfermato Iachini, dopo il primo anno della gestione Commisso, per cui il Torino merita sempre rispetto. Sappiamo che non c’è un rapporto esattamente ideale fra le proprietà, e mi tengo basso, mentre invece c’è il gemellaggio storico che dal punto di vista dei tifosi rende tutto più semplice per quanto riguarda l’approccio alla partita. Per il Torino, come dicevo, tanto rispetto perché è una squadra imprevedibile, diciamo così”.     

Fiorentina e Torino sono accomunate dall’avere infortunati e dal fare fatica a segnare soprattutto con gli attaccanti, concorda?

“Per quanto riguarda la Fiorentina Italiano dall’inizio dell’anno parla di una sterilità offensiva per cui il problema non è noto, ma arcinoto. Da quando se n’è andato Vlahovic, ormai è passato un anno, non è stato trovato un interprete in grado di sostituirlo per quanto riguarda il gioco di Italiano. Fra l’altro ora c’è anche Cabral che aveva mostrato in essere in sede di ripresa, ma è infortunato e Jovic non è esattamente una prima punta per cui in attacco Italiano ha cercato un po’ di adattare degli interpreti a cominciare da Kouamé che a volte ha fatto anche il centravanti, ma in realtà è un esterno. Ho visto che anche Juric ieri in conferenza stampa ha detto che dal mercato si aspetta un centravanti per cui mi sembra che i due allenatori siano da questo punto di vista abbastanza convergenti. La Fiorentina ha cambiato modulo da qualche mese proprio perché il 4-3-3 la rendeva troppo orizzontale ed è passata al 4-2-3-1 dove Jovic ha fatto anche il trequartista proprio nella ricerca di un congegno che permettesse di sfruttare meglio la fase offensiva, però ci è riuscita soltanto a tratti. Per quel che riguarda gli infortunati, Saponara è rientrato a disposizione, González potrà essere utilizzato part-time, non credo che partirà dall’inizio, mentre Dodô è squalificato e quindi giocherà Venuti e poi ci sono gli altri infortunati, ma lo sono già da tempo, tipo Sottil che dovrebbe rientrare a metà febbraio, e Cabral anche lui ne avrà ancora per un mese. La Fiorentina da inizio stagione ha dovuto fare i conti con tantissimi infortuni e quindi anche questo ha condizionato tutta la preparazione e anche quel periodo in cui la squadra ha dovuto affrontare una partita ogni tre giorni quando c’era la qualificazione alla Conference League e poi la fase successiva della coppa. Italiano in questo si è trovato un po’ in difficoltà”.

Peseranno più le assenze nella Fiorentina o quelle nel Torino che non disporrà di Aina, Lazaro, Lukic e Pellegri e Schuurs, se va bene, andrà in panchina?

“Per quanto riguarda il Torino onestamente non so rispondere, per la Fiorentina dico invece che più che le assenze peserà e sarà interessante vedere il modo in cui la squadra entrerà in campo e affronterà la partita perché nelle ultime esibizioni l’abbiamo vista un po’ nervosa come se il fatto che la stagione che si sta avvicinando verso i verdetti iniziasse a pesare su questo gruppo che era partito con grandissime ambizioni e anche grandissima attesa, visto quello che aveva fatto lo scorso campionato con 22 punti in più rispetto a quello precedente, e poi invece si sono manifestate tante difficoltà per cui le assenze nella Fiorentina sono ormai note e Italiano ci sta facendo i conti da tempo e, ripeto, sarà interessante vedere come la squadra reagisce dopo la sconfitta di Roma dove sono emersi alcuni tratti di nervosismo e la squadra è uscita con il morale abbastanza basso per cui sarà interessante vedere la partita contro il Torino per questo perché ci si aspetta una reazione”.

Qual è il giocatore che nella Fiorentina e nel Torino questa sera può fare la differenza?

“Per quanto riguarda la Fiorentina anche se è part-time un giocatore che, secondo me, potrebbe fare la differenza è González, anche perché lo abbiamo visto che quando è entrato a Roma ha la risorsa del giocatore di classe superiore, non ha ancora a disposizione tutti i mezzi fisici, però ha colpi di classe. Non so se partirà dall’inizio, anzi la mia sensazione è che entrerà a partita in corso. Per quanto riguarda il Torino non saprei, ma ci sono giocatori di talento come Miranchuk, Radonjic e Vlasic, non sono esattamente degli attaccanti, però hanno colpi per poter risolvere la partita o con i calci da fermo oppure con intuizioni fra le linee”.