ESCLUSIVA TG – Ferrante: “Dal mercato del Torino mi aspettavo dell’altro viste le difficoltà oggettive della squadra in tutti i reparti”

02.09.2021 07:00 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin
Marco Ferrante
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Marco Ferrante
© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Marco Ferrante è stato intervistato in esclusiva per TorinoGranata.it. Ferrante è un direttore sportivo. Da giocatore ha militato nel Torino dal 1996 al 2004, con una parentesi di qualche mese nel 2001 all’Inter. Con lui abbiamo parlato del mercato fatto dal club granata.

Brekalo, Praet, Zima, Pobega, Pjaca, Berisha, Warming più i rientri dai prestiti di Aina e Djidji a fronte degli addii di Sirigu, Nkoulou e Lyanco hanno aumentato la qualità tecnica del Torino?

“Mah, sinceramente mi aspettavo dell’altro dal mercato del Torino e come me i tifosi del Toro e lo stesso Juric visto che nell’ultima intervista di sabato sera aveva detto senza mezzi termini che servivano rinforzi di qualità, penso che fosse scontento e non credo che sia stata solo una mia sensazione. Pjaca è un buon giocatore, ma siamo sulla falsa riga dell’inizio del campionato dell’anno scorso. E’ vero che il Torino non meritava di perdere con l’Atalanta, ma ho guardato tutta la partita con la Fiorentina  e si è visto che la squadra ha tante difficoltà oggettive in tutti i reparti. Per carità una partita non fa testo e spero che il Toro possa riprendersi il prima possibile in modo da non fare la fine degli ultimi due campionati quando ha raggiunto la salvezza proprio per il rotto della cuffia”.      

Mandragora, Lukic, Pobega, Praet, Linetty, Verdi, Rincon e Baselli rendono il centrocampo e la trequarti del Torino ben attrezzata pensando al 3-4-2-1 di Juric?

“Il 3-4-2-1 si può tramutare anche nel 3-4-1-2 per non avere come ultimo terminale il solo Belotti e facendosi il segno della croce che il “Gallo” stia bene, che  recuperi presto dal forte trauma al perone, e che faccia la differenza perché se così non fosse sarebbero dolori.  Dal centrocampo in su con tutte queste sotto punte bisogna avere una mediana raccolta e dei giocatori che possano andare a bersaglio. Nell’arco della stagione ci saranno dei giocatori che segneranno, ma l’importante che dietro ci sia se non proprio una saracinesca quasi. Serve un bel filtro tra centrocampo e difesa per sopperire alle lacune degli ultimi due campionati. Indipendentemente da tutto il Toro nelle ultime due stagioni avrà segnato poco però ha subito una valanga di gol: ben 137 con una media di 68-69 a campionato che è da retrocessione. Bisogna lavorare su questo. Quest’anno in due partite il Torino ha già incassato 4 reti e, purtroppo, è in media con gli anni scorsi. Penso che Juric sia preparato e che riuscirà a migliorare la fase difensiva. L’importante è che lo spogliatoio sia unito e che segua alla lettera ciò che dice e vuole l’allenatore, anche se non è stato del tutto accontentato dal mercato e con la speranza che il Toro riesca a fare una buona stagione”.   

Belotti, Sanabria, Brekalo, Zaza e Warming con l’aggiunta di Verdi garantiscono un attacco sufficientemente assortito e che riesca a fare un buon numero di gol?

“Per disputare un campionato importante, che vuol dire giocarsela per l’Europa League, vuol dire che con i soli attaccanti nominati si dovrebbero fare 40-45 gol e le altre reti devono arrivare dai centrocampisti e sulle palle inattive da qualche difensore. Belotti potrebbe arrivare ipoteticamente a 20 gol per cui gli altri 20-25 devono complessivamente arrivare da resto degli attaccanti in rosa, ma se Belotti ne fa 15 il numero delle reti che toccherebbero agli altri aumenterebbe. Se non si arriva a questi numeri di gol si rischia di arrivare corti tanto più se poi si ha l’handicap di subirne molti. Non arrivare a certi numeri vuole dire rischiare di tenere il Torino sui livelli degli anni precedenti e questo non è una mia considerazione, ma lo dicono i numeri a fine campionato delle squadre che si sono salvate, di quelle retrocessi e di chi ha lottato per un posto in Europa League. Anche la Juventus in due partite ha subito per i suoi standard parecchi gol: tre però a un punto in più. Ed è una squadra che ogni anno ha sempre una buona difesa e lotta per lo scudetto. Mettiamola così con il famoso detto “Calcio d’agosto non ti conosco” e che il Torino è ancora un cantiere aperto e nessuna squadra ha ancora una vera identità nemmeno quello che hanno fatto sei punti su sei in queste prime due gare.  Una linea di primo bilancio la si può tirare fra l’ottava e la decima giornata allora si capirà di che pasta è fatto il Toro e dopo non ci sono più giustificazioni”.

Cambiando argomento e parlando di lei, ha terminato la sua avventura al Savoia e adesso che cosa fa?

“Sono andato via dal Savoia perché dopo si è tramutato nel Giuliano. Oggi sono libero per mia volontà perché mi sono arrivate delle offerte, ma non mi convincevano del tutto. Spero che presto arrivi una proposta interessante”.