ESCLUSIVA TG – Fossati: “Mi aspetto un Toro con gli attributi nel derby e non che Zaza ci rifili due pappine”
Natalino Fossati è stato intervistato in esclusiva per TorinoGranata.it. Fossati è stato terzino del Torino dal 1964 al 1974. Con lui abbiamo parlato della sua ex squadra che domenica affronterà la Juventus e quale atteggiamento dovrà sfoderare con i rivali bianconeri.
Il Torino arriva al derby in una condizione non positiva, da quello d’andata con la Juventus a meno tre punti a quello di domenica i bianconeri sono passati davanti ai granata e oggi hanno ben trentaquattro punti in più. Una sconfitta annunciata?
“La Juventus adesso a un’altra classifica ed è prima e riesce a ottenere risultati positivi con continuità incredibile, non per niente in campionato da allora ha vinto diciotto partite e pareggiato una sola volta. Il Torino invece ha perso nove volte, le vittorie sono state solo quattro e i pareggi sei. Ieri sera in Champions League la Juventus è stata eliminata dal Bayern Monaco, forse sarebbe stato meglio se avesse passato il turno, ma le energie fisiche e mentali utilizzate non cambiano sia che si vinca sia che si perda. Può essere che a livello mentale qualche cosa cambi, se avesse passato il turno magari avrebbe giocato diversamente con il Torino, perché non è indifferente avere la meglio su una corazzata come il Bayern Monaco, ormai quel che è stato e stato. Ma posso dire una cosa?”.
Certo dica pure.
“Mi metto dalla parte del Toro e mi chiedo: ma vogliamo giocare una partita decentemente? Come mai non riesco più a vedere giocare un derby come si deve? Parlo da granata, noi scendevamo in campo con tutt’altra determinazione e grinta. Non possiamo finire la partita nove contro sette, ma alla fine vinciamo noi? Perché sempre questi favori reverenziali? “Scusa ti ho toccato, mi spiace che sei caduto”. Io non so, non capisco. I miei erano altri tempi, ma mi ricordo che già una settimana prima del derby avevo in testa chi dovevo prendere e dirò di più: non avevo neanche problemi a farmi male. La domenica prima non pensavo a risparmiarmi, anche se affrontavo una squadra forte, che cosa importava la domenica successiva c’era il derby. Avevamo un’altra mentalità”.
Come spiega che la squadra ripetutamente, senza ricevere particolari pressioni a parte qualche fischio di disappunto, si scioglie come neve al sole quanto in campo incontra qualche difficoltà?
“Non lo so, Ventura dovrebbe rispondere a questa domanda. I giocatori stessi che sono presenti dovrebbero capire che non deve succedere questo, altrimenti si è veramente deboli ed è giusto avere la classifica attuale e persino essere ancora più in basso. L’unica cosa che posso dire che tra di loro non c’è un legame, che lo spogliatoio non sia molto unito. Da giocatore sono passato in situazioni difficili e proprio in quei momenti lo spogliatoio si deve far valere, perché altrimenti che razza di squadra si è. Devo dirlo in tutta franchezza, a me era piaciuto Buffon quando aveva detto, da buon capitano, che era ora di finirla con le troppe sconfitte e che la squadra doveva mettersi in riga perché non era possibile che fossero messi in quella posizione in classifica e subito la Juventus ha cambiato ritmo, eppure la squadra era sempre la stessa”.
Secondo lei, perché nessuno nel Torino prende posizione e fa affermazioni forti per scuotere la squadra?
“Mah, Buffon è Buffon, però, io è tempo che lo aspetto da Glik o da Vives, giocatori che sono da anni nel Toro e che hanno tanti campionati all’attivo. Vorrei che affermassero che sono stufi di sentir parlare che bisogna crescere, che i giovani hanno bisogno di tempo, sono loro che devono confrontarsi con i tifosi, con l’opinione pubblica e persino con loro stessi prendendo posizione. Mi sembra impossibile che non ne abbiamo la capacità o il coraggio. Le squadre che affrontano il Torino, siano la Juventus o il Verona, fino al novantasettesimo si mettono in trincea per fare risultato. Per carità il calcio è cambiato, sono altri tempi, ma ci sono anche oggi squadre che lottano per ottenere ciò che vogliono. Anni fa andammo a Napoli per la Coppa Italia (stagione 1970-71, ndr) e sembravamo l’armata Bracaleone, eravamo senza allenatore perché Cadè si era dimesso e c’era Cancian in panchina e al San Paolo davanti a cinquantamila persone, lo stadio era pieno, vincemmo tre a uno, anche se tutti ci davano per spacciati e alla fine conquistammo il trofeo battendo il Milan. Non ci aiutò nessuno, ma quando una squadra è squadra si possono sovvertire i pronostici, ci siamo uniti e ci siamo detti che avremmo venduto cara la pelle perché il Napoli avrebbe vinto poiché era favorito e invece così non è stato, infatti, abbiamo vinto noi. Domenica con la Juventus mi aspetto uno spirito del genere da parte del Torino, che la squadra tiri fuori gli attributi, non voglio vedere che Zaza mi rifila due pappine o un altro fa quello che vuole. Eh no, cavoli! Non mi starebbe proprio bene. Parlo da fuori, ma da ex giocatore e da tifoso del Toro non sopporto certi atteggiamenti. Ci sono volte che dopo aver visto allo stadio certe partite del Torino esco senza dire una parola e me ne vado mesto a prendere la macchina per tornare a casa e mi sento chiamare dai tifosi e dire: “Natalino, ma mandali a quel paese …”, “Vai a dirgliene quattro nello spogliatoio” e altro che non posso ripetere. Queste cose mi fanno diventare matto”.
Vittoria a parte, che cosa vorrebbe dal Torino in questo derby?
“Vorrei che dall’allenatore in panchina al presidente in tribuna tutti giochino il derby e non ho nominato i giocatori. Non ci deve essere nessun rispetto reverenziale solo perché la Juventus è prima in classifica e disputerà la finale di Coppa Italia, anche se è stata eliminata dalla Champions e noi siamo a sette punti dal Frosinone terzultimo. Anzi, proprio per tutto questo dobbiamo, veramente per essere precisi devono, tirare fuori le …, avete capito”.