ESCLUSIVA TG – Conticchio: “Spero che al Toro arrivi Bjarnason, ha i numeri per fare la differenza”

05.07.2015 07:00 di Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin per TorinoGranata.it
ESCLUSIVA TG – Conticchio: “Spero che al Toro arrivi Bjarnason, ha i numeri per fare la differenza”
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© foto di Federico De Luca

Alessandro Conticchio è stato intervistato in esclusiva per TorinoGranata.it. Conticchio attualmente è un allenatore ed è il vice di Cristiano Lucarelli, mister del Tuttocuoio che milita in Lega Pro, da calciatore è stato un centrocampista e ha vestito la maglia granata dal 2002 al 2005. Con lui abbiamo parlato dell’inizio del mercato del Torino.

 

L’inizio del mercato del Torino é stato concentrato soprattutto sul centrocampo dove effettivamente c’era bisogno di rinforzi, che giudizio si può dare sui nuovi o confermati giocatori?

“Se arriva anche Bjarnason direi che il centrocampo ha una sua fisionomia delineata, anche se non ci sarà più El Kaddouri. Per ora direi che il mercato del Torino è da dieci e c’è tutto il tempo per sistemare ancora i ruoli che sono un po’ scoperti. Anche alla fine del mercato si può portare a casa qualche affare, se ce ne fosse l’occasione. La società piano piano sta facendo le cose per bene”.

 

Una cosa che s’imputava già nelle scorse stagioni al Torino è che forse mancava l’uomo che detta i tempi della manovra e magari mette a segno anche qualche gol. Concorda?

“Non è facile trovare un giocatore che ricopra questo ruolo, chi l’ha se lo tiene stretto e i giovani che dimostrano di avere doti e capacità sono subito presi dalle grandi squadre, basta pensare a José Mauri che è un 96 e il Milan non se l’è lasciato sfuggire. Detto questo, Bjarnason può essere uno che lì dietro detta i tempi, l’ho visto giocare nei play off con il Pescara e lui è salito in cattedra prendendo per mano la squadra”.

 

Bjarnason, se alla fine arrivasse, però non ha una grandissima esperienza in serie A. Potrebbe trovare qualche difficoltà a inserirsi negli schemi di Ventura?

“E’ vero, però io vedendolo giocare in serie B ho subito pensato che fosse sprecato per la categoria, è di un altro livello. L’esperienza conta, ma quando uno è un grande giocatore ha tutto il tempo per accumularla e lui in serie A con il Torino può fare veramente bene. Ha grande personalità e con gli altri nuovi potrà dare una mano al Toro e poi il mister è bravo a collocare i giocatori in campo, quindi non credo ci potranno essere problemi. L’importante è avere giocatori di categoria che abbiano fosforo, gamba e corsa e il Torino da questo punto di vista si è mosso bene”.

 

Altro ruolo che andrebbe incrementato è l’attacco. Quagliarella e Maxi Lopez hanno fatto vedere di cosa sono capaci, Martinez e Amauri la scorsa stagione invece hanno segnato poco e Larrondo non rientra più nei piani. Una punta di movimento che veda la porta non guasterebbe, giusto?

“L’attaccante di movimento sarebbe la ciliegina sulla torta. Magari andrà via qualcuno e non so se Amauri potrà dimostrare più di quello che ha fatto, l’età va considerata, senza con questo volerlo mandare in pensione, ovviamente. Si potrebbe lasciare andare via Amauri e puntare su un giovane di prospettiva da lanciare, uno che può subentrare a Quagliarella e Maxi Lopez con tanto entusiasmo. Comunque penso che la squadra all’85 per cento sia fatta e poi, come dicevo, negli ultimi giorni di mercato può sempre scapparci il buon affare da cogliere la volo. La dirigenza sta lavorando bene e bisogna darle fiducia”.

 

Non ci sono dubbi che la squadra sia fatta all’85 per cento, sempre che nessuno dei big vada via.

“Io sono abituato a ragionare con chi c’è e fino a quando ho un giocatore non l’ha un altro e per ora Darmian, Peres, Maksimovic e Glik sono tutti e quatto del Torino. Dovessero andare via è categorico sostituirli, ma sicuramente il Torino avrà già pronta una contromossa per far arrivare i sostituti”.

 

I tifosi alcuni sono entusiasti perché nessun big è stato ceduto entro il trenta giugno termine ultimo che aveva fissato Cairo, altri però temono che andranno via in seguito e soprattutto non sono del tutto convinti dei nuovi che provengono da squadre poco blasonate o che hanno alle spalle periodi di scarso utilizzo come Obi. Si sente di rassicurare i più scettici?

“Capisco, ma dico che, ad esempio, Avelar si è trovato in una situazione particolare e il Cagliari è retrocesso in un modo assurdo pur avendo, secondo me, un’ottima squadra. La qualità del giocatore rimane a prescindere che sia retrocesso con il club. Avelar al Cagliari ha fatto vedere cose importanti ed è nomale che una società come il Torino s’inserisca in certe situazioni poiché il Cagliari è retrocesso e ha bisogno di mandare via dei giocatori per fare cassa, mentre se i sardi fossero restati in serie A un giocatore così non l’avrebbero ceduto oppure avrebbero chiesto cifre decisamente più alte per il suo cartellino, forse il doppio. Ci sono dinamiche di mercato che vanno colte, non sempre è possibile prendere giocatori già affermati, ma vedo che il Torino appena può lo fa. E’ più che probabile che per la classica ciliegina sulla torta si debba ancora attendere, ma, lo ripeto, bisogna essere soddisfatti per quello che è stato fatto finora”.

 

 Cambiando argomento e parlando di lei, sempre con Cristiano Lucarelli e pronti per la nuova avventura con il Tuttocuoio?

“Sì, siamo positivi perché c’è la possibilità di lavorare con i giovani e c’è tanto entusiasmo in più al Tuttocuoio c’è un ambiente famigliare dove si può fare un calcio pulito e sano. Le motivazioni sono sempre grandi”.

 

Siete un po’ preoccupati per le tante non iscrizioni delle società e la mancata approvazione del bilancio della Lega Pro, oltre che per gli scandali legati alle scommesse e quant’altro?

“Sì, ma si cerca di non pensarci, anche perché quest’anno ci sono andate di mezzo persone con le quali avevo giocato, come Delli Carri mio compagno nel Torino, quindi dispiace tanto. Ma non conoscendo i fatti preferisco non parlarne. Fino a quando riuscirò a fare calcio in modo pulito e con entusiasmo bene, ma nel momento in cui vedessi qualche cosa di strano intorno a me verrei via. Bisogna sicuramente dare una ripulita al nostro calcio perché stiamo andando sempre più in basso, purtroppo. Ogni anno si torna a parlare degli stessi problemi e tutte le volte si pensa che la pulizia sia stata fatta e poi la stagione seguente siamo punto e a capo”.

 

Avete timore che l’inizio del campionato possa essere posticipato o che accadano altre cose spiacevoli?

“E’ normale, c’è il timore, ma noi dobbiamo preparare la stagione come se partisse regolarmente e poi prenderemo atto di quello che succederà. Se l’inizio del campionato fosse posticipato sarebbe una bella mazzata anche a livello d’immagine per il nostro calcio e per tutto quello che si è già dovuto passare. Non è bello, preferisco non pensarci”.