ESCLUSIVA TG – Dal Canto: “Adopo lo utilizzavo da mezzala, ma Juric sa quello che fa se lo schiera da centrale difensivo”

10.08.2022 07:30 di Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin
Michel Adopo
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Michel Adopo
© foto di Daniele Mascolo/PhotoViews

Alessandro Dal Canto è stato intervistato in esclusiva da TorinoGranata.it. Dal Canto è l’allenatore della Carrarese. Con lui abbiamo parlato di Adopo, che è stato un suo giocatore alla Viterbese in Serie C e che Juric potrebbe utilizzate come difensore centrale sabato contro il Monza.

Lei ha allenato Adopo nella Viterbese nella scorsa stagione, che tipo di giocatore è e in quale ruolo lo utilizzava?

“Con me Adopo faceva la mezzala in un centrocampo a tre. A mio parere è un giocatore dalle caratteristiche più offensive per cui è più bravo nella fase propositiva rispetto a quella difensiva, anche se è migliorato molto in quella difensiva. E’ un ragazzo che ha grande forza fisica e vive molto di questa sua caratteristica: sicuramente è un buon profilo essendo un 2000 e ha tutto il tempo davanti a sé per diventare un buon giocatore”.

Nel Torino le assenze per squalifica di Buongiorno e di Zima per infortunio, più Izzo che non rientra nei piani tecnici, sommate alla cessione di Bremer senza che sia stato preso ancora un sostituto fanno sì che ci siano gli uomini contati in difesa per la prima partita di campionato sabato con il Monza e una delle opzioni è l’utilizzo di Adopo al centro della linea difensiva, ruolo in cui Juric lo ha già impiegato nelle ultime due amichevoli. Come vede Michel da difensore?

“Partiamo dal presupposto che ogni allenatore vede le cose a modo proprio  e che dal mio punto di vista non c’è una cosa giusta e una sbagliata, Juric ha allenato Adopo in ritiro e se ha visto i presupposti per fargli fare il difensore centrale ha le sue convinzioni e ci sta che il ragazzo possa pure farlo bene. L’importante è come si propongono le cose ai giocatori: se si dice che può fare bene in un determinato ruolo la cosa viene assorbita e di conseguenza eseguita. Juric è un signor allenatore e il suo curriculum parla per lui e se opterà per questa soluzione l’avrà di sicuro ponderata bene”.

Comunque Adopo è nato calcisticamente centrocampista, anche se da centrale difensivo ha fatto bene nelle amichevoli con l’Apollon Limassol e il Nizza.

“Alla Viterbese era stato preso a gennaio del 2021, prima che arrivassi io ad allenare, per il centrocampo e mi sembra che fece anche un gol e due nella scorsa stagione, comunque, secondo me, è un giocatore bravo nel rubare palla e andare: questa è la sua caratteristica migliore perché quando accelera ha una forza sopra la media, almeno per quel che riguarda la Serie C. Se in Serie A l’allenatore vede che può fare il difensore centrale vuole dire che privandolo ha avuto delle certezze in tal senso e sono sicuro che possa fare bene anche in questo ruolo”.

Caratterialmente Adopo può essere pronto per la Serie A?

“Per caratteristiche fisiche assolutamente sì, per tutto il resto è un giocatore che può crescere avendo 22 anni e quando si gioca con compagni bravi è più facile migliorare così come misurarsi con il livello della Serie A. Anche se Michel non è propriamente un difensore centrale nel contesto con altri 10 giocatori di A può farlo senza grandi difficoltà”.

Quali sono i pregi e i difetti da affinare di Adopo?

“Come dicevo, fra i suoi pregi c’è il rubare palla e l’andare in percussione e l’avere forza e questo basta e avanza per giocare a grandi livelli. Il calcio negli ultimi anni è molto cambiato e un giocatore che ha forza è già un passo avanti, oggi parecchie squadre giocano a uomo sui riferimenti nella fase difensiva quindi serve forza fisica e tigna. Io non vedevo Adopo come un giocatore propriamente aerobico nella caratteristica fisica e magari da centrocampista doveva prendersi delle pause, mentre da difensore queste pause non se le prende o si notano di meno. Comunque quando un giocatore dà all’allenatore delle sicurezze tutto il resto passa in secondo piano”.

Cambiando argomento e parlando della sua Carrarese, inizierete il campionato il 4 settembre e siete in pena preparazione. Come le sembra la squadra e qual è il vostro obiettivo per la stagione?

“Sì, ci stiamo preparando per il campionato. Abbiamo fatto un amichevole con il Genoa dove abbiamo perso pesantemente, ma era di un livello troppo alto per la condizione in cui eravamo in quel momento al di là della forza dell’avversario, che dal mio punto di vista è ancora una squadra di serie A nonostante la retrocessione. E noi l’abbiamo affrontata con deficit numeri e fisici che però sono normali in questa fase. E’ stata una batosta, abbiamo fatto male diverse cose e mi prendo tutta la responsabilità, ma speriamo che si sia servito perché alle volte alzare la cresta è pericoloso. La società a oggi ha fatto un grande sforzo per mettermi a disposizione una rosa estremamente competitiva e noi dobbiamo ricambiare la grande fiducia che ha riposto in noi la società.
Non mi piace parlare di obiettivi stagionali perché ai nastri di partenza siamo tutti forti e furbi poi in realtà il campo esprime giudizi inequivocabili. Noi dobbiamo stare zitti e pedalare, anche parecchio, migliorandoci il più possibile da adesso fino a quando ci sarà l’inizio del campionato perché siamo una squadra quasi completamente nuova e paradossalmente l’inizio ritardato del campionato non dico che faccia comodo, ma ci consente di lavorare un paio di settimane in più con giocatori un’intesa, cosa normale visto il grosso cambio che c’è stato. Dobbiamo lavorare”.