ESCLUSIVA TG – Gillet: “A Torino e Bologna manca qualche cosa per fare il salto di qualità. Vanja ha doti per far bene, un calo può capitare”
Jean-François Gillet è stato intervistato in esclusiva per TorinoGranata.it. Gillet attualmente è il preparatore dei portieri dello Standard Liegi. Da giocatore, ha terminato l’attività agonistica alla fine del campionato belga nel 2021, ha tra le altre squadre militato nel Bologna nella stagione 2011-2012 e nel Torino dal 2012 al 2015. Con lui abbiamo parlato della sfida di domenica fra le sue due ex squadre e dell’attuale portiere granata Vanja Milinkovic-Savic che sta vivendo un periodo con difficoltà.
Torino e Bologna sono all’incirca a metà classifica e hanno avuto alti e bassi. Come vede la sfida del Dall’Ara?
“Bologna-Torino è una partita fra due buone squadre che comunque hanno fatto delle ottime cose, ma quando sembra che siano sul punto di poter lottare per un posto in Europa incappano in un risultato inaspettato. Il campionato è complicato. Secondo me a entrambe però manca una piccola cosa per fare il salto di qualità”.
Nelle ultime cinque gare, a parte il derby, non ha giocato bene. Un calo temporaneo oppure qualche cosa che si è inceppato?
“E’ un peccato, perché il Toro era lanciato alla grande e anche dopo la sosta natalizia aveva vinto con Fiorentina e Sampdoria poi si è un po’ fermato, ma può capitare un piccolo calo. Il Torino però ha l’organico e ha tutto per fare bene. Ci vorrebbe una bella vittoria per rilanciarsi”.
Il portiere Vanja Milinkovic-Savic dopo il Covid e il match saltato con al Fiorentina non è riuscito più a essere quello di prima. Che cosa può essergli capitato?
“Non bisogna sottovalutare il Covid, io l’ho avuto e ho fatto fatica a riprendermi fisicamente. Vanja Milinkovic-Savic nelle ultime stagioni non aveva giocato con continuità e quindi ci può stare che in questo campionato giocando sempre abbia un piccolo calo. Vanja ha tutte le qualità per fare bene, anche molto bene, ma si riprenderà. Gli sta capitando un po’ ciò che in generale succede al Torino, ma ne usciranno insieme”.
Sarebbe meglio per Milinkovic-Savic stare fermo per un turno o due in modo che diminuisca la pressione su di lui oppure continuare a giocare?
“Il Torino ha uno staff preparato che vede Milinkovic-Savic quotidianamente e sa qual è il modo migliore per gestire la questione. Il ruolo del portiere è molto delicato ed eventualmente cambiare chi va in porta è cosa che va soppesata attentamente. Se Juric e il suo staff continuano a farlo giocare è perché ritengono che abbia la testa per farlo”.
Belotti dopo il rientro dal secondo infortunio ha iniziato a segnare con continuità. Ha il contratto in scadenza a giugno e potrebbe dopo 7 anni lasciare il Torino, ma resta un giocatore importante.
“Belotti è il capitano, il bomber. In una squadra avere l’uomo che segna sempre è una fortuna e il “Gallo” ha sempre fatto il suo e segnato. Secondo me può dare la svolta al Toro per questo finale di stagione. Può dare quel qualche cosa in più per finire a ridosso o magari anche per essere fra le squadre che vanno in Europa. Può essere veramente la ciliegina sulla torta”.
A fine stagione quasi certamente andrà via anche Bremer che è diventato uno fra i più forti difensori centrali in Italia e anche nelle statistiche internazionali primeggia. Sarà una grossa perdita per il Torino, soprattutto se andrà via anche Belotti?
“Quando un calciatore raggiunge un certo livello come Bremer ci sono squadre come il Bayern Monaco o alcune della Premier League oppure le prime in classifica in Italia che fanno offerte importanti e diviene complicato trattenere il giocatore. Se andrà via sarà sicuramente una perdita importante per il Torino, ma il ragazzo sta raggiungendo livelli impressionanti e, ripeto, è difficile tenerlo”.
Secondo lei, con il Mondiale a novembre, sempre che l’Italia superi i playoff, Belotti dovrebbe rimanere al Torino o comunque andare via?
“Mah, non so perché non conosco la situazione personale di Belotti, o anche quella di Bremer, ma sono sicuro che il presidente Cairo sia pronto a non tirarsi indietro e a fare sacrifici importanti per tenere i giocatori migliori e, ad esempio, a Bremer ha rinnovato il contratto fino al 2024. Però c’è anche il giocatore che decide cosa fare”.
Tornando a Bologna-Torino, un pronostico?
“Si gioca al Dall’Ara quindi dico un bel pareggio: 1 a 1”.
Lei ha terminato di giocare nel 2021 e adesso allena i portieri dello Standard Liegi dove ha terminato la carriera agonistica, pensa che un giorno tonerà in Italia visto che vi ha trascorso 16 anni?
“Ci fosse l’occasione tornerei in Italia certamente. Quando ho smesso di giocare è capitato che l’allenatore mi ha chiesto di entrare nel suo staff e io ho accettato, ho preso anche il patentino Uefa A per allenare. Mi piace allenare i portieri, lo Standard Liegi è una gran bella società e mi trovo molto bene e si lavora in ottime condizioni e c’è anche un bel settore giovanile, ma chissà nella vita. Non chiudo nessuna porta”.